Via Nomentana


Tratto in basolato dell'antica via Nomentana, nei pressi del Grande Raccordo Anulare.
Tratto in basolato dell’antica via Nomentana, nei pressi del Grande Raccordo Anulare.

La storia di via Nomentana è di origine molto antica, quando ancora veniva chiamata via Ficulensis, dalla località omonima Ficulea, poi successivamente ribattezzata Nomentum, nei pressi dell’odierna Mentana. Il tracciato di oggi ripercorre quello antico, ma la strada originariamente usciva dalle mura aureliane attraverso la Porta Nomentana, oggi chiusa, nei pressi del Castro Pretorio. Attualmente, invece, la strada inizia il suo percorso da Porta Pia per arrivare, dopo Mentana, ad incrociarsi con la via Salaria.
L’itinerario di via Nomentana anticamente partiva quindi dalla porta omonima, ma fu Papa Pio IV, su progetto di Michelangelo a chiuderla per realizzare la contemporanea Porta Pia. Proseguendo lungo la via incontriamo l’ingresso, di alcune catacombe, dette di Nicomede di cui però non ci rimane alcuna traccia a seguito della costruzione del Ministero dei Trasporti e dei Lavori Pubblici.
Inoltrandoci sulla Nomentana incontriamo poi villa Torlonia, sotto la quale esisteva una catacomba ebraica composta da due aree cimiteriali risalenti rispettivamente al II e al III sec. d.C.
Proseguendo ancora sulla via Nomentana troviamo l’ingresso del “Coemeterium Maius”, il Cimitero Massimo; un’ area cimiteriale risalente al III sec. d.C. dove furono sepolti i cinque martiri cristiani Alessandro, Emerenziana, Felice, Papia e Vittore. Continuando nel nostro itinerario possiamo poi trovare nei pressi di piazza Elio Callisto, quella che gli abitanti della zona hanno ribattezzato “la sedia del diavolo”, un sepolcro romano di epoca antonina.
Di particolare rilievo è il ponte Tazio, detto anche ponte Nomentano eretto ai piedi della collina del Monte Sacro, nel punto in cui la via consolare superava il fiume Aniene. Dotato anticamente di due arcate, oggi si conserva solo quella sul versante di Montesacro.

Il ponte Tazio, o ponte Nomentano.
Il ponte Tazio, o ponte Nomentano.

Come per tutte le altre vie consolari anche la via Nomentana, specialmente nel tratto tra il fiume Aniene e la collina di Monte Sacro, era delimitata da numerosi sepolcri, uno dei più notevoli e conosciuti è quello detto di Menenio Agrippa, situato nei dintorni della piazza che porta lo stesso nome. Molto probabilmente però il sepolcro nulla ha a che vedere con il personaggio in questione. Il mausoleo a pianta circolare e di notevoli dimensioni in antichità, si presenta oggi solo nella sua struttura centrale.
Tra le altre zone d’interesse che ci regala via Nomentana nel suo tragitto, vale la pena ricordare uno dei pochi tratti in basolato rimasti dai tempi antichi nei pressi dell’odierno raccordo anulare, seguito poco dopo dall’interessantissimo complesso delle catacombe di Sant’Alessandro, risalenti al III secolo d.C., dove furono sepolti i martiri cristiani Alessandro, Teodulo ed Etenzio. Poco più avanti è poi visibile il rudere di un altro sepolcro romano di epoca augustea, denominato Torraccio di Capobianco.
Al chilometro 16 sono visibili altri tratti di basolato della strada antica e una altro sepolcro di epoca romana, chiamato mausoleo della Torricella, usato come torre di avvistamento in epoca medioevale. Tutto questo preannuncia al chilometro 20 alcuni resti di mura e contrafforti che ci portano nel cuore dell’antica Nomentum, oggi Mentana, di cui alcuni resti sono oggi ancora visibili in alcune mura di case in piazza Garibaldi.

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