Le Naumachie


Le Naumachie
Le Naumachie
Le Naumachie erano rappresentazioni di battaglie navali che si svolgevano in bacini naturali o artificiali che venivano allagati per l’occasione, il termine Naumachia derivante dal greco indicava sia lo spettacolo sia il sito che lo ospitava, i romani però preferivano chiamarli “navalia proelia”. Erano spettacoli organizzati e rappresentati solo nell’Urbe, per l’altissimo costo di cui necessitavano, basti pensare che le navi che vi partecipavano erano assolutamente autentiche, e potevano essere gravemente danneggiate, se non addirittura affondate. Gli attori che vi prendevano parte erano schiavi nemici o persone appositamente pagate per l’occasione, ma potevano essere anche criminali condannati a morte a cui era stata risparmiata la vita.

Gli spettacoli rappresentati, riproducevano battaglie storiche importanti come la vittoria greca sui persiani a Salamina, o addirittura l’assedio ateniese alla città di Siracusa. Naturalmente gli spettatori seguivano ogni fase dello spettacolo, prendendo le parti degli uni o degli altri, esattamente come avviene oggi in uno stadio di calcio.

La prima vera e importante Naumachia in Roma si ebbe nel 46 a.C. e fu organizzata da Giulio Cesare in occasione del suo Quadruplice trionfo, la simulazione di battaglia si svolse in una zona del Campo Marzio, in prossimità del fiume Tevere. Giulio Cesare per l’evento assoldò ben 6.000 figuranti, e proprio perchè ricorrenze del genere erano assai rare, migliaia di persone accorsero a Roma anche dalle colonie vicine, Svetonio ci racconta che la folla era così accalcata tanto da provocare la morte di diverse persone. La battaglia in questione simulava uno scontro fra navi egizie e fenici, i combattenti erano 2.000 e i rematori ben 4.000.

Ottaviano Augusto seguì scrupolosamente ciò che Cesare incominciò, così nel 2 a.C. inaugurò un bacino che doveva ospitare la sua Naumachia. Augusto prese il potere sgominando i suoi nemici proprio in una grande battaglia navale, quella di Azio, è lecito supporre quindi, che tra le battaglie che decise di inscenare ci potesse essere anche quella. Un lungo acquedotto costruito appositamente per portare l’acqua in quel luogo misurava ben 33 km e fu in grado di riempire il luogo della naumachia in 15 giorni.

La “Naumachia Augusti” è ricordata anche dall’Imperatore stesso nel suo “Res Gestae” dove lo stesso Ottaviano presenta le dimensioni della sua opera, un canale navigabile proveniente dal Tevere, permetteva alle navi di entrare nel bacino mediante un ponte mobile, chiamato “pons naumachiarius” la presenza di ben 30 vascelli non permetteva molto spazio di manovra, la naumachia diede quindi maggiore risalto ai combattimenti corpo a corpo degli oltre 3.000 figuranti.

Augusto, molto attento al gusto del suo popolo, organizzò altre naumachie, non solo, abbellì notevolmente il bacino da lui creato con portici e opere d’arte, tanto più che di questo complesso se ne parlerà ancora quasi un secolo dopo.

Teatro di Naumachie fu anche l’anfiteatro Flavio, o Colosseo, anche se il parere degli archeologi, non è unanime, Marziale ci informa che naumachie vennero eseguite poco tempo dopo la sua inaugurazione, ma in questo caso si suppone che i sotterranei siano stati costruiti alcuni anni più tardi, altrimenti l’allagamento del sito sarebbe stato impossibile. In quegli anni veniamo a sapere che l’Imperatore Tito organizzò spettacoli acquatici, ma non all’interno del Colosseo, bensì nel bacino costruito da Augusto come abbiamo visto prima.

Dopo il periodo dei Flavi di naumachie non si sentì più parlare, fino a quando nel 109 d.C. sotto l’Imperatore Traiano venne inaugurato un nuovo sito per spettacoli navali, un sito che oggi possiamo collocare nei pressi di Castel S.Angelo, la struttura possedeva tribune scoperte e aveva una superficie pari a un sesto della naumachia di Augusto, lo spazio non vastissimo vide per la sua inaugurazione un combattimento tra 127 coppie di gladiatori e una semplificazione dei combattimenti navali portando maggior attenzione sul combattimento corpo a corpo. Avendo ormai siti appositi per le naumachie non se ne segnalano altre rilevanti, già dall’epoca antoniniana però l’usanza andò scemando sempre più, l’ultima naumachia di cui si ha notizia ufficiale la finanziò Filippo l’arabo in occasione del millenario dalla nascita di Roma.

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