La scomparsa della Nona Legione.

Fra leggenda e realtà, la  scomparsa della nona legione, ha lasciato,e lascia tutt’ora molti storici nell’incertezza e nella perplessità.  La vicenda si è oggi tramutata in una delle leggende più durature di tutta l’Inghilterra. La scomparsa della nona legione si colloca tradizionalmente nei territori della Caledonia, più o meno dove oggi si individua il confine fra Scozia e Inghilterra, 5.000 legionari in marcia per sedare una rivolta  si sarebbero così dispersi fra le nebbie di quella regione, sopraffatti poi dalle genti barbare di quei luoghi.

 

La scomparsa della Nona Legione.
La scomparsa della Nona Legione.

 

LA SCOMPARSA DELLA NONA LEGIONE:

La leggenda della Nona Legione acquisì forma grazie alla scrittrice Rosemary Sutcliff, il cui capolavoro, “The Eagle of the Ninth”, divenne subito un bestseller dopo la sua pubblicazione avvenuta nel 1954. Da quel momento moltissime persone vennero immediatamente coinvolte nel racconto del giovane Marcus Aquila, ufficiale dell’esercito romano in viaggio a nord del Vallo di Adriano, in cerca del padre e delle insegne perdute della Nona Legione.

Gli studiosi sulle storie di questo romanzo hanno però fortemente dissentito, sostenendo che la Nona Legione non sparì assolutamente in Gran Bretagna, ma che anzi,  fu vittima di un trasferimento strategico, passando dalle fredde distese del nord dell’Inghilterra alle infuocate terre del Medio Oriente, dove,  poco prima del 160 d.C., fu spazzata via nel corso di una battaglia contro i Persiani.

Quello che infittisce il mistero però è che non esiste una  prova decisiva che suggerisca che la Nona Legione sia mai stata portata fuori della Britannia, la tesi degli storici è basata su supposizioni rafforzate negli anni, e su alcune mattonelle di terracotta, recanti il marchio della Nona,  rinvenute a Nimega, in Olanda, dove distaccamenti di quella  Legione  combatterono contro le popolazioni di quei luoghi. Tuttavia i reperti, datati intorno all’80 d.C., non provano in alcun modo un definitivo trasferimento della Nona al di fuori della Britannia.

Le ultime tracce certe relative all’esistenza della Nona Legione, provengono da York, dove un’iscrizione, risalente al 108 d.C., racconta che la Nona “stava ricostruendo la fortezza in pietra”. Tra quel momento e la metà del secondo secolo, quando venne compilato un registro di tutte le legioni, l’unità aveva cessato di esistere, come mai?  I primi anni del II sec. d.C., furono molto turbolenti, e in particolar modo per la Britannia, tant’è che lo scrittore romano Frontone ci racconta che durante il regno di Adriano  (117-138 d.C.), moltissimi legionari romani persero la vita. Le perdite furono così alte che fu praticamente impossibile stimarne la quantità, a conferma di ciò la “Historia Augusta”, compilata nel III secolo, ci fornisce ulteriori dettagli, osservando che quando divenne imperatore Adriano, “i Britanni non potevano essere tenuti sotto il controllo romano”.

Questi fatti erano fonte di grande preoccupazione per l’Impero Romano, e ciò è confermato da un’iscrizione rinvenuta su di una lastra di pietra a Ferentino, nel frusinate, dove si dice che rinforzi di emergenza pari a 3.000 uomini, vennero spediti sull’isola in appoggio ai soldati in difficoltà. L’Imperatore Adriano stesso, nel 122 d.C., si recò personalmente in Britannia nel tentativo di riportare una certa tranquillità, portando con se l’intera Sesta Legione.  Il fatto che l’Imperatore e la Sesta Legione si stanziarono proprio a York, lascia pensare che le pesanti perdite a cui si faceva riferimento poco fa, gravarono quasi interamente sulla Nona Legione che senza alcun dubbio era quella stanziata più a nord, e senza alcun  dubbio sopportò per prima il peso delle violente rivolte di quel periodo, terminando la propria attività a causa dei pochi effettivi rimasti in vita dopo i tumulti.

 

La scomparsa della Nona Legione.
La scomparsa della Nona Legione.

LA SCOMPARSA DELLA NONA LEGIONE: RISVOLTI.

La perdita di una simile unità d’élite militare ebbe un risvolto inaspettato che si riverbera fino ai giorni nostri. Quando l’imperatore Adriano visitò la Britannia, si rese conto che c’era un solo modo per garantire la stabilità dell’isola: costruire un muro. Venne così eretto il famoso Vallo di Adriano, concepito per tenere lontane nuove possibili minacce e per garantire che potenziali ribelli dentro la provincia non avessero alcuna speranza di ricevere sostegno dai loro alleati a nord. Dopo la costruzione del muro le culture da entrambi le parti crebbero e si svilupparono a ritmi molto diversi, creando una vera spaccatura che divenne, di fatto, negli anni un confine permanente, che divise per sempre la Gran Bretagna. Tra leggenda e realtà  i regni indipendenti di Inghilterra e Scozia possono essere fatti risalire alla perdita della Nona legione.

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