La prima cosa da fare è quella di suddividere a grandi linee, l’argomento in periodi più limitati della storia militare romana, per esempio, in epoca medio repubblicana, le fonti giunte ai nostri giorni, sono scarse, ma da diversi studi emerge che il colore più in uso fosse il bianco, o comunque altre tonalità molto chiare, tali evidenze si possono riscontrare almeno fino al I secolo a.C., anche da come si evince da alcuni affreschi rinvenuti a Pompei, come bianchi sembra che fossero anche gli scudi in dotazione ai gladiatori. Dopo questo periodo storico le fonti si fanno se possibile ancora più oscure, almeno fino ai ritrovamenti degli scudi di Dura Europos, datati al III secolo d.C., dove come da immaginario collettivo, compare chiaramente il colore rosso, meno uno che invece possiede uno sfondo azzurro chiaro. Naturalmente più si va avanti nel tempo e più possiamo approfittare di dipinti e illustrazioni che ci danno indicazioni sempre più precise riguardo il colore degli scudi romani. Nel IV e nel V secolo infatti, grazie a raffigurazioni musive e affreschi vari possiamo notare come i colori chiari e il rosso continuassero ad essere molto usati, venendo però affiancati da altre colorazioni tendenti al verde o al giallo. Le evidenze si fermano qui, e dalle scarse fonti disponibili, non si può escludere che tali colorazioni potessero essere utilizzate anche in epoche più antiche.
Si può però cercare di capire quali fossero i colori che certamente non venivano utilizzati dai romani, per motivi culturali o perchè ritenuti non adatti, come ad esempio il nero, colore del lutto e considerato di cattivo auspicio, oppure il marrone o il grigio, in quanto considerati dei “non colori”, in antichità erano infatti considerati tali solo quelli primari in aggiunta al bianco e al nero. Per quel che riguarda il colore degli scudi romani va tenuta presente una cosa molto importante, l’evoluzione simbolica dei colori con l’avanzare del tempo. Per esempio per quel che concerne il verde o l’azzurro, tanto in voga nel periodo tardo imperiale, in tempi più antichi la loro percezione era diametralmente opposta, in quanto venivano visti e associati al mondo barbarico e quindi ritenuti sgradevoli, ma quindi per quale motivo la maggior parte delle ricostruzioni presentano scudi di colore rosso? Si sta commettendo un errore?
Forse non del tutto, nei tempi antichi il rosso era il colore per antonomasia, veniva affiancato al valore di un guerriero e associato alla guerra, al Dio Marte e ad altre divinità ad esse correlate. Queste considerazioni riteniamo siano già più che sufficienti per far si che un legionario avesse in dotazione uno strumento di questa colorazione, e come abbiamo visto, esistono reperti che corroborano tale affermazione. Certamente non si può sostenere che nei tempi più antichi fosse il colore predominante, come in effetti abbiamo già visto, possiamo dire la stessa cosa anche per gli altri periodi storici, in quanto vanno tenuti presente i valori simbolici e culturali, che mutavano con il passare del tempo. In sintesi si può tentare di affermare che nel periodo medio-tardo repubblicano, fino ai primi anni del principato, il colore degli scudi romani fosse in prevalenza il bianco, poi in epoca imperiale, vi fu una crescita del rosso che poi a partire dal III secolo d.C., venne affiancato anche dall’azzurro. Nel tardo Impero come abbiamo visto, fecero la comparsa anche il verde e il giallo, dovuti principalmente ad un esercito ormai composto quasi esclusivamente da elementi di origine barbarica
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