La Via Domitia

Costruita dal proconsole Gneo Domizio Enobarbo, primo governatore della Gallia Narbonensis fra il 121 a.C. ed il 117 a.C., la Via Domitia fu la prima strada romana costruita in Gallia per ragioni militari e aveva come scopo principale il facile raggiungimento delle colonie romane della Gallia meridionale.
Gneo Domizio Enobarbo fu console romano nel 122 a.C. e subito dopo la sua elezione si recò nella Gallia Transalpina per combattere la tribù degli Allobrogi, colpevoli di aver dato asilo a Tutomotulo, re dei Salluvi (nemici di Roma), che avevano devastato il territorio degli Edui, che di Roma invece erano alleati. Nel 121 a.C., sconfisse una coalizione di Allobrogi e dei loro alleati Arverni, comandata dal re Vituitus , presso l’insediamento di Vindalium, alla confluenza dei fiumi Sulga e Rodano.
Nel 118 a.C. fondò la colonia di Narbo Martius (odierna Narbonne), nome derivante da Narbo, il fiume da cui era attraversata, e Martius derivante dal dio Marte, cui la città venne dedicata. L’insediamento divenne in poco tempo il centro principale della provincia della Gallia Narbonense. Per collegare più facilmente questa nuova colonia con l’Italia, Gneo Domizio Enobarbo ordinò la costruzione di una strada che prese di conseguenza il suo nome, la Via Domizia. La Via Domitia collegava le Alpi alla valle del Rodano, arrivando fino ai Pirenei. Questa strada, costruita inizialmente per scopi militari, fornì anche un forte stimolo per lo sviluppo dell’economia, e favorì notevolmente gli scambi commerciali della provincia con Roma e la Spagna.

La Via Domitia nei pressi del sito di Ambrussum.
La Via Domitia nei pressi del sito di Ambrussum.

Il percorso della Via Domitia partiva da Segusium (attuale Susa, in Piemonte) e attraversava le Alpi al colle del Monginevro, seguiva poi la valle della Durance da Briançon fino ad Eburodunum (odierna Embrun), Vapincum (Gap), Apta Julia (Apt), Glanum (Saint-Rémy-de-Provence). Da qui dirigeva verso il Rodano che poi attraversava nei pressi di Ugernum (Beaucaire), nei dintorni di Arelate (Arles), di qui proseguiva poi lungo la costa passando per Nemausus (Nîmes), Montpellier e ancora per Baetiris (Béziers), raggiungendo così la nuova colonia romana di Narbo Martius. A Narbo Martius la strada si congiungeva con la Via Aquitania che giungeva fino all’Oceano Atlantico, attraverso Tolosa e Burdigala (Bordeaux).

Dopo Narbonne la strada puntava verso la Spagna passando per Ad Viscensimum (Fitou), Ad Salsulae (Salses-le-Château) e Perpignan. A sud di Perpignan, all’altezza di Ruscino (Château-Roussillon), la Via Domizia si diramava in due direzioni: un primo itinerario seguiva la costa, passando per Oppidum d’Illiberris (Elne), Portus Veneris (Port-Vendres), Banyuls ed il passo del Colle di Banyuls. Il secondo percorso passava attraverso Le Boulou, Clausurae (Les Cluses), Le Perthus e il passo di Summum Pyrenaeum (Colle di Panissars).
Poco più a sud del Col de Panissars, presso Deciana (La Jonquera), i due percorsi si ricongiungevano dando così vita alla Via Augusta lunga circa 1.500 km che attraversava la provincia di Spagna.
Il percorso della Via Domizia è oggi arricchita dai resti di numerosi ponti romani, fra questi vale la pena ricordare il Ponte di Saint-Thibéry (sul fiume Hérault), Pont Ambroix (sul fiume Vidourle presso il sito di Ambrussum), e il Pont Julien (sul fiume Calavon presso Bonnieux nell’Arrondissement di Apt).

Il punto di incontro fra la via Domitia e la via Augusta.
Il punto di incontro fra la via Domitia e la via Augusta.

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