Il Limes Arabicus

Frontiera che correva in tutta la sua massima estensione per 1.500 chilometri, il Limes Arabicus si sviluppava dalla Siria settentrionale alla Palestina meridionale, toccando gli attuali stati di Siria, Israele e Giordania, fino a raggiungere la penisola araba settentrionale, e faceva parte del vasto sistema del limes romano. Per tutta la sua lunghezza si trovavano numerose fortezze e torri d’avvistamento.
Naturalmente il ruolo principale di questo sistema difensivo era quello di salvaguardare la frontiera orientale dell’Impero Romano dalle incursioni delle popolazioni barbare stabilite nel deserto arabo.
Fu proprio nei pressi del Limes Arabicus che l’Imperatore Traiano, tra il 111 e il 114 d.C., fece ricostruire una importantissima via di comunicazione, la Via Traiana Nova, già conosciuta come Via Règia. La via Règia ai tempi pre-romani nota come strada mercantile partiva dall’Egitto, allungandosi fino alla penisola del Sinai, per poi svoltare repentinamente a nord fino ad arrivare a Damasco e al fiume Eufrate. In epoca romana la strada prese il nome di via Traiana Nova, dal nome dell’Imperatore che come detto ne finanziò il restauro. Lunga circa 430 chilometri, aveva come principale scopo quello di fornire un mezzo efficiente per il trasporto di truppe ed ufficiali governativi. La strada venne poi completata sotto il principato di Adriano.
Nei decenni successivi, ed in particolare durante la dinastia dei Severi, il Limes Arabicus venne notevolmente rinforzato con fortezze legionarie, una delle più importanti era quella di Qasr Azraq, essa poteva contenere una unità di ausiliari di 500 uomini, di forma rettangolare e costruita con torri di guardia ad ogni angolo, copriva una superficie di circa 3 ettari.

Fortificazioni del limes Arabicus
Fortificazioni del limes Arabicus

Al termine delle campagne sasanidi di Galerio del 293-298 d.C., fu costruita una nuova linea di fortificazioni: la “strata Diocletiana”. Si trattava di una via militare, lungo il limes arabicus, e quindi comprendente forti, fortini e torri di avvistamento, e che rimase in uso fino al VI secolo.
La strada era munita di una lunga serie di fortificazioni, costruite tutte allo stesso modo: si trattava di castra rettangolari con mura molto spesse e con torri sporgenti verso l’esterno. Erano situate normalmente ad un giorno di marcia (più o meno 20 miglia romane) le une dalle altre. Il percorso cominciava presso l’Eufrate a Sura, lungo il confine adiacente il nemico sasanide, e continuava verso sud-ovest, passando prima per Palmira e poi per Damasco e congiungendosi, quindi, con la Via Traiana Nova. Vi era poi una diramazione che si spingeva ad est dell’Hauran, per Imtan, fino all’oasi di Qasr Azraq. Si trattava in sostanza di un sistema continuo di fortificazioni che dall’Eufrate collegava il Mar Rosso presso Aila (Aqaba).
Ma è con gli sconvolgimenti politici portati da Diocleziano nel 300 d.C., che il limes Arabicus conobbe un grande sviluppo. Diocleziano infatti divise la vecchia provincia di Arabia, trasferendo la regione meridionale alla provincia della Palestina e avviando nello stesso tempo una forte espansione militare nella regione con la costruzione di diverse fortezze e torri di avvistamento, subito ad est della Via Traiana Nova. L’insieme di tutte queste costruzioni a scopo difensivo venne appunto chiamato “Limes Arabicus” e si estendeva da sud di Damasco fino a Wadi al-Hasa, in particolare nell’ultimo tratto di questo confine erano poste ben quattro fortezze ed un campo legionario. La zona di frontiera a sud di Wadi al-Hasa venne poi chiamata “limes palaestina”, e si estendeva fino al Mar Rosso, e per la precisione ad Aila (odierna Aqaba, in Giordania). In questa regione sono stati identificati addirittura dieci “castella” (fortezze) ed un campo legionario.
Al completamento di questo limes vi era più o meno un “castrum” romano ogni 100 chilometri, uno dei più importanti di questi era senz’altro quello di Udruh, situato poco ad est della città di Petra, in Giordania, che molto probabilmente ospitava la Legio VI Ferrata. Alcuni scavi hanno riportato alla luce resti di mura ed una torre di avvistamento nella città di Aqaba sul Mar Rosso, il che fa ipotizzare che anche in quel sito esisteva ai tempi una fortezza legionaria, supportata dal fatto che la Legio X Fretensis, originariamente stanziata a Gerusalemme, venne trasferita in quei luoghi al termine della ricostruzione della Via Traiana Nova.

Tratto fortificato del limes Arabicus
Tratto fortificato del limes Arabicus

Col passare del tempo le truppe furono progressivamente ritirate dal limes arabicus, e sostituite dai foederati nativi arabi. L’obiettivo principale del limes arabicus è ancora oggetto di discussione; potrebbe essere stato usato sia per difendersi dalle incursioni dei Saraceni, ma anche per proteggere le rotte commerciali dai predoni del deserto.
Dopo la conquista araba, il limes arabicus fu progressivamente lasciato in abbandono, anche se alcune fortificazioni furono ancora usate e rinforzate nei secoli successivi.

2 Risposte a “Il Limes Arabicus”

  1. vorrei avere piu conoscenza per ragioni di mia ignoranza , sugli anni seguenti la caduta dell Impero altissimo medioevo, nel territorio della tertrarchia orientale, con riferimenti geografici . non comprendo ove vi fossero stati saccheggi, o confluenze di tesori riportati a Roma attraverso la via Nova, relativi alla provincia di occidentale meridionale, sarebbero state. per la circostanza dei trasporti riportati a Roma o in dacia, e all epoca contestuale, di costamtino ad ora dove potessero esser conservati , datosi che Costantino divenne il Solo erede morto licinio.

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