Il Mundus Cereris

Il Mundus Cereris, rappresenta sicuramente uno dei lati più oscuri della religione romana. Probabilmente influenzata da tradizoni etrusche ed elleniche, per tre volte l’anno, il 24 agosto, il 5 ottobre e il 9 di novembre, la fossa di forma circolare, posta all’interno del santuario di Cerere, (la Dea Demetra per i Greci), veniva spalancata per stabilire un collegamento diretto fra il mondo dei vivi e l’Ade. L’espressione Mundus Patet, significava infatti la congiunzione fra queste due realtà, e per questo a parte le date ricordate in precedenza, l’accesso rimaneva costantemente sbarrato da una pesante lastra di pietra.  Le date indicate non erano comunque casuali, infatti esse concidevano con giornate dedicate a divintà dell’aldilà, i romani credevano che per propiziare la prosperità della famiglia, dovevano procurarsi la benevolenza delle anime dei loro avi, dando loro la possibilità di far ritorno sulla terra, tre volte l’anno. In questi giorni ogni romano doveva essere molto accorto, perchè la paura di essere risucchiato nell’Ade, per mano delle anime dei defunti, era altissima.  Lo stesso Catone il vecchio, ci tramanda che in quei giorni, ogni atto ufficiale o militare, veniva sospeso, le porte dei templi rimanevano tassativamente chiuse, e venivano svolte solo le attività che venivano ritenute strettamente necessarie. Era proibito sposarsi, e persino fare sesso, (anche se era quasi impossibile stabilire quanti rispettassero veramente questa regola), i lupanari comunque venivano chiusi, in quanto si temeva che vista l’invidia per i vivi, le anime dei morti, conducessero le donne alla morte.

Il Mundus Cereris
Il Mundus Cereris

IL MUNDUS CERERIS, LE DIVINITA’ DELL’ALDILA’:

Il Mundus Cereris aveva quindi una grandissima importanza simbolica, visto che ogni romano considerava imprescindibile, la connessione fra i vivi e il mondo dei morti, stimandoli quindi necessari l’uno all’altro per la propria sopravvivenza, andavano quindi onorati i “manes”, affinchè potessero proteggere i loro discendenti, la Dea dell’agricoltura, Cerere, il Dio Vulcano, affinchè continuassero a comportarsi con la giusta benevolenza.  Di fatto queste festività dedicate all’aldilà, erano interconnesse fra loro con altre ricorrenze simili nel corso di tutto l’anno, tutti riti risalenti con ogni probabilità ai primissimi anni di vita della città, e che per questi motivi, sembrano avere origini etrusche, se non addirittura precedenti.

IL MUNDUS CERERIS, le similitudini con l’attuale notte di halloween:

L’antica concezione romana del mondo dei morti, ha davvero molte componenti in comune con l’attuale festa di Halloween. Esistevano quindi, secondo le antiche credenze, gli spiritelli benevoli, chiamati Lares, e quelli maligni, detti Manie o Larvae, i primi si nutrivano della vita dei vivi, mentre i secondi erano accusati di accendere la rabbia e la follia, e venivano rappresentati, un pò come oggi, con l’aspetto di orribili scheletri. Vi erano poi anche i temutissimi Lemures, ovvero spiriti incapaci di trovare pace, a causa di una morte violenta, e che continuavano a vagare sulla terra, tormentando continuamente i vivi. Per placare questi spiriti maligni, erano stati proclamati altri tre giorni di festa che cadevano il 9, l’11 e il 13 maggio. Un capitolo a parte meritano invece le streghe, associate al male dalla tradizione cristiana, a differenza della cultura antica, che le vedeva come figure ambivalenti, grandi conoscitrici di arti magiche, che potevano usare a fin di bene o viceversa per causare dolore. La tradizione ci racconta come i romani avessero grande timore delle streghe, perchè capaci di dominare la negromanzia, la magia legata alla morte, e che per questo avessero la facoltà di togliere la vita ai neonati. Questo profondo timore era però direttamente proporzionale al grande rispetto per i loro poteri di divinazione e per le le loro capacità di mediare con il mondo dei morti, ragion per cui venivano preparati dei regali per le streghe, quasi sempre dolci, perchè si credeva che fossero l’ideale per placare gli spiriti maligni, da qui forse nasce il detto “dolcetto o scherzetto”, molto in voga ancora oggi.

 

IL MUNDUS CERERIS, conclusioni:

L’esatta ubicazione del Mundus Cereris è ad oggi oggetto di varie discussioni, si tende però a pensare che fosse collocato nel cuore del Foro Romano, all’interno della costruzione denominata “Umbilicus Urbis”, ancora oggi visibile. La tradizione ci racconta quindi di come credenze celtiche e latine si legassero fra loro, nonostante queste due culture furono per molti secoli nemiche, ma comunque vincolate fra loro dal passaggio delle stagioni e dal periodo del raccolto, basti ricordare che Roma, prima di essere Impero,  significava allevamento e agricoltura, esattamente come lo era per i Celti. Entrambi infatti condividevano l’idea che era necessaria la benevolenza degli antenati per assicurarsi i frutti della terra, permettendo così a questi ultimi, per qualche giorno all’anno di far ritorno sulla terra e omaggiarli con qualche dolcetto.

L'Umbilicus Urbis, l'edificio nel quale si pensa fosse stato apero il Mundus Cereris
L’Umbilicus Urbis, l’edificio nel quale si pensa fosse stato apero il Mundus Cereris

 

Credits to:

https://www.storicang.it/a/mundus-patet-halloween-nellantica-roma_14970

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