Infanzia e giovinezza di Giulio Cesare

A dispetto della sua incredibile storia di condottiero, di cui tutto, o quasi, si sa, sull’infanzia e giovinezza di Giulio Cesare, le notizie sono scarse e frammentate. Si sa che nacque attorno al 100 a.C., nella suburra, il quartiere più povero e malfamato della Roma antica, e appartenente alla gens Iulia, una famiglia patrizia che la tradizione voleva discendente diretta della stirpe di Romolo.Tuttavia, nonostante i fasti del passato, la famiglia di Cesare era tutt’altro che benestante, nè tantomeno influente all’interno della società cittadina, il che rappresentò inizialmente un ostacolo di non poco conto per le ambizioni del futuro conquistatore delle gallie. Inoltre, come se non bastasse, i suoi famigliari si trovavano in quel periodo schierati dalla parte mariana, durante le lotte civili fra Mario e Silla, il che lo portò in più occasioni a sfuggire dalle persecuzioni perpetrate dalla fazione sillana, che tentò in ogni modo di soffocare fin da subito ogni sua ambizione politica.

Infanzia e giovinezza di Giulio Cesare
Infanzia e giovinezza di Giulio Cesare

Durante l’infanzia e giovinezza di Giulio Cesare, Lucio Cornelio Silla, una volta divenuto dittatore, per stroncarne ogni iniziativa, impose a Cesare di lasciare la moglie Cornelia, figlia di quel Lucio Cornelio Cinna, insieme a Mario leader dei populares e suo grande nemico. Al rifiuto di tale richiesta, Silla meditò di assassinarlo, così il giovane Cesare passò gran parte del suo tempo a sfuggire ai sicari di Silla, corrompendoli diverse volte con denaro, per avere salva la vita. In seguito, grazie anche alle pressioni dell’ordine delle Vestali, Silla desistette, sentenziando però in maniera profetica, di come in Cesare albergassero molti Gaio Mario, e che alla fine quel giovane ragazzo avrebbe causato grossi problemi alla fazione degli optimates.

Quelle tensioni si protrassero fino a tutto l’81 a.C., quando finite le tremende proscrizioni sillane, il diciottenne Giulio Cesare, temendo ancora per la sua vita, decise di allontanrsi da Roma, attraversare il Mediterraneo, e servire come legato di un magistrato presso la corte di Nicomede IV, Re di Bitinia. Qui fra i due si instaurò un rapporto che a molti parve qualcosa in più di una semplice amicizia, tant’è che molti anni dopo, persino i suoi soldati, memori di quelle voci, intonavano a Cesare, canti che a volte rasentavano l’irriguardoso. Una cosa alla quale il generale romano non dava tuttavia peso. In Asia comunque sia, il giovane Giulio Cesare, prese parte alla sua prima campagna militare, durante l’assedio di Mitilene, ma cosa più importante, vide con i suoi occhi la realtà della vita provinciale, di tutti quei territori conquistati da Roma, e lasciati al governo di magistrati assetati di denaro e potere, che trattavano quelle genti e quelle terre con il solo obiettivo dello sfruttamento quotidiano. Ben presto però, nuove voci arrivavano dalla Capitale, una nuova crisi politica si profilava all’orizzonte, dopo la morte di Silla, avvenuta nell’78 a.C..

infanzia e giovinezza di giulio cesare, caduta della costituzione sillana:

Dopo la morte del dittatore, seguì l’elezione dei due nuovi consoli, uno dei quali, Marco Emilio Lepido, nonostante provenisse dalla fazione legata a Silla, non perse tempo a demolirne le leggi. L’insurrezione di Lepido, costituì una fase di grave pericolo per Roma, le sue prime mosse infatti finirono per soffiare sotto la cenere mariana, ravvivando la fazione dei popolari. Lepido richiamò Cesare dall’oriente, ma quest’ultimo, fiutando la prossima parabola discendente del console, evitò di scherarsi apertamente al suo fianco. Dopo poco tempo il tentativo di Lepido di ergersi come nuovo capo popolo, fallì miseramente costringendolo a fuggire prima in Sardegna e poi in Spagna, un passaggio che all’astuto Cesare tornò molto utile, il non essersi schierato in quel frangente, non danneggiò in alcun modo la sua figura, e il momento buono per buttarsi nella mischia politica era dietro l’angolo. A Roma capitava spesso infatti che politica e giustizia procedessero quasi di pari passo, e in più occasioni una vicenda che nasceva da un confronto politico, sfociava poi in un  processo, o viceversa che una causa in tribunale si trasformasse in uno straordinario strumento di lotta politica. Questa ambivalenza si tramutava in realtà quando le questioni riguardavano i vari governatori provinciali, il quale operato veniva sottoposto al Senato, magari da un avversario politico che ne voleva prendere il posto, oppure direttamente dai popoli che ne avervano subito il mal governo. Fu così che Giulio Cesare approfittò delle lamentele macedoni, nei confronti di Gneo Cornelio Dolabella, assumendo le loro difese. Il processo che ne scaturì, viene annoverato dalla storia, come uno dei più rilevanti della Roma antica, qui il giovane Cesare si trovò al cospetto di personalità ben più navigate ed esperte di lui, come Lucio Aurelio Cotta o Quinto Ortensio Ortalo, ma soprattutto perchè fu il primo processo politico, mosso contro la fazione sillana. Il discorso di Cesare fu di grande trasporto, ma non efficace a sufficenza per ottenere il sopravvento su personalità a quel tempo praticamente inarrivabili, tuttavia, il suo coraggio nel difendere le sue tesi, gli permisero di elevarsi dalla massa e di diventare uno dei punti di riferimento della fazione dei populares.

infanzia e giovinezza di giulio cesare, prigioniero dei pirati:

Dopo essere uscito malconcio dal processo appena terminato, Cesare decise di allontanarsi dall’Italia ancora una volta, e nel 74 a.C., ormai all’età di 24 anni, decise di recarsi sull’isola di Rodi, ufficialmente per un viaggio di istruzione, una pratica tutt’altro che rara presso le famiglie più nobili, che erano solite spedire i loro giovani nei luoghi di più alta culutra, affinchè aumentassero il loro apprendimento in ambito retorico e filosofico. Il tutto era poi facilitato dal fatto che la cultura latina e greca erano ormai fuse fra di loro, tant’è che la classe dirigente romana ormai parlava fluentemente anche il greco. Durante questo viaggio però, Giulio Cesare cadde prigioniero di un gruppo di pirati che lo condussero sull’isola di Farmacusa, l’intera area era infatti da tempo praticamente presa in ostaggio da orde di pirati che depredavano quelle coste, rappresentando un vera spina nel fianco della Repubblica romana. Sarebbe stata necessaria un’ampia campagna militare marittima, intentata da Pompeo qualche anno più tardi per sventare la minaccia di quello che nel frattempo era diventato un autentico stato ombra, che danneggiava sistematicamente tutte le rotte commerciali, esercitando una notevole pressione in tutto il bacino del Mediterraneo. Qui la forzata convivenza di Cesare coi pirati, rappresenta, proprio per la sua personalità, uno degli episodi più conosciuti e romanzati della sua vita. L’episodio, narrato e scritto probabilmente prima di suo pugno, ci narra di come Cesare, con piglio deciso prese il comando delle operazioni, come se i prigionieri fossero i pirati stessi che lo avevano catturato, profetizzando che una volta libero, li avrebbe cacciati e uccisi tutti dal primo all’ultimo. Alla richiesta di 20 denari per il suo riscatto, Cesare tuonò: “Ve ne farò avere almeno 50!”. Le fonti cesariane ci riferiscono inoltre di come il giovane Giulio apostrofasse negativamente i suoi carcerieri quando questi non mostravano interessi per i suoi scritti e le sue poesie, insomma una chiara rappresentazione di come il lettore avrebbe dovuto intravedere quella straordinaria capacità di leader e di comando, che in quel giovane Cesare si sarebbero di li a poco sviluppate. Ad ogni modo il riscatto ci fu, e una volta liberato e tornato sulla terraferma, Giulio Cesare predispose subito una flotta con la quale prese subito il mare per dare la caccia ai suoi carcerieri, che una volta sconfitti vennero tutti strangolati e crocefissi. L’episodio segnò inveitabilmente la sua vita e la fine della sua giovinezza, la storia di Roma da li a pochi anni sarebbe cambiata in modo radicale.

Infanzia e giovinezza di Giulio Cesare
Infanzia e giovinezza di Giulio Cesare

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https://cronistoria.altervista.org/infanzia-ed-adolescenza-di-gaio-giulio-cesare-giovane-aristocratico/

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