Il Ludus Magnus

Collocata nei pressi dell’Anfiteatro Flavio, il Ludus Magnus era la sede e la palestra dei gladiatori a Roma. Situata nella valle fra Celio ed Esquilino, il Ludus Magnus fu una delle quattro palestre volute e fatte costruire dall’Imperatore Domiziano, le altre erano il Ludus Gallicus, il Matutinus e il Dacicus.

Il Ludus Magnus
Il Ludus Magnus

Il Ludus Magnus, storia:

Durante il grande incendio di Roma sotto il regno di Nerone nel 64 a.C., la domus di tarda età repubblicana e l’insula risalente ai primi anni dell’Impero che erano situate nell’area del Ludus Magnus vennero completamente rase al suolo. La struttura su cui venne innalzata la palestra voluta da Domiziano venne così fondata sull’interro sovrapposto ai resti dell’incendio. La porzione attualmente visibile del Ludus Magnus risale con ogni probabilità ad un restauro di epoca traianea che comportò una demolizione e una seguente ricostruzione per motivi statici di parte  della struttura. L’eccentrico Imperatore Commodo, grande appassionato di gladiatori e di combattimenti, pare addirittura che vi abbia soggiornato per alcuni giorni. In epoca tardo-antica l’edificio molto probabilmente dovette essere nuovamente restaurato e la cavea fu sostenuta con una serie di muri in opera listata, che resero inagibili gli ambienti di servizio presenti nelle sue sostruzioni. Altri ambienti furono ricavati nella testata del portico all’angolo nord-occidentale. L’edificio fu forse restaurato ancora sotto Odoacre, le venationes, o giochi con gli animali, infatti continuarono fino al 536 d.C., ma i restauri, ricordati in un’iscrizione rinvenuta frammentaria, si riferiscono forse piuttosto al  Colosseo. L’abbandono dell’edificio è datata al VI secolo quando il Ludus Magnus venne utilizzato come area per modeste sepolture. I resti della metà settentrionale del complesso furono rimessi in luce nel 1937, in occasione degli scavi per la costruzione di un nuovo edificio tra via di San Giovanni in Laterano e via Labicana, e sistemati tra il 1957 e il 1961 per la realizzazione della nuova Esattoria Comunale.

Il Ludus Magnus
Il Ludus Magnus

Il Ludus Magnus, descrizione:

All’interno del sito sono stati trovati i resti di 14 celle per gli alloggiamenti privi di ogni traccia di letti: il che ha fatto pensare gli studiosi che i gladiatori dormissero in terra su giacigli occasionali. Queste celle misuravano  all’incirca 20 metri quadrati ed erano occupate ciascuna da almeno due gladiatori il che porterebbe a pensare che all’interno del Ludus Magnus vi risiedevano e si addestravano non meno di un migliaio di combattenti. L’edificio, che doveva essere alto almeno tre piani, aveva una pianta simile a quella conosciuta per altre caserme, con stanze di alloggio e servizi intorno ad uno spazio centrale ed era circondato da un portico con colonne in travertino. I percorsi interni erano assicurati da un corridoio alle spalle degli ambienti e dalle scale per i piani superiori, disposte agli angoli. Su uno dei lati corti una grande aula con porticato interno era forse adibita a sacello per il culto imperiale. Il cortile centrale era occupato dall’arena per gli allenamenti, realizzata come copia a scala ridotta di quella del Colosseo e della quale resta parte della curvatura. Molto probabilmente in alcune occasioni venivano svolte rappresentazioni aperte al pubblico e la cavea, accessibile da scale esterne, poteva ospitare circa 3000 persone, con palchi per le autorità al centro dei lati lunghi. Secondo altri autori circa1200 spettatori erano invitati ad assistere all’addestramento dei gladiatori. Un passaggio sotterraneo, individuato nel 1939, permetteva di accedere direttamente dal Ludus Magnus ai sotterranei del Colosseo, al di sotto dello spazio lastricato che separava i due edifici. Il sottopassaggio iniziato da Domiziano, compiuto e inaugurato da Traiano fu rifinito però solo da Adriano.

il Ludus Magnus, gli altri Ludi:

Come detto sopra l’Imperatore Domiziano promosse non solo la costruzione del Ludus Magnus ma anche di altre palestre dove i gladiatori venivano addestrati, vediamo quali:

– Il Ludus Dacicus, forse inizialmente destinato ai prigionieri condotti a Roma dalle spedizioni condotte in Dacia da Domiziano. In base ad un frammento della Forma Urbis Severiana che lo raffigura, sembra essere stato collocato tra le Terme di Traiano e lo stesso Ludus Magnus, a nord di esso, oltre via Labicana.

– Il Ludus Gallicus, forse destinato ai gladiatori di origine gallica e di incerta collocazione;

-il Ludus Matutinus, adibito agli allenamenti per le venationes, cioè i combattimenti con gli animali,  che avevano luogo all’alba. Si trovava probabilmente tra il tempio del Divo Claudio sul Celio e l’antica via del vicus Capitis Africae, dove furono viste le fondazioni ellittiche della cavea in scavi effettuati nel 1938. Sembra essere stato realizzato sopra un edificio più antico, molto probabilmente il ludus bestiarius citato da Seneca.

Il poeta Orazio cita poi, attorno al 10 a.C., un “Ludus Aemilius” una caserma di gladiatori di appartenenza ad un membro della Gens Aemilia, la cui collocazione rimane nella più totale incertezza, tale caserma divenne in seguito uno stabilimento termale.

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