Il Circo Massimo


Come doveva apparire il Circo Massimo dal lato dell'Arco di Tito.
Come doveva apparire il Circo Massimo dal lato dell’Arco di Tito.

Il Circo Massimo fu il più grande impianto sportivo mai costruito nella Roma antica, avendo una capienza che poteva ospitare 250.000 spettatori, o forse più, che avevano accesso gratuito alle corse dei carri che vi si svolgevano. Si trattava di una delle più grandi passioni dei romani tale da diventare quasi maniacale.
Lungo 600 metri e largo 140, è dalla leggenda collegato alle origini stesse della città: si racconta infatti che ai tempi di Romolo, in occasione dei giochi in onore del Dio Conso che li si svolgevano, sarebbe avvenuto il famoso ratto delle Sabine e quindi il nascere della vita nella città stessa.
In realtà una prima sistemazione della Valle Murcia ( Murcia era secondo la tradizione il nume tutelare della valle), risale all’epoca dei Tarquini ed è da ricondurre alla costruzione di una cloaca che permise di drenare tutta la zona, all’epoca acquitrinosa, e regolarizzare il terreno. In questa prima fase le strutture e le attrezzature per ospitare le gare furono probabilmente molto scarse ed essenziali, ma con il passare degli anni gli interventi per migliorarne la funzionalità e l’accoglienza si susseguirono regolarmente. Nel 212 a.C. fu utilizzato per i primi ludi Apollinares indetti dall’allora “praetor urbanus”, Publio Cornelio Silla. Ai tempi di Giulio Cesare, il Circo Massimo era un vero e proprio edificio in muratura, la cui pianta è conservata, almeno parzialmente, nelle costruzioni successive, come testimoniano i numerosi tratti in reticolato rinvenuti in vari punti durante gli scavi. Sicuramente di notevole entità fu l’intervento di Augusto. Egli completò e restaurò l’ippodromo, e lo decorò con l’obelisco Flaminio che oggi è situato a piazza del Popolo.

Il Circo Massimo visto dall'alto.
Il Circo Massimo visto dall’alto.

Più volte il Circo Massimo venne danneggiato dai numerosi incendi che si sviluppavano a Roma. Tra il principato di Domiziano e quello di Traiano venne quasi interamente ricostruito proprio a causa delle devastazioni portate dalle fiamme.
Numerosissimi furono poi gli interventi che gli Imperatori che seguirono apportarono all’ippodromo, interventi che potevano essere di tipo strutturale ma anche solo di natura estetica, come ad esempio l’innalzamento del gigantesco obelisco portato a Roma da Costante II nel 357 d.C., che ora è posto innanzi alla basilica di S.Giovanni in Laterano.
Il circo rimase in attività, fino al 549 d.C. quando il Re degli Ostrogoti Totila organizzò gli ultimi giochi. Negli anni che seguirono l’area del Circo Massimo divenne prima zona agricola, mentre nell’emiciclo si stabilì la diaconia di S. Lucia in Settizodio, con un grande complesso funzionale alle sue esigenze di assistenza ai pellegrini, del quale sopravvivono o sono ricostruibili alcuni manufatti e la torretta. Nel 1122 vi venne condottata l’acqua Mariana che percorreva il circo prima di sfociare nel Tevere.
Fu negli anni 30 che i tanto auspicati lavori di liberazione dell’area da edifici e strutture ebbe inizio. I monumentali lavori di scavo permisero così di riportare alla luce buona parte dell’emiciclo, e più recentemente i resti dell’arco di Tito, dove due lunghi bracci rettilinei delle gradinate si unificavano. All’estremità opposta, disposte sull’ ampia curva vi erano i dodici carceres sormontati dalla loggia dalla quale il magistrato gettava la mappa. Fulcro dell’edificio era la spina centrale, destinata ad ospitare i sostegni con le uova ed i delfini necessari per segnalare e contare il numero di giri mancanti al termine della corsa. Oltre agli obelischi sopra ricordati, essa era inoltre decorata con colonne, gruppi statuari, altari e tempietti.
La spina centrale fu la sede più idonea per accogliere i culti vecchi e nuovi della valle del Circo Massimo, fatta esclusione per l’altare di Conso, che era sotterraneo, e il sacello di Murcia che si trovava nell’area della pista a ridosso della cavea ed il tempio del Sole che era inserito nelle gradinate.
Attualmente i lavori di scavo nell’area del Circo Massimo sono ancora in corso.
Il Circo Massimo
Il Circo Massimo

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