I Vigiles

Rappresentazione di un Vigile
Rappresentazione di un Vigile
I Vigiles Urbani, più semplicemente conosciuti come Vigiles, furono un corpo istituito dall’Imperatore Ottaviano Augusto nell’anno 6 d.C., al fine di proteggere la città dai frequenti incendi, e di assicurare una guardia notturna lungo le pericolose vie di Roma.
Inizialmente il corpo dei Vigiles era formato da 600 uomini, per poi essere ampliato dallo stesso Augusto fino ad arrivare a un totale di 7.000 unità, composti per lo più da liberti. Negli anni di regno di Settimio Severo vennero integrati a tutti gli effetti nell’esercito.

Il comandante dei Vigiles era il praefectus vigilum, scelto personalmente dall’Imperatore tra le figure preminenti dell’ordine equestre, il praefectus vigilum aveva giurisdizione civile e penale, come ad esempio il prefetto dell’annona, e giudicava personalmente nelle controversie legate alle locazioni. Il processo di giudizio era anche per lui quello della cognitio extra ordinem, introdotta proprio da Augusto, in luogo delle quaestiones perpetuae, e sempre sottoposta al suo controllo. Venivano da lui giudicati perlopiù i crimini minori compiuti durante la notte e in genere gli imputati erano ladri e vagabondi.
Pur venendo eletto dall’ordine equestre il praefectus vigilum non era un incarico di particolare rilievo, essa rappresentava più che altro una carica di passaggio, che contribuiva all’esperienza del soggetto in questione, preparandolo ad un possibile incarico futuro di maggior importanza.
Il nome ufficiale del corpo era Militia Vigilum Regime, poi diventò Cohortes Vigilum. Il loro motto era Ubi dolor ibi vigiles, letteralmente dove c’è il dolore ci sono i vigili. Il praefectus vigilum era affiancato da un tribuno e sette centurioni per singola coorte. I vigiles avevano un’organizzazione paramilitare; erano inquadrati in sette coorti suddivise a loro volta in sette centurie ciascuna, ognuna comprendente un centinaio di uomini a capo dei quali vi era il centurione.

Ad ogni coorte competevano due delle 14 regioni in cui Roma era stata suddivisa da Augusto. In una di queste due regioni veniva posta la statio, cioè la caserma, mentre nell’altra veniva approntato un distaccamento o una postazione di guardia chiamata excubitorium. L’area da sorvegliare era vastissima e comprendeva tutta l’Urbe composta da ben 423 quartieri con oltre 147.000 edifici, in larga parte insulae costruite in legno, dove vivevano più di un milione di persone. Il loro compito era di guardia notturna, a cui spettava prevalentemente la funzione di vigilare sui possibili incendi, a quel tempo molto frequenti.
La loro attrezzatura era composta di strumenti molto semplici come ad esempio lampade per i servizi di ronda notturna, scope, siphones (una sorta di idranti con le tubature in cuoio, per la lotta contro il fuoco), asce, ramponi, zappe, seghe, pertiche, scale e corde, oltre poi ad alcune centones, cioè coperte bagnate utilizzate per soffocare le fiamme.
In ogni reparto vi erano militi specializzati in varie funzioni, ad esempio, vi erano i vigiles acquarii, addetti alle prese d’acqua ed esperti nella staffeta con i secchi, i vigiles horreari, addetti alla sorveglianza dei magazzini, i vigiles sebaciarii, addetti all’ illuminazione notturna per le ronde o per fare da scorta a qualche personaggio che necessitava di spostarsi in ore poco sicure. Vi erano inoltre i viglies balneari, incaricati di sorvegliare gli ambienti termali.

L'Excubitorium della settima coorte dei vigiles, rinvenuto 8 metri sotto il livello stradale, nei pressi del rione Trastevere.
L’Excubitorium della settima coorte dei vigiles, rinvenuto 8 metri sotto il livello stradale, nei pressi del rione Trastevere.

Di particolare interesse archeologico è oggi l’ Excubitorium della VII Coorte dei vigiles, nei pressi del rione Trastevere di Roma, a circa 8 metri di profondità rispetto all’attuale piano stradale. Gli scavi effettuati tra il 1865 e il 1866 riportarono alla luce questo ambiente risalente al II secolo d.C. una vera e propria antica caserma dei vigili del fuoco dell’impero romano. Questo edificio rappresentava probabilmente la sede di guardia dell’antico rione Trastevere, distaccata dalla sede centrale che era situata nel Campo Marzio. I numerosi reperti rinvenuti nell’area sono tutt’ora conservati nei musei di Roma e all’interno del Vaticano.

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