Le Terme di Caracalla

Le Terme di Caracalla, o Antoniniane (dal nome della dinastia degli Antonini) costituiscono uno dei più grandiosi esempi di terme imperiali di Roma, essendo ancora conservate per gran parte della loro struttura e libere da edifici moderni. Furono volute e fatte costruire dall’imperatore Caracalla , tra il 212 e il 217 d.C, come dimostrano i bolli laterizi, in un’area nei pressi del Circo Massimo. Queste terme erano le più sontuose della capitale, benché fossero destinate all’uso di massa del popolino dei quartieri popolari vicini, mentre le classi sociali più elevate erano solite frequentare le terme di Agrippa, quelle di Nerone o soprattutto le terme di Traiano sull’Esquilino. Negli anni successivi solo le Terme di Diocleziano superarono per grandezza quelle di Caracalla.

Veduta esterna delle Terme di Caracalla
Veduta esterna delle Terme di Caracalla

Alcune teorie, non supportate in modo unanime vogliono che ad iniziare i lavori per la costruzione delle terme sia stato l’Imperatore Settimio Severo nel 206 d.C. poi completati nel 216 d.C. dal figlio Caracalla. Anche i successivi Imperatori Eliogabalo e Alessandro Severo si occuparono di terminare l’opera con diverse decorazioni riguardanti l’esterno dell’edificio. Per far si che le Terme fossero adeguatamente fornite di acqua, i romani costruirono un acquedotto speciale, una sorta di diramazione dell’Acqua Marcia chiamata Acqua Antoniniana, essa superava la via Appia all’altezza dell’Arco di Druso. I lavori furono a dir poco epocali, per far posto alle Terme fu necessario abbattere diversi edifici preesistenti , non che sbancare una vasta area verso l’Aventino, inoltre l’ampia Via Nova forniva l’accesso all’edificio.

Aureliano, Diocleziano, Teodosio, furono gli Imperatori che nel corso degli anni operarono vari lavori di restauro alle Terme di Caracalla, arricchendo ancor di più le preziose opere che già le decoravano, questo edificio era così imponente che gli studiosi del tempo lo consideravano uno delle sette meraviglie della Roma antica. Ispirate al modello architettonico a quelle di Traiano, le Terme di Caracalla potevano contenere fino a 1.500 persone e le sue misure di 337×328 metri erano davvero incredibili, il recinto esterno era costituito da un portico, del quale purtroppo solo scarsissimi resti sono giunti fino ai nostri giorni. Dalla parte est una serie di celle comunicanti tra loro disposte su due piani sostenevano il terrapieno sul quale sorgeva il complesso. Ai due lati del recinto, verso nord e sud, due grandiose esedre simmetriche contenevano ciascuna una sala , preceduta da un colonnato, probabilmente una palestra all’aperto, da cui si accedeva a due ambienti minori di forma diversa: uno verso ovest riscaldato con ipocausto ed un altro verso est di forma ottagonale.

L’accesso alle Terme avveniva tramite quattro porte, che immettevano in un ambiente laterale, oppure in uno dei due ambienti a fianco della grande piscina, la “natatio”. Qui iniziava il percorso del bagno, con gli esercizi sportivi di vario genere, che potevano svolgersi sia all’aperto che al riparo. Il percorso poteva essere compiuto su ciascuno dei lati, esattamente identici. Dalla stanza di ingresso, sul lato opposto dell’accesso alla “natatio”, si arrivava in uno dei due ambienti a base quadrata, forse un apodyterium, lo spogliatoio. proseguendo si arrivava poi a una delle due grandi palestre, poste simmetricamente lungo i lati brevi, con un cortile centrale. Il calidarium,, si trovava sull’asse centrale della costruzione, come il tepidarium, la basilica e la natatio. Il tepidarium era un ambiente più piccolo e temperato, a base circolare e tagliato ai lati con due vasche. La grande basilica centrale, che misurava 58×24 metri aveva una forma a croce, coperta da tre grandi volte a crociera che appoggiavano su otto pilastri fronteggiati da colonne di granito. Sui lati brevi si aprivano nicchie oblunghe con vasche dove doveva aver luogo il frigidarium: queste vasche di granito furono riutilizzate per le fontane di piazza Farnese.

Veduta esterna delle Terme di Caracalla
Veduta esterna delle Terme di Caracalla

Il bagno terminava nella natatio, la piscina all’aperto, decorato da quattro enormi colonne monolitiche in granito: l’unica colonna superstite si trova, dal 1563, nella piazza di Santa Trinità a Firenze.

Le Terme rimasero in uso anche dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, fino al periodo delle guerre gotiche 535 d.C.- 553 d.C. quando il Re dei Goti Vitige, tagliando gli acquedotti che portavano acqua a Roma, ne decretò la fine. L’edificio termale venne poi usato per altri scopi in epoca medievale, per esempio la parte centrale fu adibita come ospizio per pellegrini e viandanti, mentre la parte esterna fu adoperata come cimitero. Dall’abbandono iniziato nel VI secolo non venne mai meno lo sfruttamento dei ruderi come cava per materiali da riutilizzare per l’edilizia, strutture architettoniche prelevate dall’area termale ad esempio sono contenute nel Duomo di Pisa e nella basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma.

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