Gli Ausiliari dell’esercito romano

Gli Ausiliari dell’esercito romano furono un corpo armato reclutato principalmente fra le popolazioni sottomesse, quando questi mantenevano ancora lo status di “peregrini” ovvero non in possesso della cittadinanza romana.

Gli Ausiliari dell'esercito romano
Gli Ausiliari dell’esercito romano

GLI AUSILIARI DELL’ESERCITO ROMANO, LA STORIA:

Fin dagli albori della sua storia, l’esercito romano ha sempre avuto un ruolo fondamentale per le sorti e l’espansione della città, infatti se nei secoli seguenti, l’impero romano riuscì ad espandersi per circa 6 milioni di chilometri quadrati, il merito fu senza dubbio dell’organizzazione e della potenza dei suoi soldati. Nei primi anni di vita della città, quando si avvicinava un pericolo, venivano inquadrati nell’esercito, comuni cittadini, che poi venivano divisi in fanti e cavalieri, a seconda del censo, e poi inviati contro gli invasori di turno, ma pochi secoli dopo, il legionario era diventato un soldato di professione, ben addestrato e ben stipendiato, ma soprattutto armato a spese dello Stato. Tuttavia l’esercito romano non si componeva di soli legionari, ma anche di ausiliari, reclutati tra le popolazioni sottomesse che ancora non godevano della cittadinanaza romana. La storia degli ausiliari dell’esercito romano, nasce già ai tempi della Repubblica, quando le città federate a Roma, erano tenute a fornire all’alleato contingenti in numero pari a quello dei legionari e tre volte superiori, rispetto a quello dei cavalieri. Impiegate principalmente ai lati dello schieramento, queste truppe venivano chiamate “Alae”.  Con il passare degli anni e dei teatri di guerra, che mutarono a seconda dell’espansione dei domini romani, questi ausiliari vennero per lo più utilizzati come schermaglatori in tattiche più vicine alla guerriglia piuttosto che ad una battaglia campale, ma potevano anche avere compiti di vettovagliamento, perlustrazione o per la costruzione di fortini difensivi. Anche se non ritenuti valorosi come i legionari romani, gli Auxilia risultarono spesso decisivi durante i combattimenti, ad esempio durante le campagne di Traiano finalizzate alla sottomissione della Dacia, furono proprio gli ausiliari a sostenere la gran parte degli scontri, nella stessa colonna innalzata per volere dello stesso imperatore, sono ben visibili e impegnati, non solo durante le battaglie ma anche nello svolgimento delle mansioni tecnico-logistiche riportate in precedenza. Lo stesso Giulio Cesare quasi due secoli prima, sfruttò i suoi ausiliari, in larga parte Galli e Germani, per coprirsi le spalle durante il suo primo sbarco in Britannia. Un primo vero cambiamento significativo, si ebbe dopo la battaglia di Azio nel 31 a.C., quando Ottaviano Augusto riformò decisamente l’organizzazione dell’esercito romano, la legione rimaneva sempre la vera spina dorsale delle armate, ma il ruolo degli ausiliari assunse notevolmente più importanza, rimanendo pur sempre distaccati dalle legioni, ma ora guidate da un “Legatus”, entrando a far parte a tutti gli effetti della macchina da guerra romana, avendo inoltre diritto ad una paga mensile e ad un equipaggiamento fornito direttamente dallo Stato.

Gli Ausiliari dell'esercito romano
Gli Ausiliari dell’esercito romano

GLI AUSILIARI DELL’ESERCITO ROMANO, SUDDIVISIONE:

Le truppe ausiliarie vennero quindi così suddivise:

I SAGITTARII: truppe formate da arcieri che militarono sotto l’esercito romano, sia come cavalleria che come fanteria, in seguito alla riforma di Augusto, entrarono a far parte delle coorti ausiliarie appiedate o a cavallo, disposte sulle ali dello schieramento.

GLI EXPLORATORES, O SPECULATORES: ne abbiamo già trattato l’argomento con un articolo su questo blog, essi formavano una sorta di reparto adibito allo spionaggio o alla perlustrazione, molto attive in Britannia specialmente nel III secolo.

I CATAFRATTI: Rappresentavano la cavalleria pesante dell’impero romano, e furono formate copiando le unità nemiche dei Sarmati e dei Parti, allo scopo di contrastarle più efficaciemente. Essi non facevano parte di alcun altro corpo di cavalleria, ma formavano un reparto a se, distaccato da qualunque altro. I Catafratti erano armati con una lunga lancia a due punte, chiamata contus, e una spada leggermente più lunga del classico gladio in dotazione ai comuni legionari, avevano poi un elmo sovrastato da un pennacchio con apertura a visiera, che ricorda molto i futuri elmi di epoca medievale e la loro armatura proteggeva sia gambe che braccia. Le prime unità di catafratti vennero introdotte nell’esercito dall’imperatore Adriano, in particolare l’Ala I Gallorum, era formata da ausiliari Sarmati Roxolani.

LA CAVALLERIA LEGGERA: molto versatile e veloce nelle tattiche militari, la cavalleria leggera veniva impiegata per colpire da lontano il nemico per poi ritirarsi velocemente dietro le linee, ma poteva essere utilizzata anche a scopi perlustrativi, di avanguardia o ancora per tendere imboscate, molto vulnerabili nel combattimento ravvicinato, di queste unità ne comparvero molte lungo il limes danubiano, nel corso del III secolo, chiamate Equites Dalmatae.

I FROMBOLIERI: dal 218 a.C., in gran parte provenienti dalle isole Baleari, che avevano una lunga tradizione in questa disciplina, non è comunque certo che queste unità fossero ancora utilizzate in epoca imperiale, o se fossero state sostituite da altri reparti reclutati in altre zone. I frombolieri  sono raffigurati sulla colonna Traiana, vestiti con una corta tunica, senza nessun tipo di armatura e muniti di una borsa che conteneva i prioettili da lanciare.

Ma da quali regioni provenivano tutti questi uomini?  Di ausiliari arruolati da Cesare fra Gallia e Germania, ne abbiamo già parlato,  alcuni potevano anche essere originari della Scandinavia o delle regioni germaniche più a nord, molti altri erano iberici, traci, batavi provenienti dagli odierni Paesi Bassi, o ancora arruolati nelle regioni del nord Africa.  L’età media di chi entrava a far parte dell’esercito di Roma, legionario o ausiliario che fosse, comprendeva una fascia di età che andava dai 16 ai 23 anni, anche se sono stati ritrovati alcuni reperti che certificano l’arruolamento di ragazzi di soli 14 anni. La durata del servizio di un ausiliario era di 25 anni, con una paga base più bassa di un terzo rispetto a quella di un legionario.

Accadde nel corso della storia che nei ranghi degli ausiliari, venissero inclusi anche dei cittadini romani, è il caso degli anni 6-9 d.C., nei quali la violenta rivolta dalmato-pannonica, costrinse Ottaviano Augusto ad operare una leva obbligatoria per rimettere in sesto i ranghi degli ausiliari, ormai decimati dagli scontri. La guerra si protrasse per ben quattro anni e le battaglie furono talmente cruente da costringere il primo imperatore di Roma ad arruolare liberti e cittadini romani, per lo più vagabondi e criminali, per sopperire alle pesanti perdite. Dall’inizio dell’epoca imperiale, per la difesa dei confini più lontani, potevano essere utilizzati anche guerrieri tribali del luogo, questi erano di gran lunga meno organizzati e scarsamente equipaggiati, tanto che anche dagli stessi ausiliari venivano viste come milizie inferiori, in effetti il più delle volte non conoscevano, nè tanto meno parlavano il latino, e venivano impiegati a tempo determinato e solo in casi di estrema necessità.

Credits to:

https://www.capitolivm.it/esercito-romano/le-truppe-ausiliarie-dellesercito-romano/

 

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