Portus, il porto di Claudio e Traiano

Portus, il porto imperiale di Claudio e Traiano, deve originariamente il suo nome all’antico abitato situato a nord di Ostia, sulla riva destra del fiume Tevere. Anticamente questo agglomerato urbano, corrispondente all’odierna Fiumicino, costituiva il porto di Roma, dove erano convogliate ogni tipo di merci, provenienti da ogni angolo dell’impero, e oltre.

Portus, il porto imperiale di Claudio e Traiano
Portus, il porto imperiale di Claudio e Traiano

PORTUS, IL PORTO  DI CLAUDIO E TRAIANO, FASE CLAUDIANA:

Il primo vero approdo di Roma fu quello fluviale di Ostia, posto alla foce del Tevere, ma fu solo in epoca imperiale, nel 42 d.C., grazie all’imperatore Claudio, che si costruì un complesso molto più ampio e sicuro per contrastare l’inesorabile insabbiamento del vecchio approdo, individuando  il luogo adatto, a circa 4 km a nord  di Ostia. Tale complesso venne denominato “Portus”, proprio in virtù della sua funzione primaria, occupava una superficie di circa 70 ettari ed era dotato di due lunghi moli che si estendevano sul mar Tirreno. Il nuovo porto di Roma era poi dotato di un grande faro, costruito a gradoni sul modello di quello più celebre di Alessandria d’Egitto, che si ergeva al centro di un piccolo isolotto artificiale, innalzato dalle acque grazie al riempimento della nave che aveva da poco trasportato dall’Egitto il maestoso obelisco che oggi domina la piazza di San Pietro, e che anticamente decorava la spina centrale del Circo di Nerone. In una epigrafe, databile attorno al 46 d.C., l’imperatore Claudio afferma che per agevolare i lavori per la costruzione di Portus, fece scavare nuovi canali derivati dallo stesso Tevere, affermando inoltre che tale sistema permise a Roma di evitare le pericolose esondazioni del fiume, che in passato avevano già creato non pochi danni. Sempre a Claudio è poi da attribuire la sistemazione della via Portuense, che metteva in collegamento Roma, con il nuovo complesso portuale, per una lunghezza di circa 24 km. Il complesso di Portus venne terminato durante il principato di Nerone, e fu proprio quest’ultimo che gli diede il nome di “Portus Augusti”. Il nuovo impianto presentava diversi vantaggi rispetto al vecchio approdo fluviale, prima di tutto era un porto marittimo, il che permetteva l’arrivo diretto di navi molto più grandi, evitando quindi un faticoso trasbordo di merci su navi più piccole, che poi avrebbero dovuto navigare lungo il fiume per arrivare ad Ostia, come avveniva in precedenza, e in secondo luogo, non meno trascurabile, era molto meno esposto ai venti, permettendo così alle navi ancorate di non subire danni durante le eventuali tempeste. A fronte di ciò l’ampiezza del bacino non garantiva comunque una sicurezza assoluta, e inoltre la mancanza di una corrente marina interna comportava un insabbiamento dello scalo, il che obbligava le autorità a frequenti e costose operazioni di dragaggio.

Portus, il porto imperiale di Claudio e Traiano
Portus, il porto imperiale di Claudio e Traiano

PORTUS, IL PORTO  DI CLAUDIO E TRAIANO, FASE TRAIANEA:

Lo storico e senatore romano, Tacito, ci informa che già nel 62 d.C., quindi un paio di anni prima del termine dei lavori, all’interno del nuovo bacino, circa 200 navi rimasero gravemente danneggiate, se non addirittura affondate,  da una violentissima tempesta. Per ovviare a questa insidia, l’imperatore Traiano, diede il compito al suo architetto personale, Apollodoro di Damasco, di costruire un nuovo porto artificiale, in posizione più arretrata e più funzionale alle esigenze, rispetto a quello fatto costruire da Claudio una cinquantina di anni prima. I lavori di questo nuovo complesso durarono 12 anni, dal 100 al 112 d.C.. Il porto di Traiano venne costruito con una caratteristica forma esagonale, ben visibile ancora oggi dall’alto, in particolare per chi atterra o decolla dall’aereoporto di Fiumicino,  con una lunghezza di 358 metri per lato, una profondita di circa 5 metri, e almeno 2 km di banchine disponibili. A servizio di questo nuovo complesso venne poi scavato un ulteriore canale, e migliorato con un’ampia strada a due corsie il collegamento con Ostia. Grazie ad alcune migliorie tecniche, il porto di Traiano venne dotato di un articolato sistema di magazzini di stoccaggio, che migliorarono il sistema di conservazione delle derrate alimentari.

 EPOCA TARDOANTICA:

Per molto tempo considerato niente più che un sobborgo della ben più importante Ostia, l’abitato di Portus ottenne lo status di municipio, grazie all’imperatore Costantino, da quel momento, l’insediamento già conosciuto come Portus Augusti o Portus Ostiae, prese il nome di Civitas Flavia Costantiniana Portuensis. Più comunemente venne però chiamata Portus Romae, a discapito di Ostia ormai sulla via della decadenza. Nello stesso periodo il complesso venne fortificato da possenti mura difensive. Il bacino fortemente voluto e costruito dall’imperatore Claudio, si insabbiò definitivamente nel IV secolo,  l’abitato di Portus invece subì diverse distruzioni, in particolare ad opera di Alarico nel 408 d.C., e dai Vandali di Genserico nel 455 d.C., riuscendo tuttavia a riprendersi. Lo storico romano Cassiodoro, già dopo la caduta dell’impero d’occidente, così come lo storico bizantino, Procopio di Cesarea nel VI secolo d.C., ci dipingono Portus come una città ancora fiorente, con numerose navi ormeggiate lungo le banchine. A sancirne la fine fu l’invasione dei Goti, guidati dal Re, Vitige, nel 537 d.C., durante le fasi iniziali della guerra gotica infatti, i cittadini di Portus fuggirono, spopolando la città a beneficio di altri piccoli, ma meglio difesi, insediamenti vicini.

In seguito l’area di Porto rimase sostanzialmente disabitata, fino in epoche più moderne, il continuo insabbiamento a cui il tratto costiero è stato sempre assoggettato, ha fatto si che si formassero solo alcuni agglomerati di capanne popolate per lo più da pescatori, e soltanto nel primo decennio del XIX secolo, nei pressi di Torre Clementina, venne realizzato, sul progetto del celebre architetto, Giuseppe Valadier, un primo borgo abitato, dal quale nei decenni successivi si sarebbe sviluppato l’attuale centro urbano di Fiumicino. Nel corso della seconda guerra mondiale, fino al 6 giugno del ’44, nel porto di Traiano aveva preso la propria sede la X flottiglia Mas, equipaggiata con mezzi d’assalto, per tentare di frenare gli sbarchi alleati avvenuti ad Anzio e Nettuno, i mezzi erano nascosti lungo il canale di collegamento fra il bacino esagonale e il fiume Tevere, mentre i militari alloggiavano in una villa dei Torlonia nella pineta circostante, in quell’area oggi chiamata Oasi di Porto.

Una curiosità per concludere: sul lato nord occidentale del Porto di Traiano, alcuni scavi hanno riportato alla luce i resti di un grande palazzo di epoca imperiale, mentre nel 2009 è stato rinvenuto un anfiteatro capace di ospitare circa 2.000 persone e probabilmente destinato ad ospitare spettacoli privati.

Portus, il porto imperiale di Claudio e Traiano
Portus, il porto imperiale di Claudio e Traiano, come si presenta oggi

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