La Tabula Traiana

Dedicata all’imperatore Traiano, La Tabula Traiana è un’iscrizione latina incisa su una parete rocciosa, a strapiombo sulle cosiddette “Porte di Ferro”, una profonda gola che separa oggi la Serbia dalla Romania, insieme ai resti di una strada romana e a quel che rimane del ponte che lo stesso imperatore fece costruire in quel luogo, fa parte del parco nazionale di Derdap in Serbia.
La Tabula fu realizzata al tempo delle campagne militari che condussero Traiano alla conquista della Dacia, lungo una precedente strada romana che già dal 33-34 d.C., lambiva il fiume Danubio.
Il ponte realizzato da Traiano, sul progetto di Apollodoro di Damasco, venne edificato per creare una via di rifornimento per i legionari che combattevano in Dacia, esso correva 19 metri sopra il livello del fiume, per una lunghezza di poco superiore al chilometro, alle sue estremità erano posizionati due “Castra” per mezzo dei quali era permesso transitare sul ponte.

La Tabula Traiana in una foto d'epoca.
La Tabula Traiana in una foto d’epoca.

L’epigrafe, intagliata su una superficie larga 3,20 metri per un’altezza di 1,80 metri, è ornata da due delfini alati, rose a sei petali e da un’aquila con ali spiegate. La tavola, protetta da una sorta di tettoia a mo di frontone, recita l’iscrizione moderna in rilievo “TABULA TRAIANA”. Il testo sottostante, nonostante il logorio del tempo si sviluppa su sei righe e si può ricostruire in:
“IMP(erator) CAESAR DIVI NERVAE F NERVA TRAIANUS AUG(ustus) GERM(anicus) PONTIF(ex) MAXIMUS TRIB(unicia) POT(estate) IIII PATER PATRIAE CO(n)S(ul) III MONTIBUS EXCISI(s) ANCO(ni)BUS SVBLAT(i)S VIA(m r) E (fecit)”. Tradotto nel linguaggio corrente:

“L’Imperatore Cesare Nerva Traiano Augusto figlio del divo Nerva, vincitore dei Germani, Pontefice Massimo, quattro volte investito della potestà tribunizia, Padre della Patria, Console per la terza volta, scavando montagne e sollevando travi di legno, questa strada ricostruì.”

La strada in questione era un percorso militare proveniente dall’odierna Belgrado, che, passando sul fianco dei monti di quel territorio arrivava a costeggiare le cosiddette Porte di Ferro, poi superate per mezzo del ponte sopra citato. Del ponte oggi rimane solo qualche rudere, in parte sommerso e in parte visibile nei pressi delle rive. La Tabula negli anni 60 fu la protagonista di un progetto di salvataggio per cui l’intero blocco di roccia fu innalzato di almeno 50 metri per impedirne l’inabissamento dovuto alla costruzione di una diga nelle vicinanze che causò un forte innalzamento delle acque in quel punto. Se per la Tabula Traiana è stato fatto ogni sforzo per poterla ancora oggi ammirare, non si può certo dire lo stesso per la strada ricordata nell’epigrafe, la costruzione della diga nel 1973 ne ha di fatto sancito la fine, trascinando sul fondo del suo bacino idrico quel che restava di quel percorso, che tuttavia in qualche brevissimo tratto è ancora visibile.

Quel che rimane del ponte di Traiano sulla sponda Rumena del Danubio.
Quel che rimane del ponte di Traiano sulla sponda Rumena del Danubio.

2 Risposte a “La Tabula Traiana”

  1. Sono un appassionato della storia di Roma antica.
    Voglio dirvi, tutti questi argomenti che avete trattato
    lì avete messi storie sparsi, Vi chiedo perché non
    iniziate con l’arrivo di Enea all’ultimo imperatore
    cioè Romolo Augusto, in ordine di tempo. Grazie.

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