Lucio Siccio Dentato, l’Achille romano

Lucio Siccio Dentato, l’Achille romano,  fu un grandissimo soldato e politico dell’anitca Roma, nato attorno al 514 a.C., e deceduto nel 450 a.C., circa.

Lucio Siccio Dentato, l'Achille romano
Lucio Siccio Dentato, l’Achille romano

LUCIO SICCIO DENTATO, L’ACHILLE ROMANO, BIOGRAFIA:

Di origini plebee, Lucio Siccio (o Sicinio) Dentato, è passato alla storia per essere uno dei più grandi e valorosi soldati della prima Roma repubblicana. Il suo coraggio e la sua abilità gli fecero guadagnare sui campi di battaglia, l’appellativo di “Achille romano”, anche la sua forza non era da meno, tanto da ritornare al campo per ben 45 volte con ferite ricevute frontalmente. Si racconta di lui che prese parte a ben 120 combattimenti, e che per 36 volte riportò come trofeo le spoglie dei nemici abbattuti, comprese le 8 sottratte ai guerrieri sconfitti in duello alla presenza dei due eserciti contendenti. Lucio Siccio Dentato, l’Achille romano salvò inoltre 14 commilitoni da morte certa e seguì in trionfo il proprio generale per ben nove volte, fregiandosi delle sue decorazioni, che come si diceva all’epoca: “sarebbero bastate per un’intera legione”. Valerio Massimo ce le elenca brevemente in 8 corone d’oro e 14 di quercia, tre corone murali e una d’assedio, 83 collane, 160 bracciali, 18 aste e almeno 25 phalerae. E’ accertato che combattè sotto gli ordini del console, Tito Sicinio Sabino, contro i Volsci, e poi in seguito contro gli Equi e i Sanniti, distintosi da subito in battaglia, divenne presto centurione, poi, insignito della corona ossidionale, meritò la promozione a primipilus.

Nel 454 a.C., venne eletto tribuno della plebe, e invitato a portare guerra ai Sabini che nel frattempo avevano inziato a depredare le campagne attorno alla Capitale, non prima però di avere fondato, come vuole la tradizione, l’attuale paese di Sicignano degli Alburni, oggi in provincia di Salerno. Anche contro i Sabini, Lucio Siccio, seppe farsi valere, oltre che per il suo coraggio, per le sue arringhe ai soldati, e per riuscire a ripristinare i diritti della plebe, già sospesi in seguito all’elezione dei decemviri, il cui compito poteva già ritenersi terminato, dopo l’emanazione delle XII tavole.

LUCIO SICCIO DENTATO, L’ACHILLE ROMANO, la morte:

Secondo Tito Livio,  Lucio Siccio Dentato, venne ucciso da alcuni sicari, mandati con lui in perlustrazione, per ordine dei sempre più odiati Decemviri. I sopravvissuti riferirono di essere caduti in un’imboscata e che Siccio era caduto combattendo valorosamente. Tuttavia quando i suoi uomini si recarono sul posto per seppellire le vittime, si resero subito conto di ciò che era successo, vedendo che non c’era nessuna traccia di nemici. Le spoglie di Lucio Siccio giacevano ancora con le armi in pugno, circondate ancora da altri cadaveri di soldati, a cui era stato ordinato di assassinare l’Achille romano, segno di un ultimo cruento combattimento. Alla notizia della sua morte, l’esercito iniziò ad agitarsi, esigendo di trasportare il corpo di Lucio direttamente a Roma, così, per placare gli animi inferociti dei soldati, i Decemviri decisero di organizzare un sontuoso funerale di stato, fra mille onori. Tuttavia questo non fu sufficente, lo scontento continuò ad aumentare, accellerando notevolmente la caduta della commissione di dieci uomini, elette per redigere le leggi delle XII tavole.

Lucio Siccio Dentato, l'Achille romano, il paese di Sicignano degli Alburni, fondato dall'eroe romano.
Lucio Siccio Dentato, l’Achille romano, il paese di Sicignano degli Alburni, fondato dall’eroe romano.

2 Risposte a “Lucio Siccio Dentato, l’Achille romano”

  1. Questi fu l’eroe romano più grande di ogni tempo e forse dell’ umanità. Le sue gesta hanno numeri incredibili: recluta giovanissima combatte, vincendo, in 120 battaglie in49 anni. Partecipa a 9 trionfi, riceve infinite onorificenze; col ricavato delle sue imprese diventa ricchissimo. Ma non insuperbisce, si mette a disposizione dei cittadini più umili, ( i plebei della sua stessa classe ) come Tribunus plebis, che difenderà sempre con forza. Circondato già in vita di una fama strabiliante fu oggetto di sfide continue in duelli mortali, con diritto di spoglia, dai più forti guerrieri( romani e nemici), vincendo 37 spoglie! Dopo la battaglia del Gianicolo contro gli Etruschi ricevette per primo la corona ossidionalis, conferita a chi da solo ha salvato il suo esercito. Trova il tempo e il genio prima di morire di fondare la città che porta il suo nome Siciniano degli Alburni, splendida cittadina, memoria lapidea e viva dello spirito e del valore di un gigante della storia, della nostra storia. (Da “Effatum” libro di Fran Giannico).

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