S.P.Q.R.

S.P.Q.R. sull'arco di Tito
S.P.Q.R. sull’arco di Tito
Moltissime volte abbiamo visto le iniziali S.P.Q.R. riferite alla Roma antica, o anche oggi sullo stemma del municipio, ma ci siamo mai chiesti cosa significano quelle lettere? Proviamo a spiegarle!

S.P.Q.R. è la sigla in latino che sta a significare “Senatus PopulusQue Romanus” ovvero il Senato e il popolo di Roma, cioè la divisione fra patrizi e plebei, che rappresenta le fondamenta dello stato romano, in altre accezioni invece, queste lettere vengono tradotte in “Senatus Populusque Quiritum Romanus”, in italiano Il Senato e il popolo romano dei Quiriti, il Quirite era il cittadino romano che godeva dei pieni diritti civili e militari.

Analizziamo ora l’origine e l’uso che se ne faceva in antichità; lo storico milanese Bernardino Corio (1459-1519) nei suoi saggi ci fornisce una plausibile spiegazione, «questa signoria portò col vessillo dell’aquila S.P.Q.R. le quali lettere così dicono: Senatus Populusque Romanus cioè il Senato et Popolo Romano; et queste lettere erano d’oro in campo rosso. L’oro è giallo et appropriato al Sole che dà lume, prudentia et signoria a ciascuno che col suo valore cerca aggrandire. Il rosso è dato da Marte il quale essendo il dio della battaglia, a chi francamente lo segue porge vittoria et maggioranza». Quindi lo stemma doveva apparire a lettere giallo dorate su sfondo porpora, più o meno come lo conosciamo oggi.
Solitamente la lettera “P” è riconosciuta come l’iniziale di “Populusque”, ma in altre diciture sta ad indicare “Patres” ovvero i patrizi e in senso più lato tutto il popolo romano, vi sono tante altre versioni in cui la declinazione di alcune lettere viene cambiata, come per esempio la “R” di “Romanus” che può essere interpretata come “Romani” oppure “Romae”, la lettera “Q” inoltre in tempi più remoti non rappresentava la congiunzione “que” ma più probabilmente stava ad indicare la parola “Quiritum”, ovvero il cittadino romano nei pieni diritti. Un’altra suggestiva ipotesi vuole che l’abbreviazione fosse opera dei Sabini, la sigla quindi sarebbe stata: “Sabinis Populis Quis Resistet”, in italiano “Chi potrà resistere alle genti sabine?”. Una volta sconfitti i Sabini, i romani rimodellarono la sigla per ribadire una volta di più la propria superiorità.

Lo stemma
Lo stemma

La sigla S.P.Q.R. fin dal Medioevo è sempre stata oggetto di numerose interpretazioni, secondo l’umore, il clima politico e il Papa del momento. In un documento del ‘400 troviamo infatti ben cinque versioni:

Sapiens Populus Quaerit Romam (“Un popolo saggio ama Roma”),

Stultus Populus Quaerit Romam (come sopra, ma il popolo diventa “stolto”),

Senex Populus Quaerit Romam (idem, ma con un “vecchio popolo”),

Salus Papae Quies Regni (“Salvezza del Papa, tranquillità del regno”),

Sanctus Petrus Quiescit Romae (“San Pietro riposa a Roma”).

…..e voi che versione preferite?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.