Orazio Coclite

Fratello del Console Orazio Pulvillo e discendente dai fratelli Orazi, Orazio Coclite (dal latino “cocles”, con un occhio solo), fu un mitico eroe romano del VI scolo a.C., egli da solo, riuscì a difendere il ponte sul Tevere che portava a Roma dagli etruschi guidati dal loro Re Porsenna.

La vicenda narra che Orazio Coclite, inizialmente al fianco dei futuri Consoli Spurio Larcio e Tito Erminio, riuscì a fermare l’avanzata etrusca, sul ponte Sublicio, mentre i romani erano intenti nella sua demolizione, nel tentativo di fermarne l’avanzata. Tito Livio ci racconta che:

Orazio Coclite
Orazio Coclite

“Trattenuti dal senso dell’onore due restarono con lui: si trattava di Spurio Larcio e Tito Erminio, entrambi nobili per la nascita e per le imprese compiute. Fu con loro che egli sostenne per qualche tempo la prima pericolosissima ondata di Etruschi e le fasi più accese dello scontro. Poi, quando rimase in piedi solo un pezzo di ponte e quelli che lo stavano demolendo gli urlavano di ripiegare, costrinse anche loro a mettersi in salvo. »

Quando rimase da abbattere soltanto una piccola parte del ponte, Orazio ordinò ai suoi due compagni di mettersi in salvo, rimanendo così a combattere da solo l’urto degli etruschi. Al termine della demolizione si gettò nel Tevere con tutta l’armatura e qui, secondo Polibio, affogò, mentre secondo la versione di Tito Livio, riuscì ad attraversare il fiume a nuoto e a rientrare in quella città a cui aveva evitato, con il suo eroico gesto, un infausto destino. Il popolo di Roma gli dimostrò la sua gratitudine dedicandogli una statua e donandogli un appezzamento di terreno pari a quanto ne poteva arare in un intero giorno. Accanto agli onori ufficiali, ci furono anche attestati di gratitudine da parte dei privati cittadini, i quali, nonostante il periodo di grande carestia, donarono una razione dei loro viveri, secondo le proprie possibilità.
Nonostante la grande popolarità non divenne mai console per una malattia che lo colse alle gambe e gli impediva di camminare.

Al di la delle gesta eroica a noi tramandate, di un personaggio che certamente si distinse per atti coraggiosi, come attestato anche nei secoli a venire, più verosimilmente gli etruschi riuscirono a sconfiggere Roma in quel frangente, è infatti accertato che Porsenna pur dovendo rinunciare ad entrare in città, la cinse d’assedio costringendo alla fame gli abitanti.

Orazio Coclite respinge gli etruschi sul ponte Sublicio
Orazio Coclite respinge gli etruschi sul ponte Sublicio

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