Gaio Duillio, il primo romano che vinse sul mare

Gaio Duillio, il primo romano che vinse sul mare, fu un politico e militare della Repubblica romana, ricoprendo un ruolo decisivo e di grande rilievo, nell’arco della prima guerra punica, dalla quale i romani uscirono vincitori.

Gaio Duillio, il primo romano che vinse sul mare
Gaio Duillio, il primo romano che vinse sul mare

GAIO DUILLIO, IL PRIMO ROMANO CHE VINSE SUL MARE: BIOGRAFIA:

Sulle origini di Gaio Duillio e sull’inizio della sua carriera politica si sa ben poco, certamente era un “homo novus”, e cioè non faceva parte della tradizionale aristocrazia romana. Allo scoppio della prima guerra punica, nel 260 a.C., venne eletto console, ma peccando forse d’ingenuità, affidò il comando della flotta navale al suo collega, Gneo Scipione Asina, che, del tutto impreparato ad  affrontare un conflitto sul mare, venne sconfitto e catturato dopo lo scontro che avvenne al largo delle isole Lipari. Gaio Duillio rimase così il solo a reggere il peso della guerra. Consapevole che la superiorità romana si sviluppava maggiormente sulla terra ferma, il console romano non si perse d’animo e fece costruire una nuova imponente flotta costituita da 120 navi, ciascuna delle quali  armata con un ponte mobile dotato di uncini, chiamato “Corvo”, allo scopo di abbordare saldamente i vascelli nemici, cosi da trasformare una battaglia navale in uno scontro corpo a corpo. Durante la battaglia di Milazzo, il nuovo armamento approntato da Gaio Duillio ebbe il successo sperato, le navi puniche non furono più in grado di manovrare, e i soldati romani si riversarono sui ponti delle navi nemiche, combattendo come se fossero sulla terra ferma, persa la loro superiorità marittima, i cartaginesi vennero sconfitti e Roma comparve per la prima volta, come nuova super potenza del mar Mediterraneo. Gaio Duillio venne onorato con il trionfo e con l’innalzamento di una colonna nel Fòro romano,  costruita con i rostri delle navi nemiche catturate. Nel 258 a.C., Gaio Duillio venne eletto censore.

Gaio Duillio, il primo romano che vinse sul mare
Riproduzione della colonna rostrata o colonna Duillia.

GAIO DUILLIO, IL PRIMO ROMANO CHE VINSE SUL MARE: LA COLONNA ROSTRATA:

La colonna rostrata, detta anche colonna Duillia, era collocata nel fòro romano, e pur essendo molto più antica, si trovava accanto ai rostra imperiali. La base della colonna venne restaurata ai tempi di Augusto riportando esattamente la dedica in essa scolpita. Andata perduta nei secoli, il basamento della colonna venne ritrovato solo nel XVI secolo, nella sua collocazione originale, nei pressi dell’Arco di Settimio Severo, ed oggi è conservata nel Museo Nuovo Capitolino.

L’iscrizione della Colonna:

“EODEM MAGistratud bene rEM NAVEBOS MARID CONSOL

PRIMOS ceset copiasque Clasesque NAVALES

PRIMOS ORNAVET PAravetque

CVUMVE EIS NAVEBOS CLASEIS POENICAS OMNIs

item maxVMAS COPIAS CARTACINIENSIS

PRAESENTEd hanibaled DICTATORED OLorOM

INALTOD MARID PVCnandod vicet

VIQVE NAVEis cepeT CVM SOCEIS SEPTEResmon I,

quinqueresmOSQVE TRIRESMOSQVE NAVEIS Xxx

merset XIII aurOM CAPTOM: NVMEI MMMDC

ARCENTOM CAPTOM PRAEDA NVMEI….

oimne CAPTOM AES…

primos quoQVE NAVALED PRAEDAD POPLOM donavet

primosque CARTACINIEnsIS inceNVOS

Duxit in Triumphod EIS CAPT.

Questa era la parte principale di una dedica più ampia che riportava quanto segue:

“da console, primo fra i romani, si illustrò con le navi in mare; egli fu il primo ad armare ed addestrare equipaggi e flotte di navi combattenti; e con queste sconfisse in una battaglia nell’alto mare le flotte puniche e parimenti le più possenti truppe dei Cartaginesi, in presenza di Annibale, il loro comandante in capo. E con la forza egli catturò le seguenti navi con i rispettivi equipaggi: una settereme, 30 quinqueremi e triremi, mentre 13 ne affondò. Oro catturato: più di 3600 monete…..E fu anche il primo a donare al popolo una preda navale, nonchè il primo a condurre in trionfo dei cittadini Cartaginesi catturati”. 

 LA BATTAGLIA DI MILAZZO:

La prima guerra punica si delineava di lunga durata, il primato marittimo di Cartagine sembrava incontrastato, anche perchè Roma, fino ad allora priva di una sua flotta, per le sue rotte commerciali si serviva di imbarcazioni greche o etrusche, e certamente  gli stessi punici avrebbero lottato duramente per mantenere il loro primato in caso di minaccia. Dopo i primi scontri in Sicilia che vedevano i romani allontanarsi molto dalle loro zone di influenza, ma che allo stesso tempo servì  a garantirsi l’appoggio di molte città dell’isola, non riuscìrono tuttavia a scalfire il controllo punico sulla parte occidentale della Sicilia, e di conseguenza di tutte le più importanti rotte commerciali. Per spezzare questo dominio a Roma si inziò a capire che la costruzione di una propria flotta, poteva segnare un primo passo in quella direzione, di conseguenza, nel 260 a.C., le prime navi da guerra romane erano pronte alla battaglia e vennero immediatamente inviate in Sicilia. Come raccontato in precedenza però, il console Scipione Asina, nel porto di Lipari venne circondato, sconfitto e infine fatto prigioniero,  dall’attacco di una ventina di navi da guerra puniche. A questo punto tutto il peso della guerra doveva essere sostenuto dall’altro console, Gaio Duillio, a capo delle forze terrestri. Gaio Duillio resosi subito conto che la superiorità marittima di Cartagine era rappresentata dalla grande manovrabilità delle navi, elaborò quella che all’epoca si rivelò una vera arma segreta: il corvo. In pratica il corvo era una passerella che fissata alla nave nemica per mezzo di grossi uncini, permetteva ai soldati romani di passare da una nave all’altra senza pericolose evoluzioni, e di combattere corpo a corpo, come meglio sapevano fare.

Gaio Duillio, il primo romano che vinse sul mare, riproduzione di un corvo montato su di una nave da guerra romana
Gaio Duillio, il primo romano che vinse sul mare, riproduzione di un corvo montato su di una nave da guerra romana

Il console  quindi lasciò ai tribuni il comando delle legioni per mettersi al comando della sua nuova flotta, dirigendosi in breve tempo verso Milazzo, dove nel frattempo i punici avevano iniziato le operazioni belliche. Informato degli spostamenti romani, il generale cartaginese, Annibale Giscone, partì anch’egli dal porto di Palermo alla testa di almeno 130 imbarcazioni da guerra, fiducioso, dopo aver già sconfitto l’altro console, di ottenere lo stesso risultato. Lo storico Polibio ci informa che alla vista dei nuovi congegni montati sulle navi romane, i cartaginesi rimasero in un primo momento interdetti, ma poi considerandosi nettamente superiori sul mare, non esitarono ad attaccare. Il corvo si rivelò un’arma devastante per i punici, persa la possibilità di manovra, la battaglia si tramutò in uno scontro terrestre in alto mare, dove i romani, molto più preparati al combattimento corpo a corpo ebbero in breve tempo il sopravvento. I vascelli cartaginesi iniziarono così a muoversi più rapidamente per evitare l’abbordaggio dei corvi, ma quest’ultimi, imperniati verticalmente, potevano essere direzionati ovunque e per gli uomini di Annibale fu la fine. Lo stesso generale punico riuscì a salvarsi la vita fuggendo su di una scialuppa, ma per almeno 50 delle sue navi non ci fu nessuna salvezza. La schiacciante vittoria romana di Milazzo segnò quindi l’entrata ufficiale  della Repubblica all’interno dello scacchiere del Mediterraneo. Una curiosità per concludere: i Corvi furono un’arma tanto decisiva per le sorti della guerra quanto di breve impiego, a questo tipo di arma è infatti da attribuire un eccessivo appesantimento delle imbarcazioni, e la scarsa manovrabilità causata da questo motivo, causò alla flotta romana diversi naufragi.

La memoria di Gaio Duillio è giunta fino ai giorni nostri grazie anche all’intitolazione di alcune navi della nostra Règia marina militare, in particolare: La corazzata Caio Duillio varata nel 1876 e considerata all’epoca una delle più potenti al mondo, o più recentemente il cacciatorpediniere-lanciamissili Caio Duillio varato nel 2007.

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