Le Fortezze dei Legionari

Fu grazie al primo Imperatore di Roma, Ottaviano Augusto,  che nel 29-30 a.C., avvenne una vera e propria riorganizzazione dei sistemi difensivi romani, acquartierando in modo permanente, quindi non solo per la stagione invernale,  lungo il limes, legioni e ausiliari,  in fortezze permanenti chiamate “Stativa”.

Le fortezze dei legionari

Le fortezze dei legionari dovevano la loro struttura  agli accampamenti di marcia, differenziandosi da questi ultimi unicamente per le dimensioni più ampie. Durante il primo secolo d.C., erano in uso lungo il limes renano alcune fortezze “doppie”, dove erano stanziate due legioni, come ad esempio a Castra Vetera o a Mogontiacum, ma a partire dalla riforma tetrarchica di Diocleziano le fortezze legionarie andarono sempre più diminuendo poichè le legioni romane furono dimezzate negli effettivi. Al centro di queste fortezze si trovavano i “Principia”, ovvero gli edifici che componevano il quartier generale, che si affacciavano sulla via Principalis, che con la via Pretoria formavano una specie di lettera  T all’interno del campo. Lungo la via Pretoria si trovavano la porta Praetoria e la porta Decumana, mentre sulla Principalis si trovavano le porte Principalis Dextera e la Principalis Sinistra. Le altre vie all’interno della fortezza, come ad esempio la “Quintana”, erano di secondaria importanza.

LE FORTEZZE DEI LEGIONARI: I SISTEMI DI DIFESA:

Durante la dinastia Giulio-Claudia, queste fortezze erano costruite in legno e terra, e avevano una forma a quadrilatero irregolare, e fu solo con la seguente dinastia Flavia che questi avamposti vennero costruiti, almeno nelle mura esterne, in mattoni e pietre, mentre il castrum assumeva sempre più la forma regolare di un rettangolo. Nel basso Impero le fortezze legionarie abbandonarono la classica forma rettangolare, assumendo le forme più disparate, anche circolare, a seconda delle esigenze. Il muro di cinta esterno, che poteva essere spesso fino a tre metri, era ulteriormente difeso con un agger (un argine in terra che costituiva a volte un appoggio alle stesse mura) o con un vallum (con le stesse precedenti modalità, ma con lo scavo di un fossato). Lungo le mura o la palizzata erano collocate le porte, accanto alle quali sorgevano due torri difensive quadrate, che in epoca più tarda assunsero una forma più arrotondata, altre torri di avvistamento o di difesa erano comunque presenti sul perimetro delle mura, e innalzate ad intervalli più o meno regolari. All’interno delle fortezze vale certamente la pena ricordare i “Principia” dove erano gli alloggi del comandante della legione (legatus legionis), tra i quali in particolare il Praetorium, vero centro amministrattivo del castrum, e subito nei pressi sorgevano gli alloggi dei tribuni militari.. Le dimensioni di questi edifici era variabile e dipendeva dall’ampiezza del forte. Accanto alle strutture principali vi erano poi i baraccamenti dove alloggiavano  legionari e i centurioni. Questi baraccamenti erano strutture adatte ad alloggiare ciascuna centuria di legionari, pari a circa 80 uomini. Il centurione disponeva di una sua propria abitazione nella prima parte della  struttura, mentre ogni contubernium (il dormitorio formato da 8 legionari ciascuno) era costituito da una stanza di 4×6 metri, abbinata ad una di uguale misura, dove venivano invece depositate le armi. Vi erano, infine, strutture di fondamentale importanza come il Valetudinarium (ospedale militare), l’Aedes (dove venivano poste le insegne e l’aquila), o ancora gli Horrea (depositi di grano), le fabricae (fabbriche di armi) e in alcuni casi, quando la fortezza era di grandi dimensioni, anche le terme, un carcer (prigione) ed (esterni alle mura del campo) persino un anfiteatro. Attorno a questi centri militari, che in tempo di pace costituivano un importante ruolo per la romanizzazione dei territori conquistati, iniziarono con il tempo a crescere  alcuni centri civili chiamati “Canabae”, in alcuni casi divenuti  prima municipi e poi addirittura colonie. Queste strutture, esterne all’accampamento avevano il ruolo di diffondere la cultura e le leggi dell’Impero, oltre a promuoverne gli scambi commerciali con le tribù barbare confinanti.

Le fortezze dei legionari

LE FORTEZZE DEI LEGIONARI: I “CASTELLA” DEGLI AUSILIARI,

I forti delle unità ausiliarie, chiamati “Castellum”, potevano accogliere sia coorti di fanteria che ali di cavalleria, ed erano naturalmente di grandezza diversa a seconda dell’unità che vi veniva acquartierata, normalmente costruita su una superfice di circa 1,5 ettari per una coorte appiedata e di circa 3,5 – 7 ettari per le ali di cavalleria. Sebbene fossero di dimensioni inferiori rispetto alle fortezze dei legionari, il Castellum degli ausiliari era strutturato al suo interno in modo assolutamente analogo. Anche il Castellum possedeva quindi il Praetorium, i baraccamenti dei soldati, gli Horrea per il grano e anche il Valetudinarium. E’ possibile oggi visitare un tipico forte ausiliario romano ed apprezzarne la sua struttura, grazie ad una meticolosa ricostruzione avvenuta nei primi anni del ‘900, a Saalburg in Germania, lungo il limes germano-retico.

 EPOCA TARDO IMPERIALE.

In epoca tardo Imperiale, il sistema difensivo del limes romano venne reso più elastico e profondo, in quanto venne creata una fitta rete di fortini più interni, collegati fra loro da un complesso sistema di strade, si passò così in sostanza da un sistema difensivo lineare, gestito esclusivamente sui confini, ad uno più profondo, un cambiamento fisiologico figlio di quei tempi in cui i barbari continuavano a sfondare le linee difensive, costringendo i romani a richiamare reparti di riserva stanziati più internamente, creando un notevole ampliamento dello “spessore” del limes, il quale fu esteso da una fascia interna del territorio imperiale ad una più esterna con relative vie di comunicazione e strutture logistiche. Una conseguenza di questa nuova organizzazione fu la ricostruzione e in molti casi il ridimensionamento dei vari castrum posti lungo il limes, che venivano così adeguati alle nuove esigenze. Le mura vennero così ricostruite in modo da risultare spesse fino a 3,5 metri, e arricchite con più torri difensive per migliorarne l’efficenza.

In molti casi, nel corso della storia, è successo che diverse fortezze permanenti, si  siano sviluppate fino a trasformarsi in città vere e proprie, fra le città più note ai nostri giorni nate da una fortezza legionaria possiamo ricordare gli esempi di Bologna, Torino, Pavia, Vicenza, Como e Brescia. Particolare è il caso di Firenze, nata come accampamento costruito per l’assedio dell’etrusca Fiesole. Anche in Inghilterra la parola “castrum” è contenuta o ricordata in molti nomi di oggi come ad esempio Chester, Manchester o Lancaster, anch’esse divenute città dopo essere state fortezze difensive.

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