Acca Larentia

Figura semidivina, probabilmente ereditata dagli Etruschi, Acca Larentia  è un personaggio della mitologia romana identificata  come prostituta e protettrice del popolo più umile.

 

Acca Larentia
Acca Larentia

 

Acca Larentia

 

LA LEGGENDA:

Secondo la versione dello scrittore e filosofo romano, Macrobio ( 390 d.C. circa – 430 d.C.circa), Acca Larentia dopo aver trascorso una notte di preghiere nel tempio di Eracle, pare a causa di una sfida persa al gioco dei dadi dal custode del tempio con il dio stesso,  fu ricompensata da Eracle facendole incontrare e sposare Taruzio, un uomo ricchissimo di origine etrusca. Alla morte del nobile marito, la donna ne ereditò le ingenti ricchezze che però non tenne per se, preferendo donarle al popolo romano che per gratitudine istituì in suo onore le festività dette Accalia o Larentalia, che si svolgevano il 23 del mese di dicembre nei pressi della sua tomba, presumibilmente posta nei pressi del Velabro.

In un’altra versione redatta dallo scrittore romano Lattanzio (Africa 250 d.C.circa – Gallia dopo il 317 d.C.), Acca Larenzia è la moglie del pastore Faustolo, primo soccorritore dei leggendari gemelli fondatori di Roma, Romolo e Remo.

In questa versione Acca Larentia viene detta anche “Lupa”, termine con il quale i Romani indicavano le prostitute e dal quale viene il termine “lupanare”. Lattanzio scrive che la donna, già madre di dodici figli,  alla morte di uno di questi, Romolo ne prese il posto, dando vita insieme ai nuovi fratelli acquisiti alla confraternita dei “Fratres Arvales” (gli Arvali), il collegio sacerdotale  formato da dodici membri scelti a vita tra gli esponenti delle famiglie più ricche.

Acca Larentia quindi si prese cura di Romolo e Remo come se fossero figli naturali, guidandoli fino alla loro crescita e fino a che non vennero a sapere della loro vera origine, cosa che li portò a deporre il malvagio zio Amulio a beneficio del nonno Numitore, che divenne così il nuovo reggente di Alba Longa.

Tramutando così la leggenda in realtà, la famosa lupa che trasse in salvo Romolo e Remo, potrebbe essere Acca Larentia dato che come abbiamo visto prima, veniva soprannominata “Lupa” avendo effettivamente avuto un passato come prostituta.

Altre versioni della leggenda che si susseguirono negli anni, dicono invece che i gemelli furono effettivamente salvati da una lupa  e che il pastore Tiberino, trovatili, li portò alla moglie Acca Larentia, che li allevò.

La tomba di Acca Larentia veniva indicata nella zona  fra il Foro romano e il colle Palatino, nei pressi del tempio di Vesta. Probabilmente si trattava di un sepolcro arcaico, resto dell’antica necropoli che un tempo occupava gran parte della valle del Foro.

Attorno al 1400 lo scultore Jacopo della Quercia, per la decorazione della Fonte Gaia, oggi posta in Piazza del Campo a Siena, tra i soggetti, assieme a Rea Silvia, scelse appunto anche Acca Larentia.  Le statue sono  oggi  conservate, con gli altri rilievi della fonte, nel  complesso del museo di S.Maria della Scala a Siena.

Acca Larentia
Acca Larentia

 

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