L’oscura fine di Flavio Giulio Crispo

E’ prassi che nel corso della storia, numerose vicende, abbiano nascosto eventi segreti, a volte assolutamente innominabili, che non saremo mai in grado di svelare, l’oscura fine di Flavio Giulio Crispo, figlio dell’imperatore Costantino, è una di queste.

L'oscura fine di Flavio Giulio Crispo, solido di Crispo
L’oscura fine di Flavio Giulio Crispo, solido di Crispo

L’oscura fine di flaVIO GIULIO CRISPO, CONTESTO STORICO:

Nel 326 d.C., le vite di Costantino il grande e della sua seconda moglie, Fausta, vennero sconvolte dalla misteriosa fine del primogenito che l’imperatore romano aveva avuto dalla sua prima moglie, Minervina, una donna della quale si sa molto poco. Probabilmente era solo una concubina, che forse morì di parto, oppure venne semplicemente ripudiata, a beneficio di Flavia Massima Fausta, figlia dell’Augusto, Massimiano, con la quale Costantino si sposò nel 307 d.C… Fatto sta che Flavio Giulio Crispo nacque nel 303 d.C., un figlio che L’imperatore amava moltissimo e per il quale intendeva dargli la migliore educazione possibile, tant’è che per la sua istruzione, Costantino gli affiancò il famoso retore cristiano, Lattanzio. Naturalmente, oltre agli studi, l’eccellenza andava di pari passi con la sua preparazione in ambito militare, così il primo di marzo del 317 d.C., Crispo venne nominato Cesare a Serdica, insieme al fratello minore, Costantino II e al cugino Liciniano, figlio di Licinio. Subito dopo questa nomina, acquisì ad appena 14 anni, anche il titolo di “princeps iuventutis”, in virtù del quale venne mandato a Treviri per governare la Gallia. Nel 318 d.C., riuscì ad ottenere il primo consolato, e poi altri due nel 323 e nel 324 d.C., negli anni che separarono queste cariche, Crispo ebbe modo di mettersi in luce anche sui campi di battaglia, sconfiggendo al fianco dei suoi generali, gli Alamanni e i Franchi. Nel 321 d.C., si recò a Sirmio per festeggiare insieme a Costantino il quinto anniversario della sua nomina a Cesare, per poi l’anno seguente sposare Elena, dalla quale ebbe un figlio, una nascita festeggiata con un’amnistia promulgata il 30 ottobre del 322 d.C.. Tornato a Treviri, Crispo venne richiamato dal padre, il quale lo volle accanto a se, allo scoppio della guerra contro l’Augusto d’oriente, Licinio. A Crispo venne affidato il comando della flotta, con la quale sconfisse in due riprese quella nemica nelle acque dell’Ellesponto prima e in quelle della Propontide in seconda battuta.  Con la morte di Licinio, Costantino divenne l’unico vincitore rimasto sul campo, iniziando subito a governare un Impero nuovamente riunificato dopo diversi decenni, e nella nuova propaganda imperiale, un ruolo determinanante era occupato da Crispo, il quale veniva visto come sicuro primo successore. Costantino festeggiò a Nicomedia il ventesimo anno di regno, ma era il momento di tornare a Roma, per rendere omaggio alla città eterna e alla sua influente classe aristocratica per continuare le sue celebrazioni. Ma è proprio a questo punto che qualcosa cambia,  nel 326 d.C., al momento delle celebrazioni romane, l’inarrestabile ascesa di Flavio Giulio Crispo si ferma improvvisamente.

L’oscura fine di flaVIO GIULIO CRISPO, la damnatio memoriae:

Il 18 giugno del 326 d.C., Costantino arrivò nella Capitale, ma in quel momento era già accaduto qualcosa che aveva definitivamente spezzato quella concordia che fino a quel momento aveva regnato. All’arrivo dell’Imperatore a Roma le cose non si misero nel verso giusto, scoppiarono infatti diversi disordini in città, tant’è che alcune statue raffiguranti il sovrano, vennero distrutte. Per le strade si era già diffusa una voce che Crispo fosse stato arrestato, insieme alla matrigna, Fausta, addirittura, una mano sconosciuta affisse alle porte del palazzo imperiale alcuni versi che alludevano chiaramente alla morte di Crispo e Fausta:

“Inutile cercare i secoli d’oro di Saturno: quest’epoca è fatta di pietre preziose, ma è neroniana”.

L'oscura fine di Flavio Giulio Crispo, soffitto del palazzo imperiale di Treviri dove si nota la cancellazione del volto di Crispo
L’oscura fine di Flavio Giulio Crispo, soffitto del palazzo imperiale di Treviri dove si nota la cancellazione del volto di Crispo

Il primogenito di Costantino venne immediatamente colpito dalla famigerata “Damnatio Memoriae”, il suo nome e la sua effigie sparirono dalle monete, i suoi ritratti vennero tutti distrutti, ogni suo riferimento venne tolto a colpi di scalpello da ogni iscrizione, anche il suo volto dal palazzo imperiale di Treviri sparì, di lui non rimase più alcuna traccia. Che cosa poteva essere successo? Per un certo periodo di tempo non si trovano riferimenti in proposito, solo verso la fine del regno di Costanzo II,  (337-361 d.C.), si comincia ad avere qualche notizia. Si viene così a sapere che Crispo venne condannato a morte dallo stesso Costantino, ma il motivo è ignoto, lo storico Ammiano, aggiunge che Crispo venne giustiziato a Pola, in Croazia, senza però aggiungere ulteriori notizie. Solo agli inizi del VI secolo, Zosimo ci fornisce una versione più ricca di dettagli: pare infattti che Costantino sospettasse che Crispo avesse una relazione segreta addirittura con la matrigna Fausta, e per questo motivo, senza curarsi del fatto che fosse il suo primogenito, lo fece assassinare senza alcuno scrupolo. La madre di Costantino, Elena, indignata per questo gravissimo fatto, non perdonò il gesto del figlio, che per tutta risposta cercò di consolarla con un misfatto ancora peggiore, preparando un bagno per la moglie Fausta, ordinando però di scaldare l’acqua ad una temperatura molto più elevata del solito. Vi immerse la moglie, estraendola quando questa era ormai morta a causa delle ustioni. Sulla morte della donna, Giovanni Crisostomo, alludendo a Costantino,  nel 397 d.C., scriveva:

” Ci fu uno che sospettava la moglie di adulterio, la legò nuda sulle montagne e la espose alle belve, benché gli avesse già partorito molti principi”.  (Fausta diede a Costantino sei figli, tre maschi e tre femmine ndr.)

Altri autori invece ci forniscono un’altra versione dei fatti, e cioè che Crispo venne giustiziato dietro la denuncia della stessa Fausta, ma una volta che Costantino venne a sapere dell’innocenza del figlio, abbia a sua volta fatto uccidere la donna. Quello che avvenne veramente non lo sapremo mai, certamente lo scandalo che colpì il primo imperatore cristiano, fu troppo grave e imbarazzante da giustificare, così l’intera vicenda venne messa a tacere dalla censura di corte, e forse in seguito distorta da alcuni pagani dell’epoca che avevano interesse a mettere in cattiva luce Costantino.

Ad oggi comunque le ricostruzioni dei fatti più plausibili restano due:

Nella prima, Crispo avrebbe tentato di convincere il padre ad abdicare dopo 20 anni di regno, in suo favore, causando però una violenta reazione di Costantino, famoso anche per il suo carattere irascibile, che lo avrebbe condannato alla pena capitale.

Nella seconda, che rimane anche quella a nostro avviso più probabile, Crispo e Fausta, che erano praticamente coetanei, ebbero una relazione clandestina, alla scoperta della quale, Costantino fece esiliare il figlio a Pola, luogo dove poi venne ucciso per strangolamento, o forse per avvelenamento, senza destare troppo clamore, dopo di che la stessa sorte toccò alla giovane Fausta, forse già in cinta di Crispo, tant’è che la modalità della sua morte, mediante un bagno caldissimo, lascia trasparire un tentativo di aborto.

Credits to:

https://jt1965blog.wordpress.com/category/storia-romana/page/17/

 

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