Le Clientele ( I Cliens)

Il ruolo dei “Cliens” nella Roma antica era per la sua posizione, al limite della sudditanza, costretto ad adempiere ad una serie di obblighi nei confronti di un “patronus”, anch’esso in qualche modo obbligato nei confronti del cliente, in virtù di questa relazione di patronato.
La clientela venne istituita a Roma, in quanto rapporto giuridico, fin dai tempi più antichi, assumendo un carattere essenzialmente sociale nella Roma imperiale.

Dionigi di Alicarnasso fa risalire l’istituzione della relazione tra “Cliens” e “Patronus” ai tempi di Romolo, che dopo aver suddiviso il popolo romano in Patrizi e Plebei, ne definì un rapporto gerarchico, attribuendo ai Patrizi il patronato dei Plebei. Tra gli obblighi che avevano i Cliens troviamo ad esempio quelli di aiutare economicamente il proprio padrone quando necessario, darne in moglie le figlie, oppure riscattarlo quando catturato e fatto ostaggio, e partecipare alle spese che il patrono avesse dovuto affrontare per accedere ad una carica politica. In origine i Cliens non avevano personalità giuridica, in quanto la loro rappresentanza attiva e passiva in giudizio spettava ai “patronus”, che su di loro agivano come pater familias.
Ai tempi di Traiano quest’uso era tanto diffuso che si era stabilita per ogni famiglia signorile una sorta di tariffa, la “sportularia”, che corrispondeva a circa sei sesterzi per persona. Spesso questa “sportula” era una risorsa per sopravvivere, infatti avvocati senza cause, insegnanti senza alunni, artisti senza commissioni si presentavano alla porta del proprio patronus per la sopravvivenza quotidiana. Anche quelli che avevano un mestiere aggiungevano la piccola entrata della “sportula” al loro reddito e prima di andare al lavoro, ancor prima che facesse giorno, si mettevano in fila per ottenerla.

Un personaggio influente era riconosciuto dal numero dei “Cliens” che la mattina lo svegliavano rumorosamente, questa usanza veniva chiamata “salutatio matutina”, e se il “patronus” non avesse ascoltato le lamentele o le richieste d’aiuto a lui pervenute in quel frangente, avrebbe senza dubbio perso gran parte della sua reputazione. Il “cliens” poteva anche raggiungere la casa del “patronus” a piedi piuttosto che in lettiga ma, obbligatoriamente, doveva indossare la toga e non azzardarsi a chiamarlo confidenzialmente per nome: al nobile di turno ci si rivolgeva sempre chiamandolo dominus, pena il ritorno a casa a mani vuote. L’obbligo della toga poteva essere un problema per molti perchè era un indumento piuttosto costoso che pochi potevano permettersi, così il “patronus” in particolari e speciali occasioni, la donava personalmente, assieme alle cinque o sei libbre d’argento che corrispondeva ogni anno.
La condizione di “Cliens” non era legata a nessuna particolare classe sociale, ma era l’applicazione di un obbligo di rispetto (obsequium) che tutti gli antichi romani, dal liberto al nobile, sentivano nei confronti di quanti erano più potenti di loro.

Un'udienza di Agrippa.
Un’udienza di Agrippa.

Le donne non avevano ruolo in questa assistenza quotidiana né come “patronus” né come “cliens”,a parte i casi nei quali le vedove chiedevano per sé quanto il patronus aveva fatto per il cliente defunto oppure quando il cliente si portava dietro a piedi o in lettiga le mogli malridotte e presumibilmente malate per indurre il signore a più generose donazioni.
Vediamo ora sotto che forma avveniva l’attuazione della condizione di “Cliens”:
-la “deditio”, l’usufrutto di un bene pubblico (ad esempio di parti di ager publicus) su concessione del patronato che si appropriava di tale bene;
-l’obbligo di accogliere in casa i clientes e di soccorrerli in caso di necessità;
-l’obbligo di invitare qualche volta i clientes a pranzo;
-la sportula, come abbiamo visto prima, un periodico rifornimento di vettovaglie, così chiamato perché proprio con delle borse portavano via queste vettovaglie;
-somme in denaro.
Il cliente invece doveva al proprio patronus il voto nelle assemblee (la votazione era espressa pubblicamente) e doveva aiutarlo qualora fosse stato impegnato in guerra.

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