L’Egitto Romano

A partire dal 30 a.C., dopo la morte di Marco Antonio e Cleopatra, L’Egitto fu uno dei territori più rilevanti di tutto l’Impero romano. Governato a partire dal 29 a.C., l’Egitto romano era guidato da un prefetto dell’ordine equestre chiamato “Praefectus Alexandrae et Aegypti”, dotato di “Imperium” delegato dallo stesso Imperatore. Successivamente in epoca tardo antica, l’Egitto si tramutò in diocesi, a sua volta divisa in sei province, a cui nel V secolo vennero aggregate anche le province della Cyrenaica, ovvero la Libia superiore e inferiore.

L'Egitto Romano
L’Egitto Romano

L’Egitto Romano, storia:

I primi rapporti  fra l’Egitto e Roma risalgono ai tempi della Repubblica, è accertato infatti che nel 210 a.C., gli ambasciatori Marco Atilio e Manio Acilio, vennero inviati ai sovrani d’Egitto con molti doni, per rinnovare i patti d’amicizia che legavano i due popoli. La prefettura romana dell’Egitto venne comunque istituita solo a partire dal 30 a.C., quando a seguito della vittoria di Azio, Ottaviano, invase il paese dove si rifugiavano Marco Antonio e Cleopatra, che nel frattempo però si erano già tolti la vita. L’Egitto divenne quindi parte integrante dell’Impero Romano, governato da un prefetto uscito dall’ordine equestre, scelto personalmente dal futuro primo Imperatore di Roma. L’Egitto era un territorio strategico e Roma da sempre vi nutriva interesse, in particolare per la grande importanza che ricopriva nell’approvvigionamento del grano, l’amministrazione romana si stabilì quindi ad Alessandria, sostituendo con propri funzionari gli amministratori tolemaici, stabilendo inoltre nuove tassazioni e abolendo titoli e autonomie prima in uso. Le grandi modifiche apportate dai romani crearono una distinta rottura con l’amministrazione precedente, tanto da fare distinguere nettamente agli storici moderni la differenza fra Egitto romano ed Egitto tolemaico. Comunque, come da consuetudine, i Romani, una volta assimilato un nuovo territorio, non lo snaturarono, molti Greci continuarono il loro lavoro, anche in ambito burocratico, come greca rimase la lingua in uso, tranne che in ambito militare, la stessa cultura ed educazione rimasero greche anche durante la presenza romana, vennero inoltre rispettate tutte le usanze e le credenze religiose allora praticate, introducendo il solo culto all’Imperatore. Il primo prefetto d’Egitto, Gaio Cornelio, con un intervento militare, stabilì un protettorato sul distretto meridionale della frontiera, lasciata precedentemente sguarnita dagli ultimi Tolomei, portando così tutto l’Alto Egitto sotto l’influenza romana. Il secondo Prefetto, Elio Gallo, tentò dall’Egitto la conquista dell’Arabia, ma il suo tentativo venne frustrato dallo scarso controllo che i romani avevano sulle coste del Mar Rosso, controllo che ottennero negli anni seguenti solo sotto il principato di Claudio. Il prefetto successivo, Gaio Petronio diede un grandissimo impulso all’agricoltura e all’economia del paese, grazie a varie bonifiche e alla costruzione di canali per l’irrigazione. Dal regno di Nerone e per circa un secolo, l’Egitto conobbe un lungo periodo di prosperità, divenendo una pedina fondamentale all’interno della scacchiera rappresentata dall’Impero. Lo stesso Vespasiano, una volta acclamato “Imperator” dalle proprie truppe, come prima cosa si preoccupò di avere l’appoggio dell’Egitto.

I problemi maggiori nell’Egitto romano si ebbero per motivi religiosi, in particolare fra Greci ed Ebrei, dopo la conquista romana di Gerusalemme nel 70 d.C., Alessandria divenne il centro nevralgico della religione ebraica. Durante il regno di Traiano, le tensioni sfociarono in una rivolta ebraica che ebbe il risultato di far perdere loro ogni privilegio, anche se in seguito vennero ripristinati. Il successore di Traiano, Adriano, visitò ben due volte l’Egitto, fondandovi personalmente la colonia di Antinopoli, in onore del suo favorito, Antinoo. Da quel momento sorsero nel paese svariati edifici in stile greco-romano. Sotto il regno di Marco Aurelio, la tassazione eccessiva portò l’Egitto alla ribellione, il tutto si risolse dopo  diversi anni di combattimento, ma cosa più importante, fu un conflitto che ne segnò l’inevitabile declino economico. Il generale romano, Avidio Cassio, a capo delle armate, una volta repressa la ribellione si autoproclamò imperatore, venendo riconosciuto dalle stesse truppe egiziane e da quelle della Siria. Tuttavia  all’avvicinarsi di Marco Aurelio, Avidio Cassio venne ucciso, così l’Imperatore potè ripristinare la pace, grazie soprattutto alla sua clemenza. Una cosa simile avvenne qualche decennio dopo, nel 193 d.C., quando alla morte di Pertinace, venne acclamato  imperatore dalle sue truppe, Pescennio Nigro. Fu Settimio Severo ad emergere da questa ennesima guerra civile e a ripristinare la pace, attribuendo ad Alessandria una propria costituzione.

I turbolenti decenni successivi sarebbero stati figli della grande confusione e crisi nelle quali stava inevitabilmente scivolando l’Impero, ma vi fu un evento che a conti fatti, risulta essere stato forse il più determinante, non solo per le sorti d’Egitto, ma per tutto l’Impero, l’avvento del Crisitianesimo. Questa nuova religione venne osteggiata in ogni modo dalle autorità romane d’Egitto, una terra dove la religione aveva grande importanza, e si tentava in tutti i  modi di evitare nuove pericolose tensioni. Il Crisitianesimo fece ad ogni buon conto presto nuovi seguaci, primi fra tutti  gli Ebrei di Alessandria, ma anche fra i Greci e gli Egiziani stessi, senza che la vecchia religione opponesse particolare resistenza. La cittadinanza romana concessa dall’Imperatore Caracalla, aprì ad una serie di rivolte militari e civili, nel 250 d.C., sotto il principato di Decio, i cristiani subirono le prime importanti persecuzioni, ma questo non servì a fermarne l’espansione. Nel 272 d.C. la regina Zenobia del regno di Palmira, si ribellò all’Impero, invadendo e conquistando anche l’Egitto, in questa circostanza fu l’Imperatore Aureliano a sconfiggere i ribelli, ma un’altra importante novità era alle porte. Nel 296 d.C., l’Imperatore Diocleziano, dopo aver sedato alcune ribellioni avvenute in Egitto per opera di Marco Aurelio Probo e Domizio Domiziano che si erano proclamati Imperatori, riconquistò Alessandria, stabilendo poi un intero riassetto della provincia. Dopo più di tre secoli l’Egitto passò da un sistema di amministrazione straordinario, ad un regime di prefettura territoriale, più simile ad una organizzazione provinciale vera e propria. L’Egitto venne quindi diviso in tre province, prima di passare poi a quattro. Con il suo editto del 303 d.C., Diocleziano operò l’ultimo serio tentativo romano di porre un freno al cristianesimo, particolarmente in Egitto.

L’Egitto Romano, difesa ed esercito:

Le forze romanse dislocate in Egitto ai tempi del primo Imperatore, Ottaviano Augusto, erano composte da tre legioni, nove coorti di ausiliari più tre ali di cavalleria. Queste forze erano essenzialmente collocate a Nicopoli e a Babylon (odierna Il Cairo), il confine più meridionale del limes egiziano si collocava invece a Primis, almeno fino ai tempi di Diocleziano, quando questi decise di ritirare più a nord i suoi soldati, stabilendo un accordo con alcune popolazioni locali che vennero così chiamate alla difesa di quei confini, attestando poi l’esercito a Syene (odierna Assuan) ed Elefantina (un’isola sul Nilo nei pressi di Assuan). Le legioni presenti in Egitto ai tempi di Augusto erano tre, certamente la III Cyrenaica e la XXII Deiotariana, e forse la XII Fulminata, sicuramente prima del 23 d.C., le legioni presenti erano solo le prime due citate, ma sotto il regno di Nerone, le forze in Egitto si concentrarono maggiormente, in virtù infatti della progettata spedizione etiope, si aggiunse anche la XV Apollinaris. Quest’ultima legione prima di essere trasferita, prese parte alla guerra in Giudea nel 117 d.C., mentre la Cyrenaica venne spostata in Arabia una decina di anni più tardi, per quanto riguarda la Deiotariana invece, dal 119 d.C., non si hanno più notizie, la tradizione racconta che fu praticamente annientata durante la campagna giudaica del 132 d.C., ma non ci sono prove concrete a testimonianza di ciò. A partire dal 128 d.C., con lo stanziamento a Nicopoli della Legio II Traiana Fortis, si ridusse ad una la legione a difesa dell’Egitto. La riduzione delle legioni non significa certo che l’interesse romano nella difesa dell’Egitto venne meno, anzi va da considerare che ad una diminuzione di legionari, ci fu un grande incremento di truppe ausiliarie. I pericoli ormai non erano più da considerarsi esterni, ma internamente e le tensioni non mancarono, sfociando in più occasioni in autentiche rivolte, come nel 117 d.C., o nel 172 d.C..

L'Egitto Romano, il forte romano a guardia delle cave del Mons Claudianus
L’Egitto Romano, il forte romano a guardia delle cave del Mons Claudianus

L’Egitto Romano, economia e commerci:

Come scritto in precedenza l’Egitto rappresentò per Roma una parte determinante per il suo Impero, e ciò è dovuto in gran parte per la sua economia e per le sue rotte commerciali. Il territorio egiziano si divideva in importanti zone economiche e commerciali, come ad esempio la valle del Fiume Nilo, una zona adiacente al fiume piuttosto circoscritta rispetto al deserto circostante ma fertilissima per la produzione di cereali. Sono anche da segnalare i numerosi approdi affacciati sul Mar Rosso che favorivano le rotte commerciali dall’oriente per le spezie e per prodotti lussuosi, ma anche dall’Etiopia per l’oro, l’avorio e le belve feroci, impiegate per gli spettacoli nei vari circhi sparsi per l’Impero. Da ricordare anche l’area montuosa del deserto orientale, dove dalla cava romana chiamata “Mons Claudianus” venivano estratti, smeraldi e colonne di granito bianco utilizzate anche a Roma per la costruzione del Foro di Traiano, del Pantheon, e della Villa Adriana a Tivoli. Queste zone erano poi ben collegate da alcune strade militari che ne facilitavano gli spostamenti, ma certamente più importante era la celebre via Hadriana che da Antinopoli conduceva al Mar Rosso, costeggiandolo poi fino all’approdo di Berenice, uno dei porti più importanti in cui confluivano anche altri tracciati provenienti da altre città dell’Egitto più profondo. Per i commerci con la Cina o con l’India vennero utilizzati più approdi affacciati sul Mar Rosso, oltre a quello di Berenice ce ne furono molti altri, alcuni di essi collegati direttamente al fiume Nilo mediante la costruzione di canali artificiali.

Si ringrazia per le foto:

https://it.wikipedia.org/wiki/Egitto_(provincia_romana)

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