Le navi di Caligola del lago di Nemi

Le navi di Caligola del lago di Nemi, hanno da sempre dato vita a tantissime leggende, costituite dai molti ritrovamenti effettuati già dai secoli successivi a quel periodo storico.

Le navi di Caligola del lago di Nemi, il lago di Nemi
Le navi di Caligola del lago di Nemi, il lago di Nemi

LE NAVI DI CALIGOLA DEL LAGO DI NEMI: IL LAGO DI NEMI:

Piccolo lago di origine vulcanica, posto fra Nemi e Genzano, poco più a sud di Roma, il lago di Nemi si trova poco oltre i 300 metri sopra al livello del mare, non molto distante dal lago di Albano si trova nei territori dei Castelli Romani, ed ha una profondità massima di 33 metri. Il lago di Nemi ha un’origine vulcanica, esattamente come il vicino lago di Albano, di cui però è molto meno esteso. Già dai tempi dell’antica Roma, questo lago rappresentava uno dei tanti luoghi di villeggiatura e divertimento, avendo anche nelle vicinanze un bosco sacro e un luogo di culto dedicati alla dea Diana. Lo stesso nome di “Nemi”, pare derivare infatti proprio dal bosco sacro chiamato “Nemus Dianae”. I resti del tempio di Diana, che anticamente sorgeva sulle rive del lago, oggi invece ne sono relativamente distanti, a causa della diminuzione della capienza del bacino. L’emissario del lago, anch’esso di origine romana, passa ancora oggi, nel suo tratto sotterraneo, sotto l’abitato di Genzano, prima di riversarsi nella valle di Ariccia.

LE NAVI DI CALIGOLA DEL LAGO DI NEMI: LA LEGGENDA:

Fin dai tempi di poco successivi alla morte dell’imperatore Caligola, il lago di Nemi divenne oggetto di svariate leggende, legate alle due navi fatte costruire dall’imperatore e affondate misteriosamente con il presunto intento di continuare a  custodire immensi tesori. Tali leggende presero a circolare dal I secolo d.C. fino a tutto il Medioevo, rafforzate ancora di più dagli occasionali ritrovamenti che i pescatori del lago, di tanto in tanto, riportavano in superficie. In effetti le voci che circolavano avevano un buon fondo di verità, Caligola aveva davvero fatto costruire due grandissime navi, una dedicata alla dea egizia Iside, e l’altra alla locale dea della caccia, Diana, ed erano lunghe almeno 70 metri e larghe più di 25. Frutto di una avanzatissima ingegneria, l’eccentrico Caligola, le utilizzava come suoi palazzi galleggianti in cui trascorrere i periodi di vacanza, ma talvolta anche per simulare battaglie navali. In seguito alla sua morte, il Senato, fortemente ostile a Caligola, ne decretò la damnatio memoriae, cancellando quindi ogni traccia della sua esistenza, affondando così nell’oblio dei fondali del lago di Nemi, anche le due leggendarie e lussuosissime navi.

Le navi di Caligola del lago di Nemi
Le navi di Caligola del lago di Nemi

LE NAVI DI CALIGOLA DEL LAGO DI NEMI: IL RITROVAMENTO:

Il primo che si occupò della veridicità dei ritrovamenti recuperati, e che volle fortemente andare in fondo alla questione, fu attorno alla metà del XV secolo, il cardinale Prospero Colonna, il quale affidò a Leon Battista Alberti il compito di riportare alla luce le navi di Caligola del lago di Nemi. Fu così che con una grande zattera e con l’ausilio di alcuni nuotatori specializzati nelle immersioni subacquee, vennero riportati in superficie alcune parti di tubature in piombo che permisero così una più precisa datazione sulla costruzione delle navi sul fondale. Il 15 luglio del 1535, quindi circa un secolo più tardi, fu il bolognese Francesco De Marchi a fare un secondo tentativo, avvalendosi di una sorta di campana per le immersioni, riuscendo però a recuperare solo una gran quantità di legname e poco altro. Sarebbero dovuti passare quasi tre secoli per ottenere qualche risultato, nel 1827 infatti le esplorazioni ripresero, grazie al cavalier Annesio Fusconi,  riportando alla luce pezzi di porfido, smalti, parti di colonne in metallo e frammenti di mosaico, non che alcuni chiodi, materiale  laterizio e tubi in terracotta. Alcuni decenni più tardi un palombaro professionista riportò alla luce una bellissima testa di leone in bronzo, individuando chiaramente anche il relitto di una prima imbarcazione, tutto questo avveniva il 3 ottobre del 1895. Appena un mese più tardi, autorizzato dai Principi Orsini, l’antiquario Eliseo Borghi, su indicazione di alcuni pescatori della zona, localizza anche la seconda nave, riportando alla luce un’altra grande quantità di materiale di vario tipo che accertò la funzione del lago come luogo  di riti sacri, e teatro di battaglie navali simulate. Il recupero delle navi vero e proprio avvenne però durante il periodo fascista, dal 1928 al 1932 venne infatti messa in campo un’opera mastodontica, che prevedeva l’abbassamento del livello dell’acqua del lago di Nemi per mezzo di idrovore. L’interevento fu reso possibile grazie all’opera dell’ing. Guido Ucelli, ma il lago di Nemi dopo il parziale svuotamento e il successivo ripristino delle acque, non tornò più ai livelli originali. Per far defluire le acque del lago gli operai utilizzarono, restaurandolo,  un emissario artificiale costruito dagli antichi romani.

LE NAVI DI CALIGOLA DEL LAGO DI NEMI: L’INCENDIO:

La millenaria storia delle navi di Caligola era destinata ad un triste epilogo, il 31 maggio del 1944 infatti, un violento incendio divampò, distruggendo gran parte delle strutture recuperate, e dei preziosissimi reperti in esse contenute. L’incendio, quasi certamente di origine dolosa, fu fin da subito attribuito ad una batteria di cannoni tedeschi, dislocati nella zona, e la stessa conclusione fu dedotta da una commissione d’inchiesta composta da esperti autorevoli, sia italiani che stranieri. Alcune teorie più recenti, scagionerebbero in parte i soldati tedeschi, attribuendo le colpe del disastro a personaggi senza scrupoli, intenzionati ad impossessarsi del bronzo fuso, per poi rivenderlo al miglior offerente, visto il grande valore del metallo in tempo di guerra. Ancora oggi il museo delle navi di Nemi, nonostante gli ampi spazi rimasti vuoti, orfani delle strutture delle due navi andate perdute, conserva comunque un buon numero di reperti e un’ottima documentazione sulla tecnica navale romana.

Credits to:

https://www.nauticareport.it/dettnews/report/lago_di_nemi_le_navi_di_caligola-6-4768/

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