Impero romano e Cina, relazioni

Le relazioni fra l’ Impero Romano e Cina iniziarono indirettamente nel II secolo a.C. con l’apertura della famosa via della seta, ma fu nel 130 a.C. con l’ambasciata cinese dell’emissario imperiale Zhang Quian, seguita, più di un secolo dopo, da un tentativo di inviare una delegazione a Roma del generale Ban Chao che i due imperi, progressivamente si avvicinarono sempre più. Alcuni storici cinesi registrarono a tal proposito negli anni a seguire, anche alcuni tentativi di abboccamento da parte romana, in cui è accertato che la prima ambasceria venne inviata dall’imperatore Marco Aurelio e ricevuta in Cina nel 166 d.C.

 

Impero romano e cina, relazioni
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Relazioni fra impero romano e cina

 

LO SVILUPPO DELLA VIA DELLA SETA:
Unione dell’Estremo Oriente con l’Occidente, la via della seta si sviluppò dall’espansione dell’impero di Alessandro Magno verso l’Asia Centrale fino alla Valle di Fergana ai confini dell’attuale regione cinese dello Xinjiang. Il conquistatore macedone nel 329 a.C. fondò un insediamento greco chiamato Alexandria Eskate, corrispondente all’ attuale Khujand nel Tagikistan. L’espansione greca continuò verso oriente, estendendo il proprio controllo fino alla Sogdiana, dove vi sono indicazioni che possano aver inviato spedizioni fino nel Turkestan cinese creando così i primi contatti fra Cina e mondo occidentale, tutto questo attorno al 200 a.C..

 

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L’AMBASCIATA DI ZHANG QIAN:
Intorno al 130 a.C. a seguito dei rapporti dell’ambasciatore Zhang Qian, avvennero le ambasciate della dinastia Han verso l’Asia Centrale, l’imperatore cinese Wudi era infatti molto interessato allo sviluppo delle relazioni commerciali con le sofisticate civiltà urbane della Battriana e della Partia, e in conseguenza di ciò ogni dieci anni circa, i cinesi inviarono numerose ambascerie che arrivarono fino ai territori siriani del regno Seleucide.
La Via della seta, venne così a formarsi nel I secolo d.C., in seguito ai numerosi tentativi cinesi di consolidare una comunicazione verso il mondo occidentale e l’India, sia attraverso contatti diretti nell’area del Tarim, sia attraverso relazioni diplomatiche con le regioni del Dayuan, i Parti e, più a ovest, i Battriani.
In conseguenza di questi fatti si sviluppò ben presto un intenso commercio con l’impero romano, confermato dalla grande passione dei romani per la seta cinese che dal I secolo arrivava a Roma attraverso i Parti.
Il Senato romano, per motivi economici e morali, emise invano parecchi editti per proibire gli indumenti di seta. L’importazione di seta cinese causò enormi uscite di oro e le vesti di seta venivano considerate decadenti e immorali.

 

Impero romano e cina, relazioni
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SPEDIZIONE DI BAN CHAO:
Nel 97 d.C., il generale cinese Ban Chao forte di un esercito composto da almeno 70.000 uomini, durante una campagna condotta contro gli Unni, si spinse ad Ovest fino a giungere sulle sponde del Mar Caspio. Durante questa spedizione il generale cinese mandò un inviato di nome Gan Ying in direzione di Roma, che veniva da loro chiamata “Da Qin”.
L’emissario cinese non giunse mai nella capitale, fermandosi sulle coste del Mar Nero prima di ritornare in patria. Tuttavia Gan Ying, venendosi a trovare in contatto con realtà così diverse rispetto a quelle a cui era abituato, fece un dettagliato rapporto sulle terre occidentali da lui visitate. Parlando dell’Impero romano scrisse: ” Il suo territorio copre diverse migliaia di lǐ (un li equivale a circa mezzo chilometro), è composto da circa 400 città fortificate. Ha assoggettato molte decine di piccoli stati. Le mura delle città sono di pietra. Hanno istituito una rete di stazioni di posta… Ci sono pini e cipressi”. oppure ancora: ” È da questa terra che arrivano tutti i vari e meravigliosi oggetti degli stati stranieri”.
L’esercito cinese stipulò un’alleanza con i Parti e costruì alcuni avamposti militari a una distanza di alcuni giorni di marcia dalla capitale della Partia, Ctesifonte, riuscendo a controllare la regione per molti anni. Nel 116 d.C., l’Imperatore romano Traiano entrò in Ctesifonte dopo averla assediata ma non si verificò mai un contatto diretto fra le due civiltà.

PRIMA AMBASCERIA ROMANA:
Con l’espansione dell’Impero romano in Medio Oriente, durante il II secolo a.C., i romani ebbero la capacità di sviluppare i trasporti marittimi e il commercio nell’Oceano Indiano. E’ assai probabile che molti romani viaggiarono fino all’Estremo Oriente con navi romane, indiane o cinesi. La prima ambasciata romana in Cina venne registrata nel 166 d.C., sessant’anni dopo le spedizioni del generale Ban Chao. L’ambasciata giunse all’imperatore cinese Huan da parte di “Antun” assimilato da molti ad Antonino Pio, “re di Da Quin” (Roma), ma più probabilmente si trattava di Marco Aurelio. Recenti ricerche oggi tendono però ad identificare “Antun” in un mercante di nome Marco Aurelio Antonino, originario della città di Palmira.
La missione romana arrivò in Cina, probabilmente seguendo la via marina, entrando dalla frontiera del Jinan. Essa portava in dono corni di rinoceronte, avorio, e carapaci di tartarughe, acquistati con ogni probabilità nei mercati del sud dell’Asia. Nello stesso periodo, e forse proprio per mezzo di questa ambasceria, i Cinesi ottennero un trattato di astronomia dall’Impero romano.
Le relazioni tra Impero romano e Cina, si protrassero nel tempo, quando altre ambasciate romane partirono alla volta di quest’ultima. Dopo questo primo incontro, le ambasciate non furono purtroppo registrate fino a quando apparve una traccia che parlava di regali inviati all’inizio del III secolo d.C., dall’Imperatore romano all’imperatore cinese Cao Rui, del Regno di Wei. I doni consistevano in articoli di vetro in svariate colorazioni. L’ambasciata potrebbe essere stata inviata da uno dei numerosi imperatori che si susseguirono in quel periodo, Alessandro Severo, Massimino Trace, Gordiano I, Gordiano II, Pupieno e Balbino, Gordiano III.
Un’altra ambasciata da Roma è registrata nell’anno 284 d.C., essa viene descritta come portatrice di “tributi” all’Impero cinese. Questa missione potrebbe essere stata inviata dall’imperatore Marco Aurelio Caro (282 – 283 d.C.).

 

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