Anno dei Sei Imperatori

Per anno dei sei Imperatori si intende un particolare periodo storico all’interno delle vicende della Roma antica, nel quale nell’arco di un solo anno si alternarono ben sei sovrani sul soglio imperiale. L’anno in questione è il 238 d.C., durante il quale si alternarono nell’ordine: Massimino il Trace, Gordiano I associato al potere con Gordiano II, Pupieno, Balbino e Gordiano III.

Anno dei Sei Imperatori, Massimino il Trace
Anno dei Sei Imperatori, Massimino il Trace

Anno dei Sei Imperatori, contesto storico ed eventi:

Il governo di Massimino il Trace, sul trono di Roma da circa 3 anni, venne all’epoca dei fatti paragonato ad una crudele tirannia, così nel gennaio del 238 d.C., scoppiò nel Nord Africa una rivolta, scatenata dall’aristocrazia locale ormai stanca dei suoi modi di fare. La “Historia Augusta”, infatti narra che:

“I Romani non potevano sopportare oltre le sue barbarità — il modo con cui chiamava gli informatori e incitava gli accusatori, inventava false accuse, uccideva uomini innocenti, condannava tutti a processo, riduceva gli uomini più ricchi nella più bieca povertà e traeva piacere dall’altrui rovina, ponendo molti generali e consoli a morte senza offesa, appropriandosi di carri di cibo e vino e mantenendo altri alla fame — e, incapaci di soffrire queste cose ancora a lungo, sorsero in rivolta.”

Molti giovani dell’aristocrazia africana si sollevarono uccidendo gli inviati di Massimino, arrivati nel continente per riscuotere le tasse, e allo stesso tempo iniziarono a fare pressioni sul governatore locale, Gordiano, affinchè si autoproclamasse Imperatore. Gordiano, seppur molto indeciso e riluttante, alla fine accettò, ma vista la ormai sua veneranda età arrivata vicina agli 80 anni, decise di nominare al suo fianco un co-Imperatore con eguali poteri, suo figlio Gordiano II.  il Senato riconobbe così i due Imperatori con i nomi di Gordiano I e Gordiano II. Tutto ciò veniva però visto con sospetto dalla vicina provincia di Numidia, allorchè il governatore di quella regione, Capeliano, ex militare romano, che già aveva in astio Gordiano I, decise di intervenire militarmente inviando un forte esercito per combattere i due nuovi reggenti dell’Impero riconosciuti dal Senato. La battaglia che si tenne nei pressi di Cartagine, vide la vittoria netta degli uomini di Capeliano, Gordiano II cadde durante gli scontri, mentre Gordiano I, venuto a sapere di ciò, decise di togliersi la vita di propria iniziativa impiccandosi.

Anno dei Sei Imperatori, Gordiano I
Anno dei Sei Imperatori, Gordiano I
Anno dei Sei Imperatori, Gordiano II
Anno dei Sei Imperatori, Gordiano II

Complessivamente il regno dei due Gordiani durò poco più di una ventina di giorni, dal 22 marzo al 12 di aprile. Nel frattempo, Massimino il Trace, dichiarato dal senato romano come nemico pubblico, aveva già cominciato la sua marcia su Roma, dove per altro non aveva ancora messo piede da quando aveva assunto la porpora imperiale. Fu a quel punto che il Senato di Roma, dopo aver visto soccombere i due Imperatori in Africa e  sui quali si puntava per fermare l’ascesa di Massimino, sul punto della sconfitta, decise una ulteriore mossa nominando un altro Imperatore da contrapporre al tiranno che già stava varcando i confini italici. Candidati credibili all’orizzonte però non vi erano e così i senatori optarono per la nomina di due  suoi rappresentanti, scelti fra i più anziani e autorevoli. Il 22 aprile del 238 d.C., vennero così elevati alla porpora imperiale Marco Clodio Pupieno Massimo e Decio Celio Calvino Balbino.

Anno dei Sei Imperatori, Pupieno e Balbino:

La scelta del Senato di nominare Pupieno e Balbino Imperatori congiunti ebbe pesanti conseguenze a Roma. La popolazione, rimasta comunque fedele ai Gordiani infatti non accettò di buon grado i due nuovi sovrani e li accolse a suon di pietre e bastoni, se non che  Marco Antonio Gordiano Pio, nipote tredicenne di Gordiano I, venne saggiamente nominato anch’egli imperatore col nome di Gordiano III, mantenendo il potere solo nominalmente, ma questo bastò a calmare le acque, seppur momentaneamente.

Pupieno:

Tradizionalmente dipinto come uomo di umili origini, scalò le gerarchie grazie alla carriera nell’esercito dove sarebbe stato prima, centurione primipilo, poi tribuno militare poi pretore e proconsole di Bitinia, Gallia Narbonense e Grecia. Combattè prima nell’Illirico e poi governatore in Germania, mentre nel 234 d.C., divenne “Praefectus Urbi”, guadagnandosi la fama di “uomo severo”. Le fonti ci tramandano che il suo governatorato in Germania fu talmente positivo che quando ebbe necessità di soldati per fermare Massimino il Trace, molti accorsero da quelle regioni per dargli man forte.

Anno dei Sei Imperatori, Pupieno
Anno dei Sei Imperatori, Pupieno

Balbino:

Di Balbino le notizie sono scarse e quelle poche arrivate fino ai nostri giorni, sono probabilmente travisate. Patrizio di nascita Balbino fu il figlio di Celio Calvino, legato in Cappadocia nel 184 d.C.. Secondo lo storico Erodiano, Balbino era un governatore di province, ma di certo fu console per due volte, la prima come console suffetto attorno al 200 d.C., la seconda volta invece console ordinario con Caracalla, nel 213 d.C., che rende plausibile il godimento da parte di Balbino del favore dell’imperatore.

Anno dei Sei Imperatori, Balbino
Anno dei Sei Imperatori, Balbino

Anno dei Sei Imperatori, proseguimento degli eventi:

Pupieno più avvezzo ai campi di battaglia, venne inviato con l’esercito contro Massimino il Trace che già assediava la città di Aquileia, mentre Balbino rimaneva a Roma per controllare la tesa situazione della capitale. Massimino il Trace assediando la città si rese così conto di avere di fronte a se ben tre nemici da eliminare, ma il malcontento serpeggiava anche fra i suoi uomini, i continui fallimenti durante l’assedio, la mancanza di rifornimenti e di validi generali, la forte opposizione del Senato, fecero si che molti soldati iniziarono a pensare alla diserzione. Furono i militari della Legio II Parthica ad introdursi nella tenda dell’Imperatore e ad ucciderlo, in quel frangente trovò la morte anche il figlio di Massimino, Massimo, già nominato “Cesare” due anni prima. I legionari dell’Imperatore defunto si arresero a Pupieno dal quale ottennero clemenza e l’autorizzazione a fare ritorno nelle proprie province di origine per aver salvato l’Urbe dal nemico pubblico. Pupieno, risolta la questione fece ritorno a Roma dal quale venne accolto come un vero trionfatore da Balbino e da Gordiano III, ma la situazione precipitò nuovamente in breve tempo e nell’Urbe scoppiarono nuove rivolte. Solo la presenza in città di tutti e tre i reggenti riportò nuovamente la calma, ma i rapporti fra Pupieno e Balbino erano tutt’altro che distesi, i due imperatori temevano l’uno dell’altro, e anche se insieme progettavano nuove campagne militari contro i Parti, segretamente temevano le trame dell’uno e dell’altro. Tutto ebbe fine quando nell’estate del 238 d.C., probabilmente nel mese di luglio, durante l’ennesima discussione fra i due, la guardia pretoriana ruppe ogni indugio, facendo irruzione nelle stanze dove Pupieno e Balbino si trovavano, li bloccarono, li spogliarono e li condussero per le vie di Roma dove vennero torturati e uccisi. In quello stesso giorno Gordiano III venne proclamato unico Imperatore e il suo regno durò per altri sei anni fino al 244 d.C.. Gordiano I e Gordiano II vennero deificati dal Senato.

Anno dei Sei Imperatori, Gordiano III
Anno dei Sei Imperatori, Gordiano III

 

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