Il Carcere Mamertino

Il Carcere Mamertino, conosciuto in antichità come “Tullianum”  deve probabilmente il suo il suo nome ad una sorgente di acqua che sgorgava nelle vicinanze, chiamata “Tullus”, anche se altre teorie attribuiscono la derivazione dai primi Re di Roma, Tullo Ostilio, o Servio Tullio. La denominazione “Mamertino” deriva invece dall’epoca Medievale, quando al di sopra di esso venne costruita la  Chiesa di S.Giuseppe dei Falegnami, scoprendo così nelle vicinanze i resti di un tempio dedicato al Dio sabino Mamers (Marte).

IL CARCERE MAMERTINO:

La parte oggi visitabile del Carcere Mamertino, in realtà è solo una piccola porzione di ciò che era in antichità, infatti le restanti carceri, le cosiddette “Lautumiae”, occupavano un’ area molto più estesa all’interno della zona del Campidoglio.  La facciata che ci introduce al Carcere Mamertino che oggi possiamo ammirare è costruita in travertino,  e risale al 40 a.C. essa è preceduta da un portico. In realtà la struttura ne nasconde una più antica eretta in tufo; materiale che fu utilizzato anche per l’ambiente più interno, datato al II secolo a.C. La struttura, oggi, si divide su quattro livelli suddivisi tra la chiesa, la cappella del Crocifisso, il Carcere Mamertino ed il Tullianum.

Qui venivano rinchiusi i prigionieri di stato, come ad esempio i capi di popolazioni nemiche,  ma anche gli eventuali rivoltosi. Al centro dell’ambiente, oggi visitabile, si trovava una botola, oggi sostituita  da una grata, un tempo l’unico punto tramite il quale accedere all’ambiente sottostante, oggi raggiungibile per mezzo di una scala realizzata  solo nel XIV secolo. Al centro di questo spazio costruito in opera quadrata, troviamo un piccolo pozzetto rotondo dal quale sgorga una polla d’acqua sorgiva, che potrebbe essere quella a cui si faceva riferimento all’inizio di questo articolo.  La datazione di questa zona del carcere si può far risalire con certezza  a prima del 184 a.C., in quanto l’ambiente verso est viene tagliato dai muri di fondazione della Basilica Porcia, costruita proprio in quell’anno,  alcuni studiosi però hanno individuato murature ancora più antiche, di epoca arcaica.

Questi i fatti che aprono all’ipotesi che potrebbe non essere del tutto errato quanto scritto dagli storici Livio e  Varrone: il primo afferma che questo ipogeo fosse stato destinato a carcere da Anco Marzio, quarto re di Roma, nel 600 a.C, il secondo invece che fosse opera di Servio Tullio, intorno al 550 a.C.; il carcere potrebbe aver preso il nome di Tullianum proprio dal quinto re di Roma. Sul muro che taglia l’ambiente vi è un’apertura, oggi chiusa con una porta in ferro. Dietro di essa si trova un cunicolo di drenaggio realizzato nel medioevo che permetteva il deflusso delle acque verso la Cloaca Maxima, non è inverosimile pensare  che uno strato d’acqua occupasse costantemente il fondo della cella rendendola così umida e invivibile.

 

Il Carcere Mamertino
Il Carcere Mamertino

Che il Carcere Mamertino sia stato per nove mesi la prigione dei Santi Pietro e Paolo, i quali convertirono e battezzarono i loro carcerieri Processo e Martiniano,  è solamente una tradizione di origine medioevale, Quindi  i racconti connessi  alla leggenda legata ai due santi,  e al muro con impresso il punto in cui San Pietro avrebbe battuto la testa facendo così sgorgare l’acqua santa, sono puramente il frutto della fede popolare. Non è possibile affermare con certezza quando il Mamertino perse la sua funzione di Carcer per diventare meta di pellegrinaggi da parte dei primi cristiani,  ma alcune fonti ci tramandano che fu elevato a luogo di culto già nel 314 d.C., quando  Papa Silvestro lo dedicò a S. Pietro in Carcere.

Il Carcere Mamertino
Il Carcere Mamertino

Molti sono i personaggi illustri che qui sono stati rinchiusi e vi hanno perso la vita per strangolamento o decapitazione, vediamo i più illustri:

  • Erennio Siculo, amico di Gaio Gracco nel 123 a.C.
  • Lo stesso Gaio Gracco nel 121 d.C.
  • Il condottiero della Numidia Giugurta nel 104 a.C. (Plutarco afferma però che non fu giustiziato ma si lasciò morire di fame).
  • Lentulo e Cetego, complici di Catilina nel 60 a.C.
  • Vercingetorige Re dei Galli 46 a.C.
  • Il prefetto del pretorio dell’imperatore Tiberio, Seiano, imprigionato insieme ai suoi figli nel 31 d.C.
  • Il difensore di Gerusalemme, Simone di Giora nel 70 d.C.

Una risposta a “Il Carcere Mamertino”

  1. Vale più una visita in questo luogo praticamente al centro di Roma che tanti libri e fotografie.
    Leggere che quì sono passati a miglior vita Giugurta e Vergingetorige spinge a rileggere la Storia e a seguire il dipanarsi dei tanti eventi del passato.
    Purtroppo il presente tende sempre verso la solita meta: far guadagnare qualcuno a discapito dei cittadini.
    Un tempo visitavo e portavo amici in questo luogo ricco di storie, senza pagare alcunchè o lasciando qualche spicciolo al custode della Chiesa. Oggi visitare questo luogo costa ma gli introiti dopo il restauro di alcuni affreschi a tema cristiano non vanno al Comune di Roma come sarebbe ovvio ma all’opera italiana pellegrinaggi. Come dire S.Pietro batte il numida Giugurta e Vercingetorige gallo ,1 a zero.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.