La Via Flaminia

La via Flaminia è una strada consolare che collega Roma con la città di Rimini (Ariminum). La sua storia comincia nel 220 a.C. quando il console Caio Flaminio, che morì tre anni dopo nella battaglia del Trasimeno contro Annibale, diede il via alla costruzione di una arteria che collegasse Roma con l’Italia Settentrionale, unificando e risistemando alcuni tratti stradali già esistenti, probabilmente già costruiti in epoca etrusca, nei territori di Veio, Capena e Falerii.

La via Flaminia partiva da Roma dalla porta che portava lo stesso nome, oggi in Piazza del Popolo, ma ancora più anticamente, la strada iniziava dalla Porta Fontinalis che si trovava proprio sotto al Campidoglio, esattamente dove oggi troviamo il sepolcro di Bibulo, sotto l’altare della Patria. Aperta nelle mura serviane, la via Flaminia proseguiva fino a Ponte Milvio, ponte di cui si hanno le prime notizie attorno al 207 a.C. quando le legioni di Roma rientravano dalla battaglia sul fiume Metauro durante la II guerra punica, e costeggiata da numerosi monumenti funebri, si dirigeva poi lungo la valle tiberina per poi abbandonarla in direzione del monte Soratte, superando poi nuovamente il Tevere presso Otricoli.

Il tunnel del Furlo scavato dai romani
Il tunnel del Furlo scavato dai romani

Da Otricoli, la via giungeva poi a Narni dove uno stupendo ponte le permetteva di superare le valli circostanti, da Narni la strada si biforcava in due rami, uno più diretto e agevole che veniva usato per scopi militari, l’altro invece praticato a scopi esclusivamente commerciali e più tortuoso, si diramava verso le odierne Terni e Spoleto. La via Flaminia divisa in due si riuniva poi a Fulginae (Foligno) per poi dirigersi verso gli Appennini, varcandoli al passo di Scheggia, la stada poi proseguiva verso le gola del Furlo dove ancora oggi possiamo ammirare il tunnel che i romani avevano originariamente scavato. Il percorso poi prendeva la direzione delle valli del fiume Metauro dirigendosi verso Forum Semproni (Fossombrone) e raggiungendo la costa a Fano poi a Pisaurum (Pesaro), completando il suo percorso a Rimini, luogo in cui la Flaminia si congiungeva con la via Emilia.

La via Flaminia fu restaurata e rilastricata da Augusto nel 27 a.C., a conclusione dei lavori furono innalzati due archi commemorativi in onore dell’Imperatore, uno su Ponte Milvio e uno all’entrata di Rimini, tutt’oggi uno dei simboli della città.

L'Arco di Augusto, innalzato dopo la conclusione dei lavori di ristrutturazione finanziati dall'Imperatore Augusto.
L’Arco di Augusto, innalzato dopo la conclusione dei lavori di ristrutturazione della via Flaminia finanziati dall’Imperatore Augusto.

Una curiosità, negli scavi archeologici di Saxa Rubra in Roma, ai margini dell’antica Flaminia, venne ritrovato il sepolcro di Marco Nonio Macrino, valente militare di nobile famiglia che iniziò la carriera sotto Antonino Pio e concludendola in Germania al fianco di Marco Aurelio, sembra che sia lui ad aver ispirato la storia de “Il Gladiatore” famosissimo film di una quindicina di fa che riscosse un successo mondiale.

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