Le campagne germaniche promosse dall’Imperatore Domiziano, si svolsero tra l’83 e l’85 d.C., contro le tribù dei Catti, dei Vangioni, e dei Nemeti.
L’occupazione che derivò da queste campagne militari, dei territori compresi tra il fiume Reno e il fiume Danubio, diede inizio alla costruzione di quel famoso sistema difensivo del “limes germanico-retico”, terminato anni più tardi durante il principato di Antonino Pio. Per questi successi l’imperatore Domiziano si meritò il titolo di “Germanicus” alla fine dell’83 d.C..
Domiziano salì al trono di Roma come terzo rappresentante della dinastia Flavia, dopo il padre Vespasiano e il fratello Tito, morto prematuramente nell’81 d.C.. Fin da subito la sua politica estera fu molto aggressiva, soprattutto per quanto riguardava la parte occidentale dell’Impero, tesa soprattutto a rendere più sicure le frontiere, già all’epoca messe a dura prova dalle popolazioni barbariche. Domiziano iniziò cossì una serie di campagne militari lungo i confini imperiali a partire dalla Britannia.
Domiziano, poteva poi contare anche sull’aiuto di alcune vexillationes delle quattro legioni della Britannia, la II Adiutrix, la II Augusta, la IX Hispana e la XX Valeria Victrix.
Il totale delle forze messe in campo dall’imperatore si aggiravano attorno agli 80.000 armati, di cui 40.000 legionari e 40.000 ausiliari.
Dal quartier generale di Mogontiacum, la campagna contro i Catti iniziò nell’anno 83 d.C., e si mosse in direzione dei monti del Taunus, dove la tribù si concentrava maggiormente. In questo frangente non è escluso che Domiziano abbia ottenuto l’ alleanza militare delle vicine popolazioni germaniche di Ermunduri e Cherusci, cosa che gli avrebbe certamente garantito un impegno nemico molto maggiore.
Lo scrittore dell’epoca, Sesto Giulio Frontino, riguardo agli scontri armati ci racconta che: ” L’imperatore Cesare Augusto Germanico, quando i Catti scappando ripetutamente nelle foreste si sottraevano allo scontro tra cavallerie, ordinò ai suoi cavalieri, che una volta raggiunti i loro carriaggi, smontassero e combattessero a piedi. Con questo accorgimento ottenne che nessuna difficoltà di terreno compromettesse la sua vittoria”.
Le legioni romane poterono così avanzare ed occupare il territorio germanico per circa 75 chilometri a nord est di Mogontiacum, includendo anche la tribù alleata dei Mattiaci. Domiziano al termine di queste operazioni militari, ricevette il titolo vittorioso di Germanicus e la sua quarta acclamazione ad Imperator.
I due anni che seguirono la fine di queste campagne militari trascorsero nella costruzione di tutta una serie di fortini e strade militari nelle regioni del Wetterau e dei monti del Taunus, cominciando così a creare il primo tratto fortificato del limes germanico-retico e congiungendo il fiume Lahn al fiume Meno. Allo stesso tempo si procedette all’avanzata nei territori delle popolazioni dei Nemeti e dei Triboci, percorrendo il corso del fiume Neckar da ovest ad est, e costruendo anche li nuovi fortini a Ladenburg e a Neuenheim. La stessa espansione avveniva anche verso sud con la costruzione di nuovi forti permettendo così di unire la fortezza militare di Argentoratae (odierna Strasburgo) con la capitale della Rezia, Augusta Vindelicum (odierna Augsburg).
Alcuni anni dopo, più o meno nell’88 d.C., i Catti approfittarono di un periodo di sbandamento da parte dei Cherusci, alleati di Roma, e della rivolta dell’allora governatore della Germania superiore, Lucio Antonio Saturnino, che mise in atto un vero tentativo di usurpazione del trono di Domiziano, con l’aiuto di diversi esponenti del Senato, per attaccare quel tratto di confine appena costruito, ma finirono allo stesso modo battuti e respinti.
La penetrazione romana negli Agri Decumates, già iniziata sotto il principato di Vespasiano permise la creazione di una prima linea di fortificazioni artificiali nel Taunus-Wetterau, a cui se ne sarebbero aggiunte altre fino al principato di Antonino Pio, per una lunghezza totale di ben 550 km.
È proprio sotto Antonino Pio negli anni 145-146d.C., che molte delle torri e dei forti in legno precedentemente innalzati, furono ricostruiti interamente in pietra, ma in particolare si ebbe il definitivo avanzamento del limes germanico di oltre 30 km ad est della precedente linea fissata nei territori dell’Odenwald-Neckar.