Il Colosseo

Il Colosseo, conosciuto anche con il nome di anfiteatro Flavio, è situato al centro di Roma, ed è il più grande anfiteatro romano del mondo, non che il più importante e il più imponente che sia giunto fino ai giorni nostri. Simbolo della città di Roma e d’Italia, si stima che il Colosseo potesse contenere fra le 50.000 e le 75.000 persone. Il Colosseo venne edificato durante la dinastia Flavia in un’area al limite orientale del Foro Romano, iniziato sotto il regno di Vesapasiano nel 72 d.C., venne inaugurato otto anni più tardi dal figlio Tito, succeduto al padre sul trono di Roma. Altre modifiche vennero apportate da Domiziano nel 90 d.C.. L’edificio, di forma ovale ha un perimetro di ben 527 metri, mentre l’arena al suo interno misura 86 metri di lunghezza per 54 di larghezza, con una superficie di oltre 3.000 metri quadri. oggi il Colosseo si eleva in altezza di 48 metri, ma in origine, secondo alcune stime, sarebbe stato più alto di almeno cinque metri. Anticamente in uso per spettacoli gladiatorii, caccia o rievocazioni di battaglie storiche, la tradizione lo vuole anche teatro del martirio di molti cristiani, una teoria però destituita di veri fondamenti. Oggi il Colosseo è il simbolo della città di Roma, tuttavia le sue condizioni sono tutt’altro che rassicuranti, visto che alcuni rilevamenti hanno scoperto la presenza di oltre 3.000 lesioni alla struttura e addirittura un’inclinazione di ben 40 cm, probabilmente dovuta al cedimento di una delle fondamenta su cui poggia.

Sesterzio con la rappresentazione del Colosseo e dei suoi giochi all'interno
Sesterzio con la rappresentazione del Colosseo e dei suoi giochi all’interno

Il Colosseo, la costruzione:

La costruzione del Colosseo, come detto in precedenza, iniziò sotto il regno di Vespasiano nel 72 d.C., e venne finanziato, come molte altre opere di quel periodo, con i proventi derivati principalmente dal saccheggio del tempio di Gerusalemme ad opera dei legionari di Tito, solo un paio di secoli fa è stato rinvenuto un blocco di marmo con i fori in cui erano incastonate le lettere in bronzo della dedica, posta all’ingresso, ancora visibili. La dedica è stata in questo modo ricostruita:

Imp(erator)] Caes(ar) Vespasianus Aug(ustus)/ amphitheatrum novum/ ex manubis fieri iussit”

“L’imperatore Cesare Vespasiano Augusto fece erigere il nuovo anfiteatro con il provento del bottino”.

L’area prescelta per la costruzione dell’anfiteatro si trovava fra il Celio e Colle Oppio, proprio dove si trovava il lago artificiale, fatto scavare da Nerone, per la sua Domus Aurea, il gesto fu simbolico da parte di Vespasiano, che intendeva così riparare i gesti del tiranno che aveva usurpato quei terreni ai cittadini per i suoi capricci, rendendo così ancor più evidente la differenza fra il vecchio e il nuovo principato. Vespasiano fece così bonificare il lago, ponendovi fondamenta più resistenti proprio dove sarebbe dovuta sorgere la cavea. L’Imperatore riuscì a vedere la costruzione dei primi due piani dell’edificio prima di morire, nel 79 d.C.. L’edificio era  il primo anfiteatro stabile della città, dopo quelli provvisori di Statilio Tauro e di Caligola, così Tito, figlio di Vespasiano e nuovo Imperatore di Roma, fece in breve tempo costruire il terzo e il quarto ordine di posti, inaugurando la struttura nell’80 d.C., con ben 100 giorni di giochi. Il regno di Tito fu di breve durata, e a lui successe il fratello Domiziano, il quale operò diverse modifiche al Colosseo, la più importante fu la costruzione dei sotterranei, dopo i quali non fu più possibile organizzare le famose naumachie, ovvero le celebri rappresentazioni di battaglie navali mediante l’allagamento dell’arena, come alcune fonti riportano. Contemporaneamente alla costruzione del Colosseo, vennero innalzate nelle sue vicinanze, altri edifici di servizio, come ad esempio il Ludus Magnus, una delle palestre per gladiatori più celebri di tutto l’Impero, la caserma per il distaccamento dei Classiari del Miseno, marinai addetti alle manovre del “Velarium”, che riparava gli spettatori, oppure ancora gli “Armamentaria”, depositi di armi, il “Sanatorium”, dove venivano medicate le ferite dopo i combattimenti e lo “Spoliarum” dove gli addetti si prendevano cura dei gladiatori che perdevano la vita durante il combattimento.

Il Colosseo in epoca Imperiale:

Alcune iscrizioni ci testimoniano di come, sia Nerva che Traiano, continuarono l’opera di abbellimento del Colosseo, ma il primo vero importante restauro ci fu nel 217 d.C., durante il regno di Antonino Pio. Un vasto incendio, probabilmente innescato da un fulmine, provocò il collasso delle strutture superiori. I lavori che ne seguirono costrinsero le autorità a chiudere l’anfiteatro per ben cinque anni, dal 217 al 222 d.C., trasferendo quindi tutti i giochi e ogni altra iniziativa, al Circo Massimo. I lavori,  iniziati da Eliogabalo nel 218 d.C., vennero portati avanti da Alessandro Severo, ma è solo durante il regno di Gordiano III che i lavori poterono dirsi conclusi, come sembra mostrare anche la monetazione legata a questi due imperatori. Nel 250 d.C., un altro incendio danneggiò il Colosseo, ma questa volta i danni furono meno ingenti e l’Imperatore, Decio ne ordinò l’immediata riparazione. Nel 410 d.C., dopo il sacco di Roma ad opera dei Visigoti di Alarico, sul podio che circondava l’arena venne incisa una dedica in onore dell’Imperatore Onorio, che proibì i “ludi gladiatori”, adibendo l’anfiteatro alle sole “Venationes”, ovvero al combattimento con gli animali. Questa iscrizione fu successivamente cancellata per ricordare i grandi lavori di restauro del 442 d.C., dopo un catastrofico terremoto, ad opera dei prefetti: Flavio Gennadio Paolo e Rufio Cecina Felice. Altri restauri vennero effettuati negli anni a seguire, sempre dovuti a terremoti, per opera del console, Messio Febo Severo, nel 470 d.C., o anche dopo la caduta dell’Impero d’Occidente, nel 508 d.C., quando il prefetto Venanzio Basilio, ne curò i restauri a proprie spese.

Interni del Colosseo
Interni del Colosseo

Il Colosseo, l’abbandono dell’area:

Le venationes proseguirono all’interno dell’anfiteatro almeno fino all’epoca di Teodorico, come riportano alcune iscrizioni sui gradoni della struttura, dopo di che l’area venne gradualmente abbandonata e adibita nel sesto secolo a luogo di sepoltura. Poco dopo fu fondata all’interno del Colosseo, una cappella, nota oggi come chiesa di S.Maria della pietà al Colosseo. Nel 1349 un grande terremoto provocò il crollo del lato esterno a sud, eretto su un terreno instabile, a lungo utilizzato come fonte di materiale edilizio, il Colosseo venne anche occupato dal palazzo della potente famiglia romana dei Frangipane, successivamente demolito. Nei decenni successivi i blocchi di marmo del  Colosseo continuarono a fornire materiale edilizio per le nuove costruzioni, così come i blocchi già caduti a terra servirono nel 1634 per la costruzione del Palazzo Barberini, o nel 1703 per il Porto di Ripetta. Nell’800 vari interventi di Stern e del Valadier consolidarono la struttura con la costruzione di speroni in laterizio, ancora oggi ben visibili, mentre nel 900, in particolare negli anni 30, fu abbattuto quel che restava della “Mèta Sudans”, la celebre fontana eretta dai Flavi, e dell’imponente piedistallo sul quale si ergeva il grande Colosso di Nerone, per far posto alla costruzione di quella che oggi è Via dei Fori Imperiali, mentre fra 1938 e il 1939 vennero riportati alla luce gli antichi sotterranei, ormai ricoperti e alterati dalle varie ricostruzioni.

Il Colosseo, origini del nome:

Il nome Colosseo, si diffuse solo in epoca medievale, probabilmente per il colpo d’occhio che la  grande struttura offriva  a confronto delle piccole abitazioni che sorgevano nelle vicinanze, ma è più probabile che il nome derivi dalla prossimità della colossale statua bronzea fatta erigere da Nerone. Dopo la morte di Nerone alla grande statua vennero aggiunti attorno alla testa i raggi della corona solare per raffigurare il Dio Sole, il Colosso venne quindi spostato più a ridosso dell’anfiteatro, rispetto alla sua posizione originaria, per fare posto alla costruzione del Tempio di Venere. Il sito dove sorgeva l’imponente statua oggi è riconoscibile da un moderno basamento in tufo. Comunque dato l’abbatimento di questa statua in età imperiale, è molto improbabile che nel sesto secolo se ne avesse il ricordo. Secondo altre teorie, nel XIV secolo il Colosseo era considerato il principale luogo pagano del mondo, divenendo la sede di alcune sette di maghi dediti all’adorazione del demonio, a chi si avvicinava, infatti veniva chiesto: “Colis Eum?”, ovvero, “Adori lui?”, riferendosi al demonio. A seguito di tali dicerie, Papa Benedetto XIV fece esorcizzare il luogo, consacrandolo poi alla memoria della passione di Cristo e di tutti i santi.

Si ringrazia per le foto:

https://it.wikipedia.org/wiki/Colosseo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.