Anna Perenna

Antica Dea Romana, Anna Perenna veniva considerata la personificazione del perpetuo rinnovarsi dell’anno, tanto più che presso i romani vigeva l’augurio di: “annare perannareque commode”, ovvero passare un buon anno dall’inizio alla fine, ragione per cui Anna Perenna veniva anche chiamata ” Anna ac Peranna”.
Inizialmente però Anna Perenna rappresentava la Dea dell’abbondanza e del nutrimento, a tal proposito fa riferimento la radice della parola sanscrita “ann” (cibo) corrispondente al romano “annona” (approvvigionamenti, derrate alimentari). Vi sono poi altre teorie che mettono in relazione il nome della divinità come regina delle acque, altre spiegazioni associano Anna Perenna ad una ancor più antica origine etrusca.

Anna Perenna raffigurata su moneta
Anna Perenna raffigurata su moneta

Tradizionalmente Anna viene identificata con la mitica sorella di Didone, che dopo la sua tragica morte , si rifugiò a Malta, presso il re Batto, per sfuggire al fratello Pigmalione. Nuovamente costretta a prendere il mare, naufragò sulle coste del Lazio dove, accolta e ospitata da Enea, suscitò la gelosia della moglie Lavinia. Didone, apparsa ad Anna in sogno la esortò ad abbandonare rapidamente la casa ospitale.
Secondo un’altra versione invece, Anna Perenna era una vecchietta di animo gentile che durante i disordini avvenuti a Roma nel 494 a.C., aiutò i plebei preparando per loro molte focacce così da poterli sfamare. Il suo aiutò fu tanto gradito che a Roma venne innalzata una statua a lei dedicata.

Le celebrazioni a lei dedicate avvenivano il 15 marzo, e consistevano in grandi banchetti e festeggiamenti di ogni sorta con canti e balli che terminavano molto spesso con colossali ubriacature da parte dei partecipanti. Queste celebrazioni avvenivano all’interno di un bosco sacro alla Dea, che oggi possiamo individuare nella zona dell’attuale quartiere di Roma dei Parioli. Prova ne sono i numerosi ritrovamenti archeologici rinvenuti in zona, come ad esempio una fonte votiva dedicata alla Dea e numerosi oggetti considerati magici, il che lascia supporre che il sito fosse meta di persone affascinate da pratiche occulte, lastre di piombo con incisioni di malaugurio e figure antropomorfe in cera e altri materiali organici, inserite a testa in giù in contenitori di piombo hanno rafforzato negli anni questa ipotesi.
I reperti rinvenuti all’interno della fonte sono oggi conservati all’interno del Museo nazionale romano delle Terme di Diocleziano.

La fonte di Anna Perenna, rinvenuta sotto il quartiere dei Parioli a Roma.
La fonte di Anna Perenna, rinvenuta sotto il quartiere dei Parioli a Roma.

La fonte rinvenuta dagli scavi è stata ritrovata ad una profondità tra i 6 e i 10 metri sotto il livello stradale, ornata da un altare con un iscrizione latina che recita «NYMPHIS SACRATIS ANNAE PERENNAE» permette di attribuire l’opera al culto della Dea. Gli oggetti rinvenuti al suo interno sono numerosi e di varia natura: 549 monete, 74 lucerne, 9 recipienti di piombo alcuni contenenti delle statuette antropomorfe, 3 brocche di ceramica, un paiolo in rame (caccabus), tavolette con incise delle maledizioni (defixiones). Il ritrovamento di alcune pigne e di gusci d’uovo sono stati interpretati come pratiche augurali. Il ritrovamento del paiolo in rame suggerisce che presso il sito si preparassero pozioni magiche, molto interessante è il ritrovamento delle tavolette in piombo recanti incise delle maledizioni contro nemici e amanti, alcune delle quali sono state trovate all’interno di alcune lucerne. Altro ritrovamento particolare è rappresentato da alcune statuette antropomorfe impastate con cera e farina custodite all’interno di contenitori in piombo inseriti uno dentro l’altro.
Significativo è inoltre il fatto che di tante monete recuperate all’interno della fonte, non ve ne sia nessuna precedente all’epoca di Augusto, questo potrebbe far supporre che regolari manutenzioni venivano effettuate nel sito, oppure che in epoca imperiale ci sia stata una vera e propria ristrutturazione della fonte.

Una risposta a “Anna Perenna”

  1. Anna Perenna si festeggiava a marzo che, secondo il calendario romuleo, era il primo mese dell’anno. Secondo alcune tradizioni Anna veniva rappresentata come una giovane ninfa delle acque , secondo altre come una vecchietta che portava doni ai bambini … per questo motivo si crede che da Anna Perenna sia venuto il mito tutto italiano della Befana che, nei primo mese dell’anno, porta i regali ai bimbi.

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