Britannico

Tiberio Claudio Cesare Britannico, nacque a Roma il 12 di febbraio del 41 d.C., e morì sempre a Roma l’11 di febbraio del 55 d.C., alla tenera età di 14 anni, meglio conosciuto come solamente Britannico, faceva parte della nobiltà romana e apparteneva alla dinastia Giulio-Claudia.

BRITANNICO, LE ORIGINI FAMILIARI:

Britannico, nato con il nome di Germanico, era il secondo genito che l’Imperatore Claudio ebbe dalla moglie Messalina, dopo la sorella Claudia Ottavia, ma il quarto in totale, dopo Claudio Druso e Claudia Antonia, che l’Imperatore Claudio ebbe  da precedenti unioni matrimoniali. Britannico era da parte paterna nipote di Druso Maggiore  e Antonia minore, e quindi pronipote dell’Imperatore Tiberio, e cugino di Caligola,  mentre da parte di madre era legato da parentela a Marco Valerio Messala, discendente di Ottavia minore, sorella di Augusto. Per omaggiare la nascita del suo erede, Claudio fece coniare dalla zecca di stato delle monete recanti la scritta “Spes Augusta”, ovvero “Speranza per la famiglia imperiale”, nel 43 d.C., dopo l’acquisizione della Britannia, l’Imperatore rifiutò il titolo onorifico di “Britannico”, per cederlo al suo giovane erede, che con quel nome poi sarà sempre ricordato. Claudio era molto legato al giovane figlio tant’è che non perdeva occasione per  mostrarlo alla folla così da farlo acclamare dalla stessa, o per portarlo con se durante gli incontri ufficiali. Messalina dal canto suo prefriva dedicarsi alle dissolutezze della sua vita e alle attenzioni dei suoi svariati amanti, e in particolare del suo preferito, il senatore Gaio Silio. Nel 48 d.C., Messalina arrivò addirittura al punto da costringere al divorzio il senatore, per poi sposarlo mentre Claudio si trovava fuori Roma. Al rientro, l’Imperatore, un pò per la forte passione che comunque nutriva per la moglie, un pò perchè sperava di poter far ricadere sul senatore Silio alcuni presagi infausti, firmò personalmente il contratto per la dote di Messalina. Tuttavia poco tempo dopo, per paura che Silio potesse spodestarlo sul trono, lo condannò a morte insieme all’avvenente moglie. Claudio decise poi di risposarsi con Agrippina minore, adottando il figlio di lei, Lucio Domizio Enobarbo, il giovane Nerone che pochi anni più tardi gli sarebbe  succeduto al principato.

Britannico
Britannico

Britannico indossò la toga virilis prima dei canonici 15-17 anni, per volere del padre il quale durante la cerimonia esclamò: “…perchè il popolo romano abbia finalmente un vero Cesare!”. Durante l’infanzia il giovane Britannico strinse una forte amicizia con Tito Flavio Vespasiano, figlio di un generale dell’esercito ancora ignaro del brillante futuro che lo attendeva, lo stesso Tito, diventando Imperatore molti anni dopo, onorò l’amicizia con Britannico con diverse statue. nel 54 d.C., l’Imperatore Claudio trovò la morte, probabilmente a causa di un avvelenamento organizzato dalla moglie Agrippina che già da tempo agiva segretamente in favore del figlio. Agrippina tenne nascosta per più tempo possibile la morte di Claudio ai suoi figli naturali, trattenendoli nel palazzo imperiale con alcune scuse per studiare la strategia migliore su come sfruttare la situazione, nel frattempo Nerone scendeva fra la folla annunciando la grande sfortuna che si era abbattuta sull’Impero, e approfittando dell’assenza di Britannico, trattenuto dalla madre, con un convincente discorso riuscì a farsi acclamare Imperatore. Poco prima di compiere 14 anni Britannico denunciò l’illegittimità della successione di Nerone, in suo favore, cosa che causò la reazione del diretto interessato che, tenendo all’oscuro la madre Agrippina delle sue intenzioni, ordì la morte del giovane Britannico. Anche Britannico, come il padre, venne avvelenato durante un banchetto, e la sua morte venne poi fatta passare come a causa di un improvviso attacco di epilessia, un malanno che di tanto in tanto colpiva il legittimo erede di Claudio.

BRITANNICO, ALCUNE CONSIDERAZIONI:

Nel corso degli anni molti storici continuano ad interrogarsi sull’equivoca morte di Britannico, fu davvero Nerone a farlo avvelenare o fu l’ennesima trama organizzata da Agrippina? A ben pensarci ad Agrippina, Britannico faceva comodo perchè poteva fungere da freno allo scalpitante figlio, che se non avesse rispettato le linee guida della madre, che nel frattempo si rivelava una vera Imperatrice ombra, sarebbe potuto essere facilmente rimpiazzato dal giovane figlio di Claudio, ma come ci raccontano gli storici dell’epoca questi avvenimenti?

Tacito che nacque l’anno successivo alla morte di Britannico, ci da forse il quadro più dettagliato, avendo egli probabilmente scritto nei suoi “Annali” dopo aver parlato con alcuni testimoni dell’epoca, se non addirittura dei fatti.

“Era usuale per i principi di sangue sedere insieme agli altri nobili della stessa età, sotto allo sguardo dei loro parenti, su di un tavolo separato, con suppellettili ordinarie. Lì Britannico stava cenando. Ciò che mangiava e beveva veniva sempre assaggiato da uno dei servitori, tutto ciò per far sì che la morte di questo potesse allertare il principe. Una tazza con del liquido già testato ma molto caldo fu passata a Britannico; lui la rifiutò per via del fatto che era troppo calda, venne aggiunta acqua fredda contenente il veleno. Tale veleno venne assorbito con tale rapidità che gli fece perdere la voce e il respiro. Vi fu un fremito fra i commensali, presi alla sprovvista e qualcuno prese a correre di qui e di là, mentre i più attenti rimasero fermi, con i loro occhi puntati su Nerone, il quale con grande calma disse che era uno dei suoi soliti attacchi di epilessia, una malattia che lo aveva colpito durante l’infanzia e aggiunse che la vista e i sensi sarebbero ritornati gradualmente. Mentre Agrippina, il cui terrore e confusione erano a tutti visibili, anche se cercava di tenerli nascosti, dando prova di non essere parte del complotto, come del resto Ottavia, la sorella di Britannico, la quale si vide privata del suo ultimo rifugio, dopo il parricidio. E anche lei, Ottavia, aveva appreso a nascondere le proprie emozioni e il proprio dolore. Perciò dopo quel fatto la cena proseguì normalmente.”

Sempre Tacito aggiunge poi che dopo la morte di Britannico, le esequie vennero organizzate in tutta fretta, la salma venne arsa e le ceneri sepolte nel bel mezzo del Campo Marzio sotto un violento temporale.  Anche Svetonio nella sua “Vita dei Cesari”, si avventura in ipotesi abbastanza inverosimili, secondo lo scrittore romano infatti, Nerone fece uccidere Britannico perchè ne invidiava la voce, ben più soave della sua, un giudizio sicuramente viziato dall’astio che Svetonio nutriva per l’eccentrico Imperatore.

Cassio Dione, vissuto circa due secoli più tardi, lavora ancora di più con la fantasia:

“Nerone uccise con l’inganno Britannico per mezzo del veleno e poi, quando la sua pelle divenne livida per l’azione del veleno, per coprire il colore lo coprì di gesso ma mentre la salma veniva portata nel Foro, una piaggia battente lavò via quel gesso, così tutti ebbero la prova visiva di ciò che avevano udito.”

credits to:

http://lanostrastoria.corriere.it/2016/06/21/fu-davvero-nerone-a-uccidere-il-fratellastro-britannico/

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