Il Vallo di Adriano


I tracciati del vallo di Adriano e del vallo di Antonino
I tracciati del vallo di Adriano e del vallo di Antonino
Sicuramente il più imponente tra i resti della Britannia romana, il Vallo di Adriano fu costruito per volere dello stesso imperatore, dopo una missione di quest’ultimo nella provincia conclusasi nel 122 d.C., con lo scopo di tracciare una divisione tra i Romani e le popolazioni barbare del nord.

Molti aspetti riguardanti il Vallo sono ancora da chiarire. Una prima linea di difesa in effetti era già esistente, probabilmente costruita una ventina di anni prima, sotto l’Imperatore Traiano, comprendeva una serie di fortificazioni e torri di guardia con palizzate e un fossato tracciato sul versante più occidentale. Il centro di questo primo sistema difensivo era costituito dal forte di Vindolanda (odierna Chesterholm), eretto poco prima del 90 d.C., un sito che ancora oggi regala svariate testimonianze riguardo la dura vita militare di confine, in particolare un ragguardevole numero di documenti scritti ci forniscono preziose informazioni sul sistema di approvvigionamento, la consistenza della guarnigione, la corrispondenza. In questi scritti inoltre compare anche un riferimento a un centurione di stanza a Luguvalium (odierna Carlisle), posto a comando della regione. Questi documenti ci tracciano quindi un primo approccio da parte romana nell’organizzazione di una linea di frontiera in un territorio ostile sotto molti punti di vista. Il Vallo di Adriano in questo senso fa parte di un progetto molto più ambizioso e complesso, costruito in massima parte sotto il controllo dell’allora governatore della Britannia, Pletorio Nepote, tra il 122 e il 125 d.C., questa fortificazione era progettata per essere eretta come una vera e propria barriera tra gli estuari del Tyne e del Forth, lunga oltre 80 miglia romane, più o meno 118 chilometri. A ogni miglio doveva essere costruito un fortino, con due torrette di guardia alternate tra ogni fortino, la barriera prevedeva uno spessore di almeno tre metri e un’altezza che poteva variare fra i 5 e i 7 metri (attualmente in alcuni punti i resti non superano i 3 metri).

Le iscrizioni e i documenti a noi pervenuti, rinvenuti nei vari siti archeologici del luogo, ci fanno sapere che il Vallo fu costruito dalle tre legioni di stanza in Britannia: la II Augusta, la VI Victrix e la XX Valeria Victrix, aiutate dagli uomini della flotta, la classis Britannica, da truppe ausiliarie e, probabilmente, dalla popolazione locale sottomessa. Il vallo era presieduto da unità ausiliarie, diverse per grandezza e composizione; quando la guarnigione era al completo si calcola che non meno di 16.000 uomini fossero dislocati lungo la frontiera. Gli scavi hanno consentito di definire con discreta completezza le piante dei forti. Quello di Segedunum (odiena Wallsend), all’estremità orientale del vallo, comprendeva, ad esempio, una decina di caserme e diverse officine e stalle.

Il Vallo di Adriano
Il Vallo di Adriano

La reale funzione del Vallo non è comunque da ricondurre solo in ambito militare, oltre naturalmente ad alloggiare l’esercito in caso di disordini di confine, ebbe anche il compito di permettere i commerci attraverso la frontiera, regolandone la tassazione . Va ricordato inoltre che l’attività della struttura fu relativamente breve, venti anni dopo infatti una nuova barriera sostituirà nella sua operatività il Vallo adrianeo: il Vallo di Antonino, posto più a nord nella Scozia meridionale. Mentre questa nuova fortificazione veniva progettata, il Vallo di Adriano andava progressivamente sguarnendosi. Un breve periodo di riutilizzazione si ebbe forse tra il 155 e il 158 d.C. Nell’arco di pochi decenni comunque anche il Vallo di Antonino cadde in disuso, ripristinando in parte l’attività del Vallo di Adriano. Estese ricostruzioni vennero poi intraprese nel III sec. d.C., sotto il governatorato di Alfeno Senecio (205-207) e con Settimio Severo, quando l’imperatore era impegnato in diverse campagne in Scozia. La funzione bellica del vallo fu poi brevemente riesumata da Costanzo Cloro, morto a York nel 306 d.C., per le sue campagne nell’area.

Con il declino dell’Impero Romano molti membri della guarnigione si integrarono nelle comunità locali, le guarnigioni di guardia alla fortificazione vennero gradualmente ritirate e il muro cadde inesorabilmente in disuso, fungendo negli anni a seguire come cava di pietra per la costruzione di edifici nel luogo.

Legionari romani respingono l'assalto dei barbari dal Vallo di Adriano.
Legionari romani respingono l’assalto dei barbari dal Vallo di Adriano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.