L’antagonista di Nerone

In pochi forse sanno che l’antagonista di Nerone, fu un certo Rubellio Plauto, un nome che ai più dirà pochissimo ma che in realtà ebbe un ruolo tutt’altro che trascendentale nell’epoca dell’eccentrico sovrano. D’altra parte è risaputo che il periodo della dinastia Giulio Claudia è costellato da episodi di sangue, riguardanti in particolar modo la famiglia stessa. Per ottenere o per mantenere il potere vennero perpetrati i peggiori reati immaginabili, alcuni di questi  ben conosciuti, basti ricordare l’uccisione di Agrippa Postumo, nipote di Augusto, o di Tiberio Gemello, costretto al suicidio da Caligola, oppure ancora all’avvelenamento di Britannico, figlio dell’imperatore  Claudio, per mano di Agrippina, madre di Nerone, che in questo modo mise sul trono il figlio. Il protagonista di questo aneddoto non è però Nerone, bensì un personaggio, che per qualche tempo ha rappresentato una vera insidia per il suo trono, Rubellio Plauto.

L'antagonista di Nerone, Nerone in un ritratto di Delacroix
L’antagonista di Nerone, Nerone in un ritratto di Delacroix

l’antagonista di nerone, contesto storico:

Destreggiarsi fra le ramificate e intricate vie dell’albero genealogico della dinastia Giulio Claudia è un’impresa a dir poco complicata, ma è necessario entrarci per tentare di capire le origini di Rubellio Plauto. Partiamo dalla madre, Giulia Livia, figlia di Druso Minore, a sua volta figlio dell’imperatore Tiberio e di Livilla, figlia di Druso Maggiore, fratello dello stesso Tiberio e di Antonia Minore, figlia di Marco Antonio e di Ottavia, sorella di Augusto. Per completare il quadro, già di per se abbastanza intricato, Livilla, era sorella dell’imperatore Claudio e zia di Caligola, quindi nelle vene di Rubellio Plauto, scorreva il sangue di entrambe le famiglie. Il padre, invece, Rubellio Blando, era un senatore, appartenente alla classe equestre, originario di Tivoli. Nonostante avesse ricoperto ruoli di grande importanza, come Console suffetto nel 18 d.C., e proconsole in Africa, la sua unione in matrimonio con Giulia Livia , nel 33 d.C., viene descritta da Tacito come una vera sciagura, probabilmente per la bassa estrazione culturale  dell’uomo, in confronto alla famiglia con la quale si andava ad imparentare. Quanti figli ebbe la coppia non è dato sapere, come non è dato sapere neppure quando Plauto sia nato, certamente dopo il 33 d.C., e probabilmente con il prenome di Gaio, come il padre e il nonno materno. Un’altra delle poche certezze riguardo l’antagonista di Nerone, è che rimase presto orfano, il padre infatti morì nel 38 d.C., mentre la madre, Livia, nel 43 d.C., rimase vittima delle cospirazioni di Messalina, moglie di Claudio, la quale riuscì nell’intento di accusarla di incesto e immoralità, condannadola a morte. Lo stesso Rubellio, per la sua discendenza non poteva dirsi al sicuro, testimonianza ne è la morte del giovane Britannico, ma probabilmente la sua ancora tenera età, fece si che nessuno si preoccupasse di lui.

l’antagonista di nerone, sviluppi:

Rubellio Plauto crebbe dedicandosi allo studio della filosofia e avvicinandosi allo stoicismo, il suo modo di vivere appartato, e il suo contegno di altri tempi, gli fecero guadagnare una notevole fama fra i suoi contemporanei. Prese in moglie Antistia, figlia di Lucio Antistio Veto, dalla quale ebbe dei figli, dei quali si ignorano nomi e quantità. Una prima svolta della nostra storia si ha nel 54 d.C., quando l’Imperatore Claudio finì avvelenato con ogni probabilità, dalla sua quarta moglie, Agrippina, che così ebbe campo libero per sostenere il figlio Nerone, e candidarlo come nuovo sovrano di Roma. Automaticamente ogni maschio della dinastia Giulio Claudia diventava una potenziale minaccia da sradicare. L’anno successivo infatti toccò al povero Britannico, subire la stessa sorte del padre, e sempre nello stesso anno Giunia Silana, una delle mogli di Caligola, accusò Agrippina di aver cospirato per ottenere i favori proprio di Rubellio Plauto, in modo da condividerne il potere per renderlo poi nuovo imperatore. L’accusa però sembrò figlia più del risentimento che Giunia Silana covava per Agrippina, la quale anni indietro non le aveva permesso di sposare l’amato Sestio, tant’è che Nerone non condannò ne Rubellio ne tanto meno la madre, per quella che sembrava una pura diceria.

Cinque anni più tardi, nel 60 d.C., un evento particolare come il passaggio di una cometa venne interpretato dal popolo come fautore di un imminente cambio al vertice del potere, e il rispetto che tutti avevano per Rubellio, fece si che il suo nome cominciasse a girare sulla bocca di tutti. Qui Nerone, iniziò seriamente a temere quello che  si manifestava come suo vero rivale, così gli scrisse una lettera in cui lo consigliava, o per meglio scrivere, lo costringeva,  a lasciare la città per recarsi nei possedimenti che la sua famiglia aveva in Asia. Rubellio, che da parte sua non voleva avere problemi, seguì il “consiglio” e cosi fece, portando con se moglie e figli, sperando essere lasciato in pace. Sfortunatamente così non fu, Nerone divenne nel tempo sempre più guardingo e paranoico, anche a causa delle delazioni più o meno veritiere del suo braccio destro, Tigellino. Fu proprio il suo prefetto che fece aumentare i sospetti a Nerone riguardo a Rubellio, in più occasioni Tigellino ripeteva che certamente aveva accettato di buon grado di recarsi in Asia, non per vivere in tranquillità, ma per cercare consensi, sfruttando la sua discendenza, e che sicuramente ne avrebbe approfittato per accordarsi con il generale Corbulone, (finito anch’egli morto suicida per volontà di Nerone),  in più era vicino allo stoicismo, una dottrina lontana anni luce dall’autoritarismo degli Imperatori. Nerone si convinse che tutto quello che sosteneva Tigellino fosse assolutamente plausibile, così diede subito ordine ad alcuni sicari di raggiungere Rubellio per ucciderlo. La notizia però non rimase segreta, così alcuni liberti accorsero in Asia, per avvertirlo del pericolo, e per metterlo al corrente di un piano che il suocero Antistio Veto aveva preparato, il che prevedeva la fuga, la raccolta di un buon numero di sostenitori, e di muovere infine guerra contro l’imperatore. Rubellio dal canto suo, una volta ascoltato ogni parola, preferì non fare nulla, attendendo lo svolgimento dei fatti. Non sappiamo se si comportò a quel modo, perchè stanco di scappare, oppure perchè sperando in una sua reazione pacifica, Nerone risparmiasse almeno la sua famiglia, oppure ancora, perchè fedele allo stoicismo, che prevedeva l’attesa della propria morte con onore e dignità. Fatto sta che all’arrivo del centurione incaricato dell’omicidio, Rubellio era intento a compiere i suoi esercizi ginnici, e accettò la morte senza porre alcuna resistenza. La sua testa venne spedita al cospetto di Nerone, e la tradizione vuole che alla sua vista, il sovrano scoppiò a ridere, a causa del naso di Rubellio, particolarmente sporgente.

l’antagonista di nerone, conclusioni:

La scia di sangue non era ancora arrivata al termine, nel 65 d.C., il suocero di Rubellio, Antistio Veto, che nel frattempo era divenuto proconsole d’Asia, venne accusato di illecito da un suo liberto, un certo Fortunato e questo a Nerone non parve vero, approfittando subito per elimnare dai giochi un altro personaggio a lui avverso. Il sovrano confinò Antistio nei suoi terreni di Formia, mentre la vedova di Rubellio, tentò invano di richiedere udienza presso Nerone per chiedere clemenza. Naturalmente, come riporta Tacito, i suoi pianti, alternati a minacce che mal si addicevano ad una donna come lei, non sortirono alcun effetto, così sconsolata fece ritorno a Formia dal padre, per comunicargli che ormai tutto era perduto. Piuttosto che cadere in disgrazia, Antistio Veto decise di affrontare la morte con dignità, tagliandosi le vene, non prima però di aver lasciato ogni suo bene ai suoi schiavi, pur di permettere a Nerone di non appropiarsene. Alla figlia Antistia poco dopo non rimase altro che seguire il gesto del padre.

Credits to:

https://storiadintorni.altervista.org/rubellio-plauto-il-rivale-di-nerone/?fbclid=IwAR2uPn_7XAaYdDuqtpHqp8Ig17p-IPW5hXE_Ujc_Q3wNekM55NL__4Wjueg

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