La Tetrarchia

Busto di Diocleziano
Busto di Diocleziano
La Tetrarchia, dal greco “governo dei quattro” fu una forma di governo usata nel tardo Impero per poter meglio gestire un territorio che si estendeva dall’odierna Scozia fino all’Arabia Saudita. l’ideatore di questa formula, già largamente utilizzata nell’antica Grecia, fu l’Imperatore Diocleziano, divenuto tale nell’anno 285 d.C. In quel periodo l’Impero era minacciato su più fronti, dalle tribù della Numidia che razziavano quelle terre, ai Franchi che varcavano ripetutamente i confini, ai Sarmati e Germani che premevano sui paesi al di la del Reno, e come se non bastasse le tribù galliche tentavano di riorganizzarsi per sollevarsi contro Roma. In questo contesto Diocleziano ritenne opportuno dividere l’Impero in quattro parti affidando il governo a due “Augusti”, che a loro volta si sarebbero scelti due successori che li avrebbero coadiuvati al potere, detti “Cesari”. In caso di morte dei primi , i “Cesari” sarebbero succeduti al trono, nominando poi a loro volta un nuovo Cesare che avrebbe preso il loro posto.

Diocleziano nominò nel novembre del 285 come suo vice in qualità di Cesare, un valente ufficiale di nome Marco Aurelio Valerio Massimiano, che pochi mesi più tardi elevò al rango di augusto il 1 aprile del 286, formando così una diarchia in cui i due imperatori si dividevano su base geografica il governo dell’impero e la responsabilità della difesa delle frontiere. Data la crescente difficoltà a contenere le numerose rivolte all’interno dell’impero, nel 293 si procedette a un’ulteriore divisione territoriale, al fine di facilitare le operazioni militari: Massimiano nominò a Mediolanum (Milano) come suo Cesare per l’Occidente, Costanzo Cloro; mentre Diocleziano fece lo stesso con Galerio per l’Oriente, a Nicomedia. in sostanza l’Impero era così diviso:
-Diocleziano “Augusto” prese per se il regno sulla Libia, l’Egitto e tutte le province d’Asia.
-Galerio “Cesare” di Diocleziano, ottenne il regno dell’Illirico, della Macedonia e della Grecia.
-Massimiano “Augusto” ebbe in dote il regno sull’Italia, la Rezia, la Sardegna e l’Africa.
-Costanzo Cloro “Cesare” di Massimiano ebbe l’onere di governare Gallia e Britannia.

Suddivisione dell'Impero Romano durante la Tetrarchia
Suddivisione dell’Impero Romano durante la Tetrarchia

La Tetrarchia, nonostante il periodo non proprio tranquillo, ottenne i risultati sperati, garantendo una migliore organizzazione e una maggiore prontezza di risposta in caso di attacco militare. Tutto il territorio venne ridisegnato dal punto di vista amministrativo, abolendo le regioni augustee con la relativa divisione in “imperiali” e “senatoriali”. Vennero create dodici circoscrizioni amministrative, rette da vicarii e a loro volta suddivise in 101 province.
L’impero ormai diviso in quattro parti, era a sua volta diviso in 12 diocesi, ognuna delle quali era governata da un pretore vicario, sottoposto al prefetto del pretorio. Il compito dei Vicari era quello di controllare l’operato dei vari governatori delle province, anche perchè non avevano poteri militari, infatti le truppe stanziate nella diocesi erano sotto il comando di un “comes rei militaris”, che dipendeva direttamente dal magister militum e aveva alle sue dipendenze i duces ai quali era affidato il comando militare nelle singole province. Il sistema si rivelò efficace per la stabilità dell’impero e rese possibile agli Augusti di celebrare i vicennalia, ossia i vent’anni di regno, come non era più successo dai tempi di Antonino Pio. Purtroppo però questo periodo di relativa stabilità stava arrivando ai titoli di coda.

Il monumento ai primi Tetrarchi, Diocleziano,  Massimiano, Galerio e Costanzo Cloro.
Il monumento ai primi Tetrarchi, Diocleziano, Massimiano, Galerio e Costanzo Cloro.

Il 1 maggio del 305 Diocleziano e Massimiano abdicarono: i loro due Cesari diventarono Augusti, Galerio per l’oriente e Costanzo Cloro per l’occidente, e provvidero a nominare a loro volta i propri successori designati: Galerio scelse Massimino Daia e Costanzo Cloro scelse Flavio Valerio Severo. L’anno successivo (306 d.C.) Costanzo Cloro morì e l’intero sistema andò in crisi, fu così che il figlio illegittimo dell’imperatore defunto, Costantino, venne proclamato Augusto dalle truppe al posto dell’erede legittimo, Flavio Severo, e qualche mese dopo i pretoriani a Roma proclamarono imperatore Massenzio, figlio del vecchio Augusto Massimiano, ripristinando il principio dinastico. Nel 308 d.C. Diocleziano e Massimiano si incontrarono a Carnuntum, nel tentativo di riportare l’ordine. Il tentativo fallì in quanto Costantino e Massimino Daia rifiutavano la posizione di “Cesare” che veniva offerta loro, anzi, si autoproclamarono a loro volta “Augusti”, Massenzio nel frattempo rimaneva a Roma regnando sull’Italia e sull’Africa.

Nel 311 con la morte di Galerio, Massimino Daia si impadronì di tutto l’oriente e i tre augusti rimasti Massimino Daia, Costantino e Licinio si coalizzarono contro Massenzio, che Costantino sconfisse nella battaglia di Ponte Milvio, presso Roma, il 28 ottobre del 312. Nel 313 Massimino Daia morì, restavano così solo due augusti: Costantino per l’occidente e Licinio per l’oriente. Dopo un primo conflitto nel 314, in seguito al quale l’Illirico passò a Costantino, Licinio venne definitivamente sconfitto nel 324 e Costantino rimase unico signore di tutto l’impero: la tetrarchia era definitivamente finita.

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