Guerre Macedoniche

Le quattro  Guerre Macedoniche vennero combattute dai Romani contro il regno di Macedonia tra il 215 a.C, e il 146 a.C.. Roma, alleata con la Lega Etolica e con Attalo I di Pergamo, si trovò a fronteggiare il più forte stato ellenistico proprio quando quest’ultimo iniziava a vedere di cattivo occhio le ingerenze romane sulle coste illiriche e sulla Grecia in generale.

Guerre Macedoniche
Guerre Macedoniche

Guerre Macedoniche, Prima Guerra Macedonica (215-205 a.C.):

Nel 215 a.C., Filippo, Re di Macedonia, intenzionato ad aggiudicarsi uno sbocco sul Mare Adriatico e imbaldanzito dalla tremenda sconfitta di Canne per opera di Annibale l’anno precedente, firmò, proprio con il generale cartaginese un’alleanza che si proponeva di liberare dai romani i rispettivi protettorati sulle coste orientali del Mare Adriatico. Questo accordo speventò non poco Roma, già in grande difficoltà contro Annibale, che temeva che anche Filippo potesse avere mire espansionistiche in Italia portando truppe che potessero ulteriormente rinforzare i contingenti cartaginesi. Nel 214 a.C., il console Marco Valerio Levino alla guida di un piccolo contingente armato strinse un’alleanza con la Lega Etolica, ostile a Filippo, e con Attalo I di Pergamo, intenzionato ad allargare i suoi domini proprio a discapito dei macedoni. Bloccato per due volte nei suoi tentativi di invasione dell’Illiria via mare, e ora bloccato dalla flotta di Levino, Filippo nei due anni successivi, cercò di avanzare in Illiria via terra, mantenendosi ad ogni modo lontano dalla costa; riuscì in questa maniera a prendere le città di
Atintania e Dimale sottomettendo anche alcune tribù illiriche.  Il console Levino nel 211 a.C., cercando un’alleanza più ampia con le Lega Etolica si recò presso i Greci con una flotta in assetto da combattimento in attesa di poter prendere la parola durante la loro assemblea riunita sul da farsi. Alle promesse fatte dal console romano gli Etoli sottoscrissero l’accordo che dal quel momento li vedeva come “Amici del popolo romano”. L’accordo siglato nel 211 a.C., venne però ratificato dal Senato solo due anni più tardi. Gli Etoli quindi, mossero subito guerra a Filippo, mentre il console Levino già si impadroniva dell’isola di Zacinto, ma Filippo, saputo dell’alleanza contro di lui, prese immediatamente a rinforzare i suoi confini con gli Illiri, seminando terrore presso alcuni loro insediamenti, poi si diresse verso sud in cerca di altri alleati che potessero tenere a bada gli Etoli. Nonostante le preoccupazioni per i metodi romani, la coalizione greca contro Filippo proseguì la sua azione, inglobando anzi anche altre città, tra cui Sparta, e la tattica romana che prevedeva il Re macedone fin troppo impegnato a sbrogliare i problemi alle porte del suo regno, rimandando in lui ogni altra velleità espansionistica, ebbe il successo sperato. La prima guerra macedonica si esaurì da sola senza nessun’altra battaglia particolarmente rilevante trovando il suo sbocco nella Pace di Fenice del 205 a.C., che comunque garantiva al regno di Macedonia uno sbocco sul mare.

Guerre Macedoniche
Guerre Macedoniche

Guerre Macedoniche, la falange macedone
Guerre Macedoniche, la falange macedone

Guerre Macedoniche, Seconda guerra macedonica (200-196 a.C.):

Nel 203 a.C., Filippo di Macedonia, strinse una nuova alleanza con Antioco III Re della Siria, conquistando  diversi possedimenti egiziani del mare Egeo. Questo indispettì non poco Rodi che vedeva così minacciate le sue rotte commerciali, che subito stipulò un’alleanza con Attalo di Pergamo. Gli attacchi macedoni furono respinti ma con grande sforzo sia economico che di uomini, di conseguenza sia Rodi che Attalo chiesero aiuto ai romani. Roma, ancora stremata dalla seconda guerra punica, decise comunque di intervenire per tenere sotto controllo l’alleanza macedone siriana da loro ritenuta estremamente pericolosa. Roma, nel 200 a.C., inviò un ultimatum a Filippo che però lo rispedì al mittente, allo stesso tempo però il Senato romano rifiutò una nuova coscrizione, in quanto il popolo, ancora stanco della guerra contro Cartagine, vedeva di cattivo occhio un nuovo intervento armato. Si decise così di richiedere ancora una volta aiuto agli alleati greci, che però, memori degli atteggiamenti romani poco limpidi durante la prima guerra contro la Macedonia, non risposero con entusiasmo. Solo Atene rispose all’appello, ma l’apporto che questa città poteva dare, era praticamente nullo, Roma poteva poi contare anche sull’aiuto di Rodi e di Attalo, ma anche in questo caso il supporto si rivelò di modesta entità. Dal canto suo, Filippo, non è che navigasse in acque migliori, solo i Tessali si schierarono al suo fianco, mentre Antioco III, che non era tenuto ad intervenire, risultò del tutto assente. Le prime e poco rilevanti operazioni militari furono condotte dal console Publio Sulpicio Galba, a cui seguì Tito Quinzio Flaminino. Nel 197 a.C., dopo aver rifiutato proposte di pace a lui svantaggiose, Filippo di Macedonia ruppe gli indugi e decise di giocarsi il tutto per tutto in campo aperto contro i romani nella storica battaglia di Cinocefale, in Tessaglia. La battaglia, seppur molto dura, vide prevalere i romani, a Filippo fu concesso di mantenere la Macedonia, ma fu costretto, oltre che a pagare una indennità di guerra, a consegnare tutta la flotta e a ritirare dalla Grecia ogni guarnigione. Nel 196 a.C.,Tito Quinzio Flaminino proclamò la libertà della Grecia.

Guerre Macedoniche, Terza guerra macedonica (171-168 a.C.):

Alla morte di Filippo nel 179 a.C., il regno di Macedonia venne ereditato dal figlio Perseo, che fin da subito attuò una politica ostile ai romani, progettando di riformare un’alleanza con alcune città della Grecia, non solo, annunciò che sarebbe stato in grado di attuare alcune riforme che avrebbero riportato la Grecia all’antico splendore di un tempo. I romani iniziarono a preoccuparsi che il nuovo Re potesse rappresentare un pericolo per la loro politica di controllo su quei territori. Dopo che anche Eumene II di Pergamo lamentò le ingerenze di Perseo, Roma si decise a dichiarare nuovamente guerra alla Macedonia. Le operazioni belliche non furono semplici per i romani che avevano problemi nel mantenere la disciplina all’interno dell’esercito e allo stesso tempo incontrarono notevoli difficoltà nel trovare la via più adeguata per invadere la Macedonia. Questi problemi si manifestarono con i primi successi dei Macedoni sui contingenti dell’Urbe, in particolare  nei pressi di Larissa. Anche nel 169 a.C., il console Quinto Marcio Filippo entrò in Macedonia dall’Illiria, senza però ricavarne alcun successo. L’epilogo si ebbe comunque l’anno successivo nella decisiva battaglia di Pidna, nella quale il console Lucio Emilio Paolo ebbe decisamente il sopravvento sconfiggendo le temibili falangi macedoni. Al termine della guerra, Perseo venne immediatamente deposto e portato a Roma, la Macedonia divisa in quattro repubbliche clienti tenute a pagare tributi a Roma, e i rapporti fra macedoni e greci vennero ridotti ai minimi termini, mettendo così fine alla Macedonia ellenistica.

Guerre Macedoniche, quarta guerra macedonica (148-146 a.C.):

La quarta guerra macedonica rappresentò l’atto conclusivo della serie di conflitti che portò Roma ad estendere i propri domini su tutta la Grecia antica. Un certo Andrisco, un avventuriero che sosteneva essere il figlio del Re Perseo, sconfitto e mostrato durante il corteo trionfale di Lucio Emilio Paolo a Roma, riuscì nell’impresa di sollevare alcune città del Peloponneso organizzandole in una coalizione che prese il nome di Lega Achea. La politica filo-macedone perseguita dalla Lega Achea mirava a sfruttare l’instabilità che si era venuta a creare, ai danni di Sparta. Nel 148 a.C., tali azioni si rivelarono però inconcludenti e di conseguenza perdenti, i romani, infatti, una volta avuta ragione della rivolta macedone, ad opera del pretore Quinto Cecilio Metello Macedonico, si diressero nel 146 a.C., verso il Peloponneso dove conquistarono, radendola al suolo, Corinto. La Macedonia divenne a tutti gli effetti una provincia romana che comprendeva anche l’Epiro e la Tessaglia.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.