Il “Dux” romano

Dux è il termine latino con il quale gli antichi romani chiamavano un condottiero o un comandante alla guida dei propri soldati.

Il "Dux" romano
Il “Dux” romano

Il “Dux” romano, funzione:

In origine, il Dux romano rappresentava il senso di patria sul campo di battaglia, e doveva necessariamente essere inflessibile e valoroso di fronte al nemico, ma allo stesso tempo saper stare vicino ai propri uomini. La sua grande esperienza gli  derivava certamente dagli anni passati come subordinato, e tale ruolo era inserito nel “cursus honorum”, un percorso marcato da diverse cariche della burocrazia romana che avrebbe infine condotto al consolato. Con il passare del tempo il ruolo del “Dux” romano assunse un ruolo più politico che militare, poichè concedeva a quest’ultimo  l’elargizione di bottini alle legioni, ovvero il mezzo più veloce per ottenere il potere. Il primo che si avvalse di tale sistema fu Giulio Cesare, che, acclamato dai propri legionari, varcò in armi il Rubicone per ottenere pieni poteri a Roma. Dopo di lui molti altri personaggi con scarse competenze militari ma  con brame politiche tentarono di fare lo stesso, ma l’ultimo  rappresentante del vero spirito romano fu senza dubbio il generale Flavio Ezio, in grado di fermare gli Unni di Attila.

Il “Dux” romano, storia:

Dai tempi della Repubblica ai tempi dell’Impero, il Dux era colui che guidava due o più legioni e poteva essere riferito anche  ad un Imperatore oppure ad un console, mentre era un titolo tipicamente in uso per i proconsoli delle province. Come governatore, il Dux, oltre che al comando delle legioni, era anche il supremo magistrato civile. Con l’avvento del Principato le cose cambiarono, il Dux infatti divenne una nuova carica indipendente affiancata  al governatore della provincia, al quale vennero tolti tali poteri, a beneficio di questa  nuova figura. Il Dux diventava quindi il capo militare supremo della provincia in questione, ma il governatore era comunque autorizzato, qualora fosse stato necessario, ad esercitare il potere al di sopra del “Dux” stesso, il quale però manteneva la totale indipendenza per le questioni militari.

Il "Dux" romano
Il “Dux” romano

A metà del III secolo d.C., il ruolo del Dux acquisì una connotazione più precisa di comandante di un corpo di spedizione, solitamente composto da distaccamenti (Vexillationes), da una o più formazioni militari regolari. Questi arruolamenti avvennero in un periodo molto complesso per l’Impero romano, un periodo nel quale sembrava impossibile arginare le forti pressioni barbariche sui confini. Dai tempi dell’Imperatore Gallieno e per oltre un secolo i Duces, furono esclusivamente membri della seconda classe equestre, e come tali avrebbero facilmente potuto ignorare le direttive dei comandanti delle legioni provinciali, che appartenevano invece alla terza classe equestre. L’autorità militare del Dux non era necessariamente legata alla sola provincia in cui esso si trovava, e come detto non era soggetto, tranne in rari casi, all’autorità del governatore di quella provincia. Alla fine del terzo secolo il termine Dux prese ad indicare un alto ufficiale di soldati  “limitaneii”, cioè le truppe di frontiera con il compito di proteggere un’area geografica definita.

Il “Dux” romano, riforma di Diocleziano e Impero Bizantino:

Con l’avvento della Tetrarchìa, voluta dall’Imperatore Diocleziano, le province vennero riorganizzate in diocesi, ciascuna delle quali amministrata da un vicario assistito da un Dux per le province di frontiera. Quando il vicario mobilitava l’esercito, il comando spettava al “Comes”, sotto il quale stava lo stesso Dux e i suoi reparti di soldati limitanei. Il “Comes” era sotto il diretto controllo del Magister Militum, sopra il quale vi era solo l’Imperatore stesso. Nella Notitia Dignitatum del V secolo d.C., sono menzionati dodici Duces per l’Oriente e undici per la parte occidentale.

Con la nascita dell’Impero Bizantino, verso la metà del VII secolo d.C., vennero a concentrarsi  nelle mani di alcune figure, definite Duces, poteri civili e giudiziari,  oltre a quelli militari.  Alla fine del X secolo e all’inizio dell’XI, un doux, si occupava di grandi circoscrizioni, dei reggimenti professionali (tagmata) dell’esercito bizantino. Nel periodo Comnene, il titolo di doux sostituì del tutto lo stratego al comando di un reparto armato. Per quanto riguarda la marina bizantina, i doukes della flotta appaiono nel 1070, e la carica di “Mega doux” (“Granduca”) venne istituita nel 1090 per designare il comandante in capo di tutta la marina. La figura del dux conobbe vasta diffusione anche all’interno dei vari regni romano-barbarici.

Il "Dux" romano
Il “Dux” romano

Il “Dux” romano, usi successivi:

In una delle sue prime apparizioni letterarie, il leggendario Re Artù viene definito come  “Dux Bellorum” fra i Re Romano-Britanni nelle guerre contro gli Anglosassoni. In una cronaca del monastero di S. Martino, a Colonia, in Germania, racconta del saccheggio di quest’ultimo per opera dei Sassoni nel 778, e di come fosse poi stato ricostruito da un certo Olgerus Dux Daniae, con l’aiuto di Carlo Magno. Nei tempi più moderni, in epoca fascista,  Benito Mussolini utilizzò il titolo di Dux, per rappresentare la sua carica. Un motto fascista era “DVX MEA LVX”, in lettere latine, che significa “Duce mia luce”.

Un’ultima curiosità, il termine Dux, contiene anche la radice di vari alti titoli nobiliari del periodo feudale, come il duc francese, il duke inglese, il duque spagnolo e portoghese, il doge veneziano, il duca e il duce italiani, i moderni doùkas greci (δούκας) e duka albanesi.

 

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