La Clades Lolliana

Episodio meno conosciuto rispetto alla celebre disfatta di Varo a Teutoburgo, la clades Lolliana si colloca storicamente 25 anni prima del grande imbroglio ordito da Arminio.

La Clades Lolliana
La Clades Lolliana

LA CLADES LOLLIANA, biografia di marco lollio:

Marco Lollio, politico e generale romano, nacque a Ferentino nel 54 a.C.. Di incerta discendenza, sposò Aurelia, figlia del pretore Marco Aurelio Cotta, dalla quale ebbe un figlio che chiamò Marco, probabile console suffetto nel 13 d.C.. Homo novus dell’epoca augustea, Marco Lollio fu il capostipite della gens Lollia, e faceva parte dell’aristocrazia romana, ancora oggi viene citato nelle genealogie araldiche della famiglia Lolli Ghetti, originaria di Ferentino e diretta discendente della gens Lollia, come documentato nel libro d’oro della nobiltà italiana. Marco Lollio fu un fedele seguace di Augusto, e la sua carriera ebbe successo proprio grazie al futuro imperatore, iniziando dalla sopraintendenza alla formazione della  nuova provincia del Regno di Galazia, dopo la morte del Re Aminta,  negli anni 24 e 25 a.C.. Divenuto console nel 21 a.C., entrò a far parte dei Decemviri Sacris Faciundis, una commissione con funzioni religiose, in compagnia di Agrippa e dello stesso Augusto. L’anno successivo venne nominato proconsole in Macedonia, e combattè in Tracia, a supporto del Re Remetalce, sottomettendo nel 19 a.C., la tribù dei Bessi. Legato in Gallia due anni più tardi, nel 1 a.C., divenne consigliere di Gaio Cesare, uno dei due eredi designati da Augusto, durante la spedizione contro i Parti in Armenia. Probabilmente per aver ricevuto doni da alcuni sovrani locali, senza averne il titolo, o forse per aver ostacolato la riconciliazione fra Gaio Cesare e Tiberio, Marco Lollio cadde in disgrazia e si suicidò. di lui scrive lo storico Velleio Patercolo:

“… uomo in tutto più desideroso di denaro che di azioni oneste e pieno di tanti vizi che sapeva abilmente nascondere.”

LA CLADES LOLLIANA, contesto storico:

Fino al 17 a.C., i rapporti fra le tribù germaniche e i romani procedevano nel migliore dei modi, anche grazie soprattutto all’impegno del braccio destro di Augusto, Marco Vipsanio Agrippa, tuttavia la situazione era prossima ad un repentino cambiamento. Alcune tribù, in particolare i Tencteri, gli Usipeti e i Sigambri, sempre più insofferenti alle continue ingerenze romane, decisero di coalizzarsi e mettersi sul piede di guerra. L’anno successivo si registrò l’arrivo nella regione di Marco Lollio, che, pur sapendo del tentativo di rivolta, preferisce, per un motivo non chiaro,  inviare una ventina di centurioni in missione, probabilmente per esigere tributi o per reclutare nuovi ausiliari. I centurioni malcapitati non avrebbero mai fatto ritorno, caduti nelle mani germaniche è plausibile che abbiano subito ogni forma di tortura immaginabile. Le tribù germaniche oltrepassarono il fiume Reno, e non esitarono a mettere a ferro e fuoco i territori della Gallia orientale, dando così modo a Marco Lollio, impaziente di entrare in azione, ma mal preparato,  di muoversi con l’esercito e di intercettare i nemici. I germani tuttavia avevano già capito che era molto più prudente non avventurarsi in una battaglia in campo aperto, preferendo così un’imboscata nella quale erano certamente più esperti. La Clades Lolliana era pronta a compiersi, in un luogo non precisato della Gallia orientale, le avanguardie della cavalleria romana caddero in un agguato e messe subito in fuga, i germani dal canto loro inseguirono i cavalieri in rotta, imbattendosi però nei legionari già schierati. Lo scontro che ne seguì fu durissimo, ma a differenza di ciò che si poteva immaginare, i barbari si rivelarono ben più coriacei del previsto, e a farne le spese fu la Legio V Alaudae, che finì totalmente sopraffatta, subendo l’infamante onta di aver perduto l’aquila.

LA CLADES LOLLIANA, conseguenze e conclusioni:

In un contesto dove il tempio di Giano a Roma, si trovava chiuso da almeno 12 anni, e cioè da quando Ottaviano Augusto proclamò la Pax Romana su tutte le regioni sotto la sua influenza, e dove le aquile romane perdute a Carre da Crasso, erano appena state restituite dai Parti, non senza pochi sforzi diplomatici, la Clades Lolliana, non arrecò particolari danni materiali, ma rappresentò senza alcun dubbio un vero smacco al prestigio di Augusto, pensando soprattutto al fatto che solo pochi mesi prima era stata festeggiata la grandezza di Roma, durante il Ludi secolari. L’onta subita andava lavata con le armi, e la vendetta di Augusto (che molto probabilmente già meditava di varcare il Reno), era pronta a scattare. La grande campagna militare, volta alla conquista delle Alpi era appena iniziata, e le seguenti imprese militari intraprese dai figliastri dello stesso Augusto, Tiberio e Druso, faranno capire ai germani, la portata dell’errore fatto schierandosi contro il potere di Roma. D’altro canto però la Clades Lolliana, avrebbe potuto fungere da monito per i romani, soprattutto alla luce di quanto accaduto poco più di vent’anni  dopo a Teutoburgo.

La Clades Lolliana
La Clades Lolliana

Credits to:

https://tribunus.it/2022/08/12/la-clades-lolliana-16-a-c-il-casus-belli-per-linvasione-della-germania/

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