La frontiera negli anni seguenti si sviluppò sempre più, in particolare nel decennio tra l’anno 90 d.C. e l’anno 100 d.C., vennero eretti altre postazioni sulle quali oggi sorgono le città di Echzell (un forte tra i più grandi di ben 5,2 ettari), e Heidenheim dove risiedevano i cavalieri ausiliari dell’Ala II Flavia milliaria. In quegli anni (probabilmente fra l’anno 98 d.C. e l’anno 100 d.C.) l’Imperatore Traiano potenziò un nuovo tratto di frontiera più ad est. Questo nuovo tratto collegava il fiume Meno con il Neckar, il cosiddetto limes di Odenwald. Il successore Adriano, recatosi lungo la frontiera germano-retica, contribuì alla costruzione della linea dell’Alb, fatta di torri di guardia e alla ricostruzione di numerosi forti in pietra, consolidò inoltre quanto fatto dai suoi predecessori. Il nuovo spostamento degli ausiliari sulla nuova linea di frontiera, portò all’abbandono di alcune postazioni del retroterra ormai tagliate fuori dalle nuove linee di confine.
Fu sotto l’Imperatore Antonino Pio però che il limes germano-retico ebbe la sua ultima evoluzione, molte delle torri e dei forti costruiti in precedenza in legno, furono ricostruiti interamente in pietra (a volte in siti differenti). Antonino Pio, infatti, già a partire dagli anni 145-146 promosse l’abbandono della precedente linea di difesa dell’Odenwald-Neckar a favore di una posizione più avanzata di 30 km, ma non sappiamo se ciò comportò notevoli operazioni di guerra nell’area.
Durante il regno dell’Imperatore Caracalla, lungo il limes potrebbero essere stati aggiunti ulteriori sbarramenti, fossati, palizzate e terrapieni, in seguito alle prime invasioni degli Alemanni dell’anno 213, i quali continuarono a guerreggiare con gli imperatori successori, da Alessandro Severo a Massimino il Trace, fino a Gallieno. Proprio quest’ultimo decise il definitivo abbandono ed evacuazione di tutti i territori ad est del Reno ed a nord del Danubio, a causa delle continue invasioni delle tribù germaniche limitrofe degli Alemanni. Era il 260 circa.