La Rivolta di Carausio

La rivolta di Carausio prese forma a causa di un movimento separatista, formatosi nella Britannia romana, organizzata appunto dall’usurpatore Carausio, un evento che contribuì alla formazione di un nuovo sistema di governo, organzizzato e pensato da Diocleziano: la Tetrarchia.

La Rivolta di Carausio
La Rivolta di Carausio

la rivolta di carausio, contesto storico:

Persona di umili origini e figlio di un mercenario di nome Menapo, Carausio si distinse nella Britannia romana durante la rivolta della tribù dei Bagaudi, questione che creava diversi grattacapi al co-Imperatore Massimiano, reggente, a partire dal 286 d.C.,  della parte occidentale dell’Impero. In queste battaglie Carausio si fece notare per il suo valore, il che gli valse la promozione a capo della flotta romana con l’incarico di pattugliare e difendere le coste dell’isola dalle incursioni dei pirati Franchi, compito che portò a termine in modo brillante. Nonostante la condotta irreprensibile però, non sappiamo per quale motivo, Massimiano improvvisamente cambiò radicalmente atteggiamento nei suoi confronti, arrivando persino a tentare di farlo assassinare. La Historia Augusta ipotizza che probabilmente le tensioni iniziarono per l’abitudine di Carausio di tenere per se gran parte dei bottini sottratti ai pirati, oppure per i suoi presunti accordi segreti con questi ultimi, il che l’avrebbero reso un personaggio abbastanza scomodo e ingombrante, ad ogni modo Carausio, una volta sfuggito all’attentato, fece ritorno sulla terra ferma in Britannia e li si dichiarò “Augusto”.

La Rivolta di Carausio, busto di Massimiano
La Rivolta di Carausio, busto di Massimiano

la rivolta di carausio, carausio si dichiara imperatore:

Una volta tornato sulla terra ferma, Carausio riuscì nel difficile compito di convincere le tre legioni presenti in Britannia ad acclamarlo Imperator, forte anche del fatto che sembrava di godere di molti favori presso i Franchi, che per l’occasione gli fornirono un gran numero di soldati mercenari, con i quali iniziò a compiere diverse scorribande in Gallia allo scopo di impegnare l’esercito romano su più fronti. A conferma dei suoi buoni uffici con Franchi e Sassoni, questi ultimi attaccarono il corso superiore del Reno e i territori degli odierni Paesi Bassi cercando anche di sfondare nella Gallia centrale, dove però vennero respinti da Massimiano in persona. Carausio non si fermò qui, anzi, iniziò anche la costruzione di una zecca, facendo coniare monete di valore ben superiore a quelle che circolavano per il resto dell’impero, inoltre, sfruttando il mai placato sentimento separatista delle tribù britanniche, si dichiarò sovrano dell’isola, mossa che gli permise di allargare ulteriormente il suo esercito, e costruì una numerosa e potente flotta con la quale invase il nord della Gallia.

La Rivolta di Carausio, busto di Diocleziano
La Rivolta di Carausio, busto di Diocleziano

la rivolta di carausio, le mosse di massimiano:

Vista la situazione che si presentava non di facile soluzione, Massimiano prese contatti con il suo collega d’oriente Diocleziano, mettendo a punto un piano specifico, volto ad eliminare l’usurpatore. Massimiano quindi cercò per prima cosa di tagliare i ponti con tutte le tribù renane che fornivano a Carausio importanti rifornimenti di uomini e derrate alimentari, attaccando Alamanni e Burgundi. Le fonti ci tramandano di grandi battaglie fra romani e barbari, più altre azioni eroiche che vedevano protagonista lo stesso sovrano in prima linea con scudo e corazza, ma più probabilmente ci furono solo scontri limitati e più mirati, che comunque ottennero il risultato sperato. A conferma di quanto detto, si parla in quegli anni di una grande ed unica battaglia campale contro gli Eruli, ma ad oggi non vi è nessun’altra prova o fonte che lo testimoni. Fra il 287 e il 288 d.C., un’operazione congiunta dei due imperatori, li portò ad invadere la Germania per due diverse direttrici: un esercito si diresse verso gli Agri Decumates, mentre l’altro verso la Rezia, una campagna vittoriosa che si concluse con l’annessione di un vasto territorio. Rimanevano ora solo i Franchi che controllavano tutti gli sbocchi al mare dei fiumi principali della Gallia, e proprio qui il prefetto Flavio Costanzo tentò di forzare la mano con i barbari, ma il tutto si concluse con un trattato di pace che calmò momentaneamente le acque. L’anno successivo un tentativo romano di attraversare la Manica per sovvertire la leadership di Carausio, venne frenato da una tempesta.

La Rivolta di Carausio, busto di Costanzo Cloro
La Rivolta di Carausio, busto di Costanzo Cloro

la rivolta di carausio, l’avvento di costanzo cloro:

Il fallimento dovuto alla tempesta consigliò a Massimiano di stringere un nuovo accordo di pace con lo stesso Carausio, per prendere tempo, ma Diocleziano non era dello stesso parere e capì che per un intervento più rapido, in caso di problemi, serviva un’ ulteriore spartizione del potere; Massimiano scelse così come suo collega e “Cesare”, Costanzo Cloro, mentre Diocleziano scelse Galerio. Costanzo Cloro esordì in modo brillante, con diverse vittorie nella Gallia del nord, una regione che sottomise nuovamente nel 293 d.C., nonostante i continui attacchi dei Franchi, che vennero cacciati, riuscì anche nell’impresa di conquistare la Batavia (odierna Olanda), guadagnandosi per questo il titolo di “Germanicus Maximus”. Proprio durante questa campagna, forse Carausio si rese conto che la Gallia era una regione troppo difficile da difendere, e iniziò così a concentrare tutti i suoi sforzi circoscritti alla Britannia.  Era l’inizio della fine per l’usurpatore, infatti a favore dei romani, le cose in Britannia avevano preso una piega diversa, Alletto, generale e tesoriere personale di Carausio, forse per invidia, lo uccise e ne prese il titolo, rivelandosi però un personaggio nemmeno lontanamente paragonabile al suo predecessore per carisma e abilità politica, così nel 296 d.C., Costanzo Cloro diede inizio all’invasione dell’isola, al comando della spedizione c’era il prefetto Giulio Asclepiodoto, che in battaglia sconfisse abilmente Alletto, nei pressi di Londinium, cosa che permise a Costanzo Cloro di entrare in Britannia ed essere accolto come un vero liberatore.

Con la morte di Carausio e la successiva vittoria di Costanzo Cloro, la Britannia tornò in mano romana e la Terarchia rimase come forma di governo fino alla morte di Diocleziano e all’ascesa del figlio di Costanzo, Costantino il grande.

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