La grande rissa fra Pompeiani e Nocerini

La grande rissa fra Pompeiani e Nocerini ebbe luogo all’interno dell’anfiteatro di Pompei nel 59 d.C., e cioè venti anni prima della catastrofica eruzione del Vesuvio che rase al suolo le più importanti e ricche città del golfo di Napoli.

LA GRANDE RISSA FRA POMPEIANI E NOCERINI, CONTESTO STORICO:

Questo scontro fra gli abitanti di queste due città potrebbe sembrare un episodio di poco conto, e probabilmente lo è se messo a confronto con la terribile eruzione del Vesuvio, avvenuta un ventennio più avanti, ma è un avvenimento di una certa importanza perchè testimonia la grande insofferenza dei cittadini di Pompei nei confronti dell’imperatore Nerone, reo di aver dedotto la nuova colonia di Nuceria, da subito in grande competizione con la stessa storica città vesuviana. La costituzione di questa nuova colonia andava a scontrarsi con le zone di influenza, specialmente di tutti quei territori agricoli dell’area Nocerino-Sarnese, sui quali Pompei giocava un ruolo di grande egemonia, aprendo quindi da subito una forte ostilità fra le due cittadinanze.

LA GRANDE RISSA FRA POMPEIANI E NOCERINI, I FATTI:

Nel 59 d.C., accadde che all’interno dell’anfiteatro di Pompei, durante alcuni combattimenti fra gladiatori, organizzati e voluti dal noto imprenditore dell’epoca, Livineio Regolo,  una violenta zuffa esplose fra i cittadini della stessa città e una fazione di nocerini, giunti li per assitere agli spettacoli. Il risultato fu che alcuni feriti e i famigliari di quanti avevano perso la vita durante gli scontri, portarono le loro proteste al cospetto dello stesso Nerone. Lo storico romano Tacito,  ci fornisce la sua versione dei fatti nei suoi “Annales”:

Come capita spesso nelle piccole città, gli spettatori si derisero a vicenda scagliandosi insulti e volgarità; poi passarono alle pietre e infine alle armi. I tifosi di Pompei, più numerosi dato che lo spettacolo si teneva in casa loro, ebbero la meglio. Molti tifosi di Nocera furono riportati a casa pieni di ferite e molti piansero la morte di un figlio o genitore”.

Come specificato sopra però, la motivazione della rissa non fu così superficiale come ce la descrive Tacito, Pompei infatti con la deduzione della nuova colonia di Nucera, avrebbe perso l’influenza su diversi territori, sui quali da tempo sperava di poter mettere le mani. Le tensioni esplosero in occasione dello spettacolo di gladiatori organizzato da Livineio Regolo, un personaggio che Tacito aveva già riferito essere stato in passato espulso dal senato. Forse Livineio Regolo, organizzando nel prestigioso anfiteatro di Pompei combattimenti di gladiatori, come noto molto apprezzati all’epoca e strumento di cui spesso i politici si avvalevano per conquistare fama e consenso tra il popolo, sperava di riconciliare Pompeiani e Nocerini e di guadagnarsi l’apprezzamento della corte imperiale; oppure al contrario sapeva che la presenza nell’impianto di folte rappresentanze delle due città rivali, in quel clima e in quel contesto, avrebbe potuto scatenare degli scontri e auspicava che in tale ipotesi avrebbe potuto ergersi egli stesso a capopopolo e assumere di nuovo una posizione rilevante sul piano politico, almeno a livello locale. Sfortunatamente per lui Nerone si interessò alla vicenda, ma non nel modo sperato, la sola cosa che Livineio ottenne fu la chiusura per dieci anni dell’anfiteatro, e l’esilio, per lui e per coloro che avevano capeggiato gli scontri. In verità poi la chiusura effettiva fu di soli due anni, probabilmente per il diretto intervento della moglie di Nerone, Poppea, che in zona aveva molti possedimenti, e anche per gli esiliati, è probabile che il rientro sia stato agevolato da Nerone in persona, molto prima dei termini previsti dalla condanna.

La grande rissa fra Pompeiani e Nocerini
La grande rissa fra Pompeiani e Nocerini

 LE TESTIMONIANZE ARCHEOLOGICHE:

Il ritrovamento più prezioso riguardo questa vicenda è stato scoperto a Pompei all’interno dell’abitazione di Actius Anicetus, meglio nota come “Casa della pittura dell’anfiteatro”, forse l’unica raffigurazione che mostra fedelmente l’ambientazione e lo svolgimento di un episodio storicamente accertato. Nella rappresentazione spicca la struttura dell’anfiteatro, con la celebre doppia rampa d’accesso, le mura della città sullo sfondo, e sulle quali gli scontri si erano già propagati, e le due torri dalle quali viene calato il “Velarium” per riparare gli spettatori dai raggi del sole, sulla destra è poi ben distinguibile, la palestra con piscina centrale. Sempre dalla Casa dei Dioscuri a Pompei, proviene un graffito che fa specifico riferimento a quanto accaduto:

«Campani victoria una
cum nucerinis peristis»

«O campani, in quella vittoria
siete morti insieme ai nocerini»

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.